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Il vicepresidente J.D. Vance e gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner starebbero pianificando di fare pressione su Israele affinché non indebolisca l'accordo - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:01
23:01
Hamas resta impegnato per il cessate il fuoco a Gaza
Hamas rimane fedele all'accordo per Gaza nonostante quelle che ha definito «ripetute violazioni» da parte di Israele. Lo ha dichiarato una delegazione del gruppo terroristico oggi, durante un incontro con funzionari del governo turco. Lo riporta il Times of Israel. Oggi, durante la visita in Israele, il vicepresidente statunitense J.D. Vance ha avvertito Hamas che verrà «annientato» se non si disarma.
19:16
19:16
«I blitz dei coloni israeliani? Inaccettabili»
Le violenze dei coloni israeliani sono ingiustificate e inaccettabili. In questi mesi hanno colpito anche la comunità cristiana, piccola minoranza che vive in Israele tra tante difficoltà.
A condannare quello che accade in Cisgiordania, spesso finita sotto il cono d'ombra del più grave conflitto a Gaza, è il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.
«Non riusciamo a capire perché i cristiani che vivono la loro vita normale sono oggetto di tanto accanimento. Parlare di persecuzione è un po' problematico ma sicuramente sono situazioni che non possiamo accettare», ha detto a margine della presentazione del rapporto sulla libertà religiosa presentato dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs).
La libertà religiosa «è una pietra d'angolo di qualsiasi società giusta», ha sottolineato Papa Leone in un messaggio sui social nel giorno in cui vengono diffusi i dati sulla persecuzione nel mondo a causa della fede.
Il Rapporto internazionale evidenzia che in due terzi del mondo la libertà religiosa non è pienamente garantita. Ma i conflitti, come quello in Medio Oriente, ma non solo, hanno acuito il problema negli ultimi anni. «I cristiani in Israele hanno sperimentato un livello di violenza e ostilità senza precedenti: estremisti ebraici hanno preso di mira istituzioni e leader ecclesiali», sottolinea il dossier, parlando specificatamente della situazione dopo il 7 ottobre.
«La coalizione di estrema destra guidata dal primo ministro Benjamin Netanyahu ha accentuato le divisioni etniche e religiose», rileva ancora il Rapporto. Acs evidenzia anche che «il crollo del turismo religioso ha aggravato le difficoltà economiche delle comunità cristiane in Terra Santa». Il conflitto ha anche innescato «un'ondata di antisemitismo in tutta la regione» mediorientale, si legge nello stesso rapporto.
La violenza dei coloni contro i cristiani preoccupa la Santa Sede ma anche tutte le chiese di Gerusalemme. Gli attacchi più frequenti sono stati contro l'unico villaggio interamente cristiano della Cisgiordania, Taybeh. Una situazione che aveva portato tutti i Capi a Patriarchi delle Chiese di Gerusalemme a denunciare, qualche mese fa, «un allarmante schema di violenza dei coloni contro le comunità della Cisgiordania, comprese le loro case, i loro luoghi sacri e i loro stili di vita».
Il Rapporto evidenza che la mancanza di libertà religiosa interessa decine di Paesi e si estende anche ad aree del pianeta che sembrerebbero immuni da queste restrizioni, come l'Europa e il Nord America.
19:14
19:14
Nessun piano per l'incontro Trump-Putin nell'immediato
Non ci sono piani per un incontro «nell'immediato futuro» tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin: lo ha dichiarato un alto funzionario della Casa Bianca, pochi giorni dopo che Trump aveva proposto un altro vertice con la sua controparte russa. Lo riferisce la Reuters sul suo sito.
Anche il segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov non hanno in programma di incontrarsi di persona, ha affermato il funzionario, definendo la loro chiamata di lunedì «produttiva».
17:27
17:27
«Le violenze non sono la fine della tregua a Gaza»
«Le violenze non sono la fine della tregua» a Gaza. Lo ha detto il vice presidente americano JD Vance in una conferenza stampa nel sud di Israele.
«Per la pace e la ricostruzione di Gaza ci vorrà molto tempo», ha aggiunto, sottolineando che «c'è ancora molto lavoro da fare».
15:38
15:38
Hamas: «Questa sera la consegna dei corpi di altri due ostaggi»
Hamas fa sapere che stasera, alle 21 ora locale, consegnerà altri due corpi di ostaggi.
13:50
13:50
Il flusso di aiuti verso Gaza non è sufficiente
Il flusso di aiuti verso Gaza sta aumentando, ma è ancora ben lontano dall'obiettivo giornaliero ideale di 2000 tonnellate: lo ha affermato oggi il Programma alimentare mondiale (Wfp) aggiungendo che «per poter raggiungere questo obiettivo, dobbiamo utilizzare fin da subito ogni valico di frontiera».
