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«Mantenere il cessate il fuoco a Gaza sarà complicato»

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«Mantenere il cessate il fuoco a Gaza sarà complicato»
Red. Online