Esplosione di polveri sahariane in Europa: quali sono le cause?

Sabbia del Sahara. Ne avevamo già parlato. Ne parliamo (e se ne parla) ancora. E questo perché Copernicus, il Centro per le previsioni meteorologiche a medio termine istituito e finanziato dalla Commissione Europea, nel suo bollettino ha parlato di «un'eccezionale esplosione di polvere sahariana». Esplosione che, manco a dirlo, si aggiunge a una stagione di per sé molto attiva.
Nello specifico, le previsioni del Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) mostrano un trasporto di polveri sahariane su larga scala in gran parte del continente europeo. L'ultimo episodio, in corso dal 6 aprile, ha «prodotto» alte concentrazioni di PM10 a livello del suolo nella penisola iberica e in alcune parti di Francia e Germania. Non solo, le polveri stanno rendendo più opaco il cielo ticinese, come ha confermato via social MeteoSvizzera.
L'evento in corso, dicevamo, segue una lunga serie di episodi che hanno toccato l'Europa nelle ultime settimane. Rimanendo su quanto sta accadendo dal 6 aprile, le previsioni del CAMS mostrano che le concentrazioni di PM10 in diverse parti d'Europa aumenteranno a causa delle polveri in arrivo. Le polveri hanno attraversato la maggior parte della penisola iberica per poi raggiungere la Francia sudorientale, la Germania e la Scandinavia.
I valori massimi giornalieri delle previsioni CAMS in termini di PM10 hanno mostrato concentrazioni significative a livello superficiale, superando la soglia di esposizione media di 50 µg/m3 nelle 24 ore dell'UE in alcune delle regioni interessate. A seguito di quest'ultimo episodio, si è verificato un degrado della qualità dell'aria in diversi Paesi. Inoltre, i cieli nebulosi e i depositi sulle superfici, comprese le automobili e i finestrini, possono essere attribuiti a questo episodio.
Mark Parrington, scienziato senior del Copernicus Atmosphere Monitoring Service, al riguardo ha dichiarato: «Quest'ultimo episodio di polvere sahariana è il terzo del suo genere nelle ultime due settimane ed è legato al modello meteorologico che ha portato a un clima più caldo in tutta l'Europa occidentale negli ultimi giorni. I due episodi precedenti si sono verificati principalmente sul Mediterraneo e sull'Europa meridionale, anche se alcuni effetti, come la deposizione sulle automobili, si sono verificati pure più a nord, in Scandinavia, lo scorso fine settimana. Sebbene non sia insolito che la polvere sahariana raggiunga l'Europa, negli ultimi anni si è registrato un aumento dell'intensità e della frequenza di tali episodi, che potrebbe essere potenzialmente attribuito a cambiamenti nei modelli di circolazione atmosferica».