Il portavoce dell'organizzazione, Abeer Etefa, ha affermato che le forniture importate finora sarebbero sufficienti a sfamare mezzo milione di persone per due settimane potendo utilizzare solo i valichi di Kerem Shalom e Kissufim.
13:04
13:04
Netanyahu incontra il capo dell'intelligence egiziana
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato il capo dell'intelligence egiziana, Hassan Rashad, a Gerusalemme. Lo ha comunicato l'ufficio del primo ministro, secondo quanto riportano i media israeliani.
12:57
12:57
Iran all’Onu: «Responsabilità internazionale per proteggere Gaza e fermare gli attacchi in Yemen»
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha discusso della situazione a Gaza e in Yemen con il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. Durante la telefonata, il capo della Diplomazia di Teheran ha sottolineato la responsabilità della comunità internazionale per impedire violazioni del cessate il fuoco nella Striscia da parte di Israele e per garantire l'invio di aiuti umanitari alla popolazione della Striscia.
Condannando gli attacchi israeliani contro lo Yemen, Araghchi ha sottolineato come l'Iran continui la cooperazione con le Nazioni Unite per mantenere la sicurezza nella regione. Secondo quanto riferisce Irna, da parte sua Guterres ha invitato la Repubblica islamica a continuare le consultazioni diplomatiche per stabilire sicurezza in Yemen e a livello regionale.
11:38
11:38
J.D. Vance è arrivato in Israele
Il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance è atterrato all'aeroporto israeliano Ben-Gurion. Lo scrive Haaretz.
La visita di due giorni di Vance è stata pensata per garantire che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non violi il cessate il fuoco e non lanci un'altra offensiva a Gaza, come riportato martedì dal New York Times.
09:17
09:17
Restituiti i resti di Tal Haimi
Israele ha annunciato che i resti del tredicesimo ostaggio restituiti a Gaza da Hamas ieri sono stati identificati come quelli di Tal Haimi, un sottufficiale ucciso il 7 ottobre 2023.
«A seguito del processo di identificazione condotto dall'Istituto Nazionale di Medicina Legale, i rappresentanti dell'esercito hanno informato la famiglia dell'ostaggio, il Sergente Maggiore Tal Haimi, che il loro caro era stato restituito a Israele e che la sua identificazione era stata completata», ha dichiarato l'ufficio del Primo Ministro in una nota.
Tal Haimi, 41 anni, comandante della Milizia di Difesa del Kibbutz Nir Yitzhak, è stato ucciso nell'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, che ha innescato la guerra di Gaza. Il suo corpo è stato portato a Gaza quel giorno per essere usato come ostaggio.
09:00
09:00
Hamas: «Siamo pronti a consegnare tutti i corpi, ma serve tempo»
Il leader di Hamas Khalil al-Hayya ha dichiarato in un'intervista al canale Al-Qahira Al-Akhbariya citata da Times of Israel che il gruppo è disposto a trovare e rilasciare i 15 corpi degli ostaggi trattenuti nella Striscia, se gli verrà concesso più tempo e attrezzature pesanti.
«Siamo pronti a recuperare e consegnare tutti i corpi secondo l'accordo; non desideriamo trattenere nessuno con noi: lasciamo che tornino ai loro familiari, e anche i nostri martiri torneranno e saranno sepolti con dignità», ha affermato, aggiungendo che è difficile raggiungere i corpi perché alcuni si trovano sottoterra e sotto gli edifici, e sottolineando che ciò richiede tempo e attrezzature.
08:00
08:00
Il punto alle 8
Washington teme che il premier israeliano Benjamin Netanyahu possa porre fine al cessate il fuoco a Gaza e tornare alla guerra contro Hamas, riporta il New York Times.
C'è una crescente preoccupazione nell'amministrazione che Netanyahu possa agire attivamente contro l'accordo di pace mediato dal presidente statunitense Donald Trump, afferma il rapporto del quotidiano Usa citando funzionari americani.
Durante la loro visita in Israele, il vicepresidente J.D. Vance e gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner stanno pianificando di fare pressione su Israele - dicono le fonti del Nyt - affinché non indebolisca l'accordo.
Il rapporto afferma inoltre che sono in corso trattative con la Turchia per l'invio di una squadra specializzata per aiutare a localizzare i corpi degli ostaggi israeliani scomparsi a Gaza, che Hamas ha affermato di avere difficoltà a localizzare.
