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«L'ultima volta, questo è stato un fattore che ha rallentato gli aiuti all'Ucraina» ha affermato il leader ucraino durante una conferenza stampa tenuta ieri, ma il cui contenuto è stato diffuso oggi – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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18:54
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«Putin disponibile a colloqui con Kiev dopo il 22 giugno»
La Russia «ha espresso la sua disponibilità a proseguire i negoziati con gli ucraini, come concordato, dopo il 22 giugno»: lo ha dichiarato il consigliere del Cremlino per la politica estera, Iuri Ushakov, riferendo di una conversazione telefonica tra i presidenti di USA e Russia, Donald Trump e Vladimir Putin.
Lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass. «Donald Trump ha preso atto di questa informazione e ha ribadito il suo interesse per la più rapida conclusione del conflitto russo-ucraino», ha dichiarato Ushakov.
16:11
16:11
Ucraina-Russia: realizzato un nuovo scambio di prigionieri
Ucraina e Russia hanno condotto un altro scambio di prigionieri di guerra: lo hanno dichiarato le parti in conflitto, in base agli accordi raggiunti a Istanbul (Turchia) all'inizio di questo mese.
«Continuiamo a liberare i nostri dalla prigionia russa. Questo è il quarto scambio in una settimana», ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sulle reti sociali. «In conformità con gli accordi russo-ucraini (...) un altro gruppo di militari russi è stato rimpatriato dal territorio controllato dal regime di Kiev», ha indicato il Ministero della difesa russo sulla piattaforma di messaggistica Telegram.
Poco prima, il quartier generale di Kiev per il trattamento dei prigionieri di guerra aveva riferito che «l'Ucraina ha ricevuto altri 1200 corpi, che, secondo la parte russa, appartengono a cittadini ucraini, incluso il personale militare».
13:39
13:39
Zelensky: «Il sostegno dell'Europa a Kiev rallenta senza gli USA»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che il sostegno europeo all'Ucraina sta «rallentando» a causa del parziale disimpegno degli Stati Uniti sotto la guida di Donald Trump.
«La coalizione dei volenterosi sta rallentando... Questa situazione ha dimostrato che l'Europa non ha ancora deciso autonomamente se sosterrà pienamente l'Ucraina senza gli Stati Uniti», ha dichiarato Zelensky durante una conferenza stampa i cui contenuti sono stait diffusi oggi.
Zelensky ha poi invitato gli Stati Uniti a «cambiare tono» con la Russia, sostenendo che l'amministrazione Trump è stata «troppo conciliante» con Mosca e che dovrebbe invece inasprire le sanzioni.
13:38
13:38
Zelensky: «Spero che il conflitto Iran-Israele non riduca gli aiuti a Kiev»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è augurato che gli attacchi in corso tra Israele e Iran non portino a una riduzione degli aiuti occidentali all'Ucraina per far fronte all'invasione russa.
«Vorremmo che gli aiuti all'Ucraina non diminuissero per questo motivo. L'ultima volta, questo è stato un fattore che ha rallentato gli aiuti all'Ucraina», ha affermato il leader ucraino durante una conferenza stampa tenuta ieri, ma il cui contenuto è stato diffuso oggi.
06:46
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Il punto alle 6.30
Gli Stati Uniti si oppongono alla proposta delle altre nazioni del G7 di abbassare il tetto del prezzo del petrolio russo, secondo quanto riportato da Bloomberg. Gli Stati Uniti, leggiamo, rimangono contrari a ridurre il tetto da 60 a 45 dollari al barile. Una posizione assunta per la prima volta all'inizio di quest'anno, quando il Segretario al Tesoro Scott Bessent si era rifiutato di sostenere uno sforzo simile.
Il tetto al prezzo del petrolio, introdotto nel dicembre 2022 come misura per limitare la capacità del Cremlino di finanziare la sua guerra contro l'Ucraina, proibisce alle compagnie occidentali di spedire, assicurare o servire in altro modo il petrolio russo venduto sopra i 60 dollari al barile.
Nonostante la resistenza degli Stati Uniti, l'Unione Europea e il Regno Unito, sostenuti da altri Paesi europei del G7 e dal Canada, hanno dichiarato di essere pronti a portare avanti la proposta, anche senza l'approvazione di Washington.
Una fonte ha dichiarato a Bloomberg che l'UE e il Regno Unito potrebbero valutare la possibilità di abbassare il tetto senza gli USA, poiché la maggior parte del petrolio russo viene trasportato nelle acque europee. Tuttavia, un accordo unificato del G7 avrebbe un impatto maggiore se potesse essere applicato dagli Stati Uniti.
Il dibattito sul tetto dei prezzi è diventato più urgente in quanto i prezzi del petrolio, che negli ultimi mesi erano scesi al di sotto del tetto dei 60 dollari, sono saliti in seguito agli attacchi di Israele contro l'Iran nelle ultime 24 ore.
I leader del G7 riesamineranno la discussione sul tetto dei prezzi durante il prossimo vertice, ospitato dal Canada dal 15 al 17 giugno nella contea di Kananaskis, in Alberta.
All'ordine del giorno del vertice ci saranno anche temi come il sostegno all'Ucraina nella guerra russa, la stabilità economica globale, la trasformazione digitale e il cambiamento climatico.
Il G7 comprende attualmente Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. Anche l'Unione Europea è rappresentata nel gruppo.