È scandalo emissioni per Mitsubishi e Suzuki

TOKYO - I due colossi Mitsubishi e Suzuki sono finiti entrambi sotto i riflettori mondiali per lo scandalo delle emissioni truccate. Il presidente della Mitsubishi, Tetsuro Aikawa, lascerà l'incarico mentre la casa automobilistica giapponese cercherà di risollevarsi con l'aiuto di Nissan. Secondo un comunicato dell'azienda, Aikawa, insieme al vicepresidente esecutivo Ryugo Nakao, se ne andrà il 24 giugno prossimo. Gli inquirenti hanno avviato una inchiesta sui test manipolati di Mitsubishi che a detta della stessa casa giapponese sono iniziati nel 1991. I risultati saranno resi noti a fine luglio.
Similmente Suzuki avrebbe usato metodi non conformi alla norme giapponesi per i test sulle emissioni di circa 2,1 milioni di auto. Lo ha reso noto la stessa casa giapponese in un comunicato, spiegando di aver rivisto tutti i suoi 16 modelli disponibili sul mercato e aggiungendo che il tema non riguarda le auto vendute all'estero. Il presidente Osamu Suzuki ha chiesto scusa per l'accaduto, ma ciò non ha evitato all'azienda di perdere il 9,4% alla Borsa di Tokyo, la peggior perdita in oltre sette anni.