L’intervista

«Ecco perché ho voluto Mario Botta a Seul»

La cattedrale progettata dall’architetto ticinese a Namyang porta con sé la speranza di una Corea unita – Ce ne parla padre Lee Sang Gak
Padre Lee Sang Gak con Giuliano Vangi e Mario Botta.
Stefania Briccola
12.02.2022 16:30

La cattedrale progettata da Mario Botta a Namyang, vicino a Seul, porta con sé la speranza della Corea unita. La chiesa sorta in un luogo di martirio rappresenta il cuore pulsante del santuario dedicato alla Madonna del Rosario ed è diventata un punto di riferimento per i cristiani della Corea del Sud. L’edificio sacro è immerso nel verde e all’interno ospita le opere di Giuliano Vangi. C’è un Cristo ligneo dai tratti occidentali che ancora i coreani faticano a capire, ma che interpreta magistralmente il senso della Resurrezione. Ci sono i grandi disegni sospesi incentrati sui temi dell’Ultima cena, dell’Annunciazione e della Visita di Maria a Elisabetta. Padre Lee Sang Gak ci parla della genesi della chiesa nata da un viaggio in Europa con tappa in Ticino dove è stato impressionato dalle architetture di Mario Botta. Il parroco del santuario di Namyang ricorda l’impegno del maestro svizzero per fare del suo lavoro uno strumento utile per la società. La committenza ha dissolto i dubbi fondati dell’architetto con le certezze della fede e di un popolo che prega. Il sacerdote coreano ha trasformato negli anni l’ampia valle e i boschi di Namyang con itinerari processionali e il percorso del rosario tra i più suggestivi del mondo. Un luogo di martirio è diventato un parco della pace.

La chiesa disegnata da Mario Botta.
La chiesa disegnata da Mario Botta.

Padre Lee, che cosa rappresenta per la Corea del Sud il santuario di Namyang?
«Il santuario di Nostra Signora del Rosario di Namyang è un luogo di martirio di cristiani che hanno sacrificato la loro vita nel nome di Gesù. È stato proclamato santuario di Namyang il 7 ottobre 1991, nel giorno dedicato alla Vergine Maria, nello stesso anno in cui è crollata l’Unione Sovietica, per recitare continuamente il rosario insieme alle preghiere dei martiri che sono profondamente radicate in questa terra e per auspicare la riunificazione pacifica della Corea. I grani circolari del rosario scolpiti nel granito, abbastanza grandi da essere cinti dalle braccia di un adulto, sono stati dislocati sul bellissimo sentiero nei boschi intorno. Molti hanno camminato lungo il sentiero del rosario della grazia e della guarigione mettendo le mani giunte e recitando questa preghiera. È considerato uno dei venti percorsi del rosario più belli al mondo. Il santuario di Namyang potrebbe non essere come quello di Lourdes, che è noto per l’apparizione della Madonna, ma molti cattolici in Corea vengono qui a pregare la Vergine Maria. È il luogo dove la gente si reca in visita e prega nel suo nome».

Perché ha chiesto all’architetto Mario Botta di progettare la chiesa di Nostra Signora del Rosario di Namyang?
«Mentre stavo facendo un viaggio itinerante sull’architettura in Europa negli anni Novanta mi sono imbattuto nell’opera di Mario Botta in Ticino. Ne sono rimasto profondamente impressionato e fortunatamente c’era un fedele direttamente coinvolto nel progetto di Mario Botta del Kyobo Building a Seul, così potei contattarlo tramite lui. Inizialmente quando ho commissionato il progetto della chiesa, l’architetto ha accettato subito. Poi Mario Botta ha visitato il santuario due mesi dopo e ci ha dimostrato tutta la sua grande passione nel corso di questi dieci anni di costruzione della chiesa fino a quando non era finita. Mi ha sempre parlato della possibilità dell’architettura di cambiare il significato del territorio su cui sorge e dell’intorno. Lui ha anche una profonda conoscenza del rapporto tra architettura e storia. Qui tutte le idee di Botta sono state accolte e fedelmente attuate. Il santuario di Namyang è il luogo in cui sono state concepite molte preghiere e desideri. La chiesa di Mario Botta ha costituito un punto di riferimento».

Mario Botta è un architetto generoso e di animo gentile. Mi ha dato l’impressione che stia dedicando il suo talento per costruire una società migliore

Che cosa preferisce nell’architettura di Mario Botta?
«Mario Botta è un architetto generoso e di animo gentile. Mi ha dato l’impressione che stia dedicando il suo talento per costruire una società migliore. Ha richiesto costi minimi e negli ultimi dieci anni e più ha continuamente migliorato la chiesa in costruzione. Persegue solo la migliore architettura attraverso la passione per il suo lavoro. La sua costante passione per l’architettura ha commosso me dal profondo del cuore e la gente qui».

Come è stato finanziato il progetto della nuova chiesa?
«Mario Botta una volta mi ha chiesto: ”Un progetto di una chiesa che ho disegnato in Italia è stato interrotto. Non ci sarebbe la possibilità che anche lei debba annullare tutto?”. Gli ho detto: “Lavoro con persone che sono come formiche. La Vergine Maria sarebbe la formica regina. Le formiche operaie non smetteranno mai di portarle acqua, quindi non si deve preoccupare di questo. Non smetteremo di farlo”. Come ho detto a Botta ho radunato le formiche operaie. Avrebbero dedicato 20 dollari al mese, 50 volte, che avrebbe fatto 1.000 dollari ciascuno. Più di 30.000 persone si sono dedicate così all’opera e hanno portato a termine il lungo processo di costruzione. Piccoli sacrifici per la pace si sommano».

Che cosa può dire a proposito delle opere di Giuliano Vangi nella chiesa di Namyang?
«Giuliano Vangi ha realizzato disegni su temi tradizionali della Chiesa cattolica, come l’Ultima Cena, l’Annunciazione, l’Incontro con Elisabetta, incollandoli tra i vetri. Le parti trasparenti del vetro conferiscono omogeneità a queste opere d’arte e alla parete di fondo. È come se i disegni fuoriuscissero dal muro. Forniscono anche una visione posteriore che rende il lavoro di Giuliano Vangi ancora più unico. Riguardo al Gesù sulla croce, l’artista aveva condiviso la sua idea di volerlo scolpire secondo il versetto 12:32 del Vangelo di Giovanni: “E io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”. Il Gesù che ha scolpito ha occhi intensi e uno sguardo vigoroso che danno l’impressione che stia parlando a tutti nella chiesa. Sembra che ci guardi con gli occhi aperti anche se le sue mani e i suoi piedi sono inchiodati alla croce. Dopo una profonda riflessione Giuliano Vangi ci ha convinto sulla forte espressione di Gesù. Il suo aspetto non è comune nella nostra cultura. Anche se molti qui stanno ancora cercando di abituarsi all’aspetto sconosciuto di Gesù. Ed è a causa del suo aspetto intenso, giovane e potente. Vorrei vedere come entra nel nostro cuore col passare del tempo».

Le Corbusier definiva la casa “una macchina per abitare”. Invece che cos’è una chiesa?
«È la casa di Dio dove le persone vengono a trovare consolazione, pace, perdono e misericordia».

In che termini è la sua devozione alla Vergine Maria?
«“La Vergine Maria è tutto per me. Maria è la mia vita, la mia dolcezza e la mia speranza. Tutto ciò che è mio è di Maria. Maria è la vita della mia vita”. Questa è una citazione di Maurice Zundel che è stato dottore in filosofia, poeta e gimnosofista in Svizzera. Ammiro quello che ha detto. Come ha detto lui anche per me la Madre di Dio è tutto. Maria è la mia vita, la mia dolcezza e la mia speranza. Tutto di me è di Maria. Maria è la vita della mia vita. “Oh, bella e misericordiosa madre Maria! Affido la mia vita, la mia salvezza e la mia anima nelle tue mani”».

L’interno della chiesa.
L’interno della chiesa.

La preghiera del Rosario è ancora attuale oggi?
«Per me il Rosario è come il bastone nelle mani di Mosè e le cinque pietre che Davide scagliò contro Golia. Quando tengo in mano il rosario, posso vincere tutte le tentazioni del mondo e, come Maria, obbedire alla volontà di Dio».

La riunificazione pacifica della Corea del Sud con la Corea del Nord è un sogno impossibile?
«Suor Lucia, testimone oculare dell’apparizione di Nostra Signora di Fatima nel 1917, disse: “Nella vittoria del Cuore Immacolato di Maria, il comunismo sovietico dell’Europa orientale è crollato. Anche per il pentimento e la riunificazione pacifica dei comunisti nordcoreani, dedichiamo la preghiera del Rosario e il sacrificio. Anche la chiesa di Namyang si costruisce con preghiere e sacrifici, augurando la riunificazione pacifica. Credo che questo giorno verrà».

La chiesa di Namyang è aperta al pubblico?
«A causa della pandemia di COVID-19, la chiesa non è stata ancora ampiamente aperta al pubblico. Tuttavia, tranne il lunedì, c’è una funzione religiosa tutti i giorni dalle 11.00 alle 12.00. Stiamo anche aprendo la chiesa al pubblico 30 minuti prima e dopo la funzione. Quando a maggio tutti gli arredi, compreso quello che ha disegnato Mario Botta, saranno collocati in chiesa terremo la cerimonia di dedicazione. Poi invieremo una richiesta al Vaticano per la proclamazione del titolo di basilica».

Il videosaluto di padre Lee Sang Gak

«Buongiorno, piacere di conoscervi. Sono padre Sang Gak Lee. Posso immaginare lo scenario bellissimo del Ticino, il lago di Lugano, le montagne, i campi e le case. Non vedo l’ora della mia prossima visita. Mario Botta, un architetto ticinese di fama mondiale, ha ideato questa chiesa e io gliene sono grato. Prego inoltre per la gioia e la pace, che la benedizione di Dio sia con i cittadini del Ticino. Grazie».