Guerra

«Gli aiuti militari USA non fermeranno la Russia, l'Occidente deve aumentare le difese»

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba dopo il via libera agli armamenti americani avverte: «L'era della pace in Europa è finita, serve un fronte unito tra Kiev e i suoi partner»
©Iryna Rybakova
Red. Online
24.04.2024 16:52

Dopo mesi di attesa, finalmente l’Ucraina può tirare un sospiro di sollievo: il nuovo pacchetto di aiuti militari americani da 61 miliardi di dollari ha ricevuto il via libera dal Senato. Quest’oggi il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, interpellato dal Guardian, ha accolto con entusiasmo la decisione statunitense, ma allo stesso tempo ha fatto sapere che i rifornimenti, nell’immediato, non cambieranno la situazione sul campo di battaglia: «Nessun singolo pacchetto può fermare i russi. Ciò che fermerà i russi è un fronte unito tra l’Ucraina e tutti i suoi partner».

Secondo il politico, i rifornimenti USA dovrebbero essere disponibili «entro giorni, forse ore», e adesso si tratta «solo di una questione logistica», per portare gli armamenti in prima linea. La priorità restano le munizioni di artiglieria e i sistemi di difesa aerea, necessari a contrastare i continui attacchi dei droni kamikaze russi.

Al di là dell’entusiasmo, Kuleba ha lanciato un avvertimento all’Occidente, il quale deve «rendersi conto che l’era della pace in Europa è finita» e costruire la propria industria della difesa. Il ministro ucraino ha affermato che gli alleati del suo Paese dovrebbero passare dall'«esprimere condoglianze e simpatia agli ucraini, o promettere di aiutare nella ricostruzione (dell’Ucraina, ndr), al prevenire la perdita di vite umane e la distruzione del Paese».

Secondo Kuleba, l’Occidente ha bisogno di aumentare la produzione di armi, come ha fatto l’Ucraina, perché quest’ultima è stata superata dalla Russia: oggi il rapporto tra i due Paesi è di circa 10 a 1, con l’Ucraina a corto di difese aeree. «Quando vedo ciò che la Russia ha conseguito costruendo un'industria bellica in due anni e ciò che ha conseguito l'Occidente, penso che qualcosa non vada in Occidente. L’Occidente deve rendersi conto che l’era della pace in Europa è finita», ha dichiarato il ministro, avanzando alcune previsioni: la guerra durerà fino al prossimo anno e Mosca lancerà un’offensiva estiva, con la mobilitazione di altri 100 mila soldati.

Kuleba si è poi detto convinto che Putin si impegnerà in colloqui (di pace, ndr) significativi solo quando la sua posizione militare sarà «prossima al collasso». Per arrivare a questo punto, l'Ucraina mira a una duplice strategia: il «successo sul campo di battaglia» e la formazione di una coalizione di Paesi che sostenga la formula di pace del presidente Zelensky. Questa prevede il ritiro delle truppe russe, risarcimenti e un tribunale per i crimini di guerra.

Sulla possibile rielezione di Donald Trump, Kuleba ha preferito non sbilanciarsi: «Non so cosa accadrà domani, né come si comporteranno le élite politiche negli Stati Uniti. Ciò che abbiamo imparato dal primo mandato di Donald Trump come presidente è che c’è sempre una via d’uscita da ogni crisi. Sono successe così tante cose dal 2014 (anno in cui è iniziato il conflitto con la Russia, a cui ha fatto seguito l'invasione del febbraio 2022) che, senza esagerare, siamo pronti a tutto», ha dichiarato.

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