Il personaggio

Elon Musk, Twitter e il tasto «edit»

Quali sono i piani del patron di Tesla e SpaceX, proprietario del 9,2% del capitale azionario del social network? L'azienda, intanto, è uscita allo scoperto: «Lavoriamo alle modifiche dei post dall'anno scorso»
Marcello Pelizzari
05.04.2022 20:15

Da utente (critico) a primo azionista di Twitter. Tutto in poche, pochissime ore. Elon Musk ha messo a segno un altro colpo ad effetto. Sì, il patron di Tesla e SpaceX, il cosiddetto visionario, ha acquistato il 9,1% del capitale azionario del social network. La cifra? Appena, si fa per dire, 2,9 miliardi di dollari.

L'offensiva

Musk, va da sé, ha subito sfruttato il suo nuovo ruolo per lanciare un’offensiva. Pesante, anche: un sondaggio riguardo al famoso tasto «edit», la possibilità – reclamata per anni dagli utenti – di poter modificare i propri tweet a posteriori.

Un’offensiva, soprattutto, che da un lato abbraccia la cosiddetta pancia di Twitter, ovvero la sua base, mentre dall’altro punta apertamente il dito contro l’attuale direzione. Già, perché gli alti papaveri dell’azienda, finora, si erano sempre rifiutati perfino di considerare un’aggiunta del genere. Il motivo? Il rischio di derive e la necessità di mantenere una certa moderazione sui contenuti, a quanto pare.

Musk, autoproclamatosi difensore della libertà di espressione, accusato di possibile manipolazione dei mercati finanziari proprio a causa dei suoi cinguettii, di fatto si è comprato una poltrona nel Consiglio di amministrazione. Sarà, come ha spiegato il CEO Parag Agrawal, uno dei direttori.

«Attraverso le conversazioni delle ultime settimane, ci è apparso chiaro che Elon avrebbe portato un grande valore al nostro Consiglio» ha twittato Agrawal, aggiungendo che Musk è «esattamente ciò di cui abbiamo bisogno su Twitter e nella sala del Consiglio per essere più forti a lungo termine». Un misto di passione e spirito critico, volendo sintetizzare.

La mossa, secondo logica, è stata digerita benissimo dai mercati. Lunedì, ad esempio, il titolo di Twitter ha chiuso con un +27%.

Le «migliorie»

E dire che, sempre lunedì, il miliardario aveva precisato di non voler influenzare la strategia aziendale. Una promessa scioltasi come neve al sole. Poche ore più tardi, infatti, Musk ha lanciato un sondaggio a tradimento ribadendo, fra le altre cose, di voler lavorare con Agrawal e il Consiglio di amministrazione per portare «delle migliorie» importanti a Twitter nei prossimi mesi. La mente, gira e rigira, ritorna lì. Al tasto «edit», già.

Un tasto che, martedì, l'azienda ha di fatto ufficializzato. Specificando, a mo' di excusatio non petita, che la decisione di lavorare alla modifica dei post non è arrivata da «un sondaggio» ma è frutto di riflessioni avviate già lo scorso anno. Di più, Twitter ha pure ripescato il cinguettio del 1. aprile in cui annunciava proprio l'arrivo del tasto «edit»: «Non stavamo scherzando». I test cominceranno da Twitter Blue.

È lecito, dunque, chiedersi fino a dove potrà e vorrà spingersi Musk all’interno di Twitter. Secondo il documento inviato dall’azienda alla SEC, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori, di cui ha riferito il sito The Verge, Musk è stato nominato direttore di classe 2, cioè fino all’assemblea generale degli azionisti del 2024. Durante il suo mandato e fino a 90 giorni dopo, non potrà detenere più del 14,9% del capitale della società. Potrà, tuttavia, superare la soglia del 10% e diventare così un azionista attivo.

I numeri di Twitter

Twitter ha annunciato un aumento del 37% a livello di entrate nel 2021, chiudendo a 5,08 miliardi di dollari per un utile netto pari a 221 milioni. La piattaforma ha pure sbandierato un aumento del 13% su base annua dei suoi utenti giornalieri, 217 milioni, e punta ad arrivare a 315 milioni entro la fine del 2023.

Certo, numeri che non sfiorano nemmeno la grandeur di Meta e in particolare di Facebook, che può contare su 2,9 miliardi di utenti al mese pur essendo – oramai – vecchio. Dorsey, il fondatore nonché il precedente CEO di Twitter, era stato criticato (anche all’interno) per l’incapacità di far crescere esponenzialmente la piattaforma. Impedendo, così, all’azienda di monetizzare sui dati personali degli utenti.

E il futuro?

Altra domanda: Musk farà di Twitter un suo giocattolo? Sì, no, forse. Il social ha ricevuto accuse diametralmente opposte negli ultimi tempi: c’è chi si aspettava una maggior moderazione e un maggior controllo su fake news, discorsi d’odio e molestie e chi, come Donald Trump o lo stesso Musk, avrebbe gradito il rispetto della libertà di espressione.

Il patron di Tesla e SpaceX, di certo, ha letto a meraviglia il momento e, riassumendo, cavalcato l’onda del malcontento generale. Ora che si è guadagnato, a suon di miliardi, un ruolo come direttore e un posto nel Consiglio di amministrazione, è lecito supporre che rivolterà il social come un calzino. O che proverà a rimodellarlo a sua immagine e somiglianza.  

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