Elon Musk e la NASA (ri)portano gli Stati Uniti nello spazio

(Aggiornato alle 21.30) È arrivata l’ora X, ed è passata indenne. Gli Stati Uniti sono riusciti a tornare nello spazio. Secondo tentativo per la Crew Dragon, la navetta della compagnia Space X di Elon Musk che, per la prima volta dopo l’uscita di scena dello Space Shuttle del 2011, ha permesso il lancio di astronauti americani dal suolo americano con un razzo americano. Si concretizza così la campagna #LaunchAmerica promossa dalla NASA.
Dopo il primo tentativo fallito mercoledì a causa del meteo, la Crew Dragon ha lasciato Cape Canaveral, e quindi la terra, alle 15.22 (le 21.22 ora svizzera).
A bordo vi sono i due astronauti americani Douglas Hurley (54 anni) e Robert Behnken (50), che indossano delle tute spaziali disegnate dal costumista dei supereroi hollywoodiani Jose Fernandez. La loro missione comincerà con 19 ore di volo verso la Stazione Spaziale Internazionale (Iss): una volta giunti a bordo, si uniranno ai tre colleghi della Expedition 63 (l’americano Chris Cassidy e i russi Anatoli Ivanishin e Ivan Vagner) per un tempo variabile che potrà andare da uno a quattro mesi. Il rientro, che si concluderà con un tuffo nell’oceano Atlantico, verrà programmato in base alle condizioni della navetta, al meteo e all’avanzamento dei preparativi per la successiva missione, Crew-1, la prima operativa. «Ricordiamoci che Demo-2 è un test di volo», ha sottolineato Bridenstine. «La priorità è sperimentare il veicolo e riportarlo a casa in sicurezza per essere poi pronti al lancio di Crew-1».
Hurley e Behnken sono arrivati alla navetta attorno alle 18.30, ore svizzere, ovviamente a bordo di una Tesla, e vi sono entrati poco dopo. Nelle ore seguenti a tenere sulle spine sono state le condizione metereologiche, con costanti aggiornamenti ai due astronauti, fino all’ultimo. Non è stato necessario un secondo rinvio.
A pochi minuti dal lancio sulla pagina YouTube ufficiale del lancio sono collegati oltre due milioni e mezzo di spettatori.
Fino all’ultimo si è eseguito il rifornimento di ossigeno liquido a -200 gradi e di cherosene. Non si poteva fare prima perché altrimenti non si sarebbero potute tenere le bassissime temperature necessarie.
Alle 21.22 puntuali il razzo Falcon si è staccato da terra. In 12 minuti raggiungerà l’orbita terrestre. Al minuto 2.44 di volo si è separato il primo stadio, come era previsto. Dopo nove minuti circa il razzo Falcon nine è tornato a terra, atterrando esattamente dov’era previsto. La Crew Dragon si è infine staccata dal secondo stadio dopo circa 12 minuti, quando si trovava duecento chilometri sopra le nostre teste.
L‘arrivo alla Stazione Spaziale è previsto dopo circa 20 ore e la manovra di aggancio è attesa alle alle 16,27 del 31 maggio; poco più di due ore dopo, alle 18,45, è prevista l’apertura del portello. Ad accogliere Hurley e Behnken a bordo della Stazione Spaziale ci saranno l’americano Chris Cassidy e i russi Anatoli Ivanishin e Ivan Vagner.