Giustiziati, nonostante gli appelli e le proteste: «È una vergogna»

«Nel 2023, la comunità internazionale sta dimostrando di essere pronta a sostenere Ali Khamenei, l'Hitler del nostro tempo. Questa mattina, tre persone sono state giustiziate in carcere mentre l'Iran continua ad occupare le sedie delle organizzazioni per i diritti umani. Chi si è tagliato i capelli in pubblico, lo ha fatto solo per mettersi in mostra, prendendo in giro il popolo iraniano. Il sostegno al regime terroristico dell'Iran verrà ricordato nei libri di storia. È una vergogna». Lancia dure critiche al mondo Daria (nome di fantasia), donna appartenente alla comunità iraniana in Ticino, dopo le ennesime esecuzioni sommarie inflitte dal Regime.
Majid Kazemi, Saleh Mirhashemi e Saeed Yaghoubi, i tre uomini per cui negli scorsi giorni i manifestanti iraniani hanno protestato vigorosamente fuori dal carcere di Isfahan, sono stati giustiziati. Lo ha annunciato la Magistratura. I tre erano stati arrestati in quanto accusati di aver ucciso tre membri delle forze di sicurezza ed erano condannati alla pena capitale per «Muharebeh» (inimicizia contro Dio) e per avere «minato la sicurezza del Paese» utilizzando armi e guidando un gruppo criminale. I loro famigliari hanno sempre urlato la loro innocenza, sostenendo che l'unica prova contro di loro fosse una confessione estorta con la tortura.
Majid Kazemi aveva diffuso un messaggio audio in cui dichiarava di essere stato picchiato e torturato in carcere. Stando al suo racconto, le forze di sicurezza lo avrebbero pure minacciato di stupro e di uccidere i suoi famigliari. Proprio uno dei suoi parenti, il fratello Mohsen Kazemi, è stato recentemente arrestato dalle forze di sicurezza. Lo ha denunciato la rete di attivisti 1500 Tasvir, affermando che l'arresto sarebbe legato all'esecuzione della condanna a morte di Majid.
Nonostante i ripetuti appelli a «fermare tutte le esecuzioni» e ad «abolire la pena di morte» in Iran - l'ultimo negli scorsi giorni da parte dell'alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk - il Regime ha giustiziato altre tre persone che vanno ad appesantire un terribile bilancio di almeno 212 esecuzioni (i numeri sono verosimilmente più alti) effettuate dal primo gennaio 2023.