Tutte le donne in spiaggia contro la «violenza estetica»: e la polemica è servita
Cinque donne in spiaggia. Corpi molto diversi tra loro. Età ed etnie differenti. Smagliature, cellulite, peli sotto le ascelle. Un’anziana in topless reduce da una mastectomia (l'asportazione di una mammella). La campagna spagnola contro la «violenza estetica», realizzata dal Ministero spagnolo per l'Uguaglianza in collaborazione con l’Instituto de las Mujeres, ha fatto subito il giro del web, tra apprezzamenti e polemiche. «L’estate è anche nostra» è il messaggio lanciato dal Ministero spagnolo per l'Uguaglianza, che ieri ha twittato: «Divertiti come, dove e con chi vuoi. Oggi brindiamo a un'estate per tutte, senza stereotipi e senza violenza estetica contro il nostro corpo». La stessa ministra Irene Montero ha condiviso l’immagine, dichiarando: «Tutti i corpi hanno un valore e abbiamo il diritto di goderci la vita così come siamo, senza sensi di colpa o vergogna. L'estate è di tutte!». Antonia Morillas, direttrice dell’Instituto de las Mujeres, ha aggiunto che le aspettative fisiche hanno influenzato non solo l'autostima delle donne, ma hanno negato pure i loro diritti. «Tutti i corpi sono corpi da spiaggia» le ha fatto eco Ione Belarra, leader di Podemos nonché ministra per i Diritti Sociali e Agenda 2030. Un invito a tutte le donne a non sentirsi giudicate per il loro aspetto fisico, il colore della pelle o qualche imperfezione, specialmente in un’epoca in cui i social mettono alla gogna le persone per qualche chilo di troppo o difetto, tra body shaming, leoni da tastiera e sparasentenze seriali.
Pioggia di critiche
Come detto, la campagna spagnola è stata duramente criticata. Tralasciando i commenti più beceri, c’è chi ha fatto notare come quello dell’inclusività sia un problema anche degli uomini, «dimenticati» nella campagna ministeriale: quel «todas» (tutte) non è piaciuto a qualcuno. Altri hanno invece sottolineato come l’iniziativa sia solo una trovata politica, dato che le spiagge non sono abitualmente popolate solo da top model e non vi sono controlli razziali o bilance agli ingressi degli stabilimenti balneari. Cayo Lara, coordinatore generale di Sinistra Unita, ha affermato che si cerca di «creare un problema dove non esiste». Per qualcuno l’iniziativa può persino essere dannosa, in quanto tende a sminuire una grave malattia come l’obesità, che causa circa 3 milioni di morti all'anno. Senza contare chi ha trovato di cattivo gusto l’immagine stessa: sembra realizzata con Paint o con Photoshop, ma da un utente alle prime armi, hanno scritto gli internauti. Per dovere di cronaca, l’illustrazione è stata commissionata allo studio Arte Mapache, specializzato nella rappresentazione di persone che hanno corpi considerati diversi da quelli dei canoni tradizionali di bellezza. E non poteva infine mancare la polemica sui costi: secondo qualcuno soldi pubblici gettati al vento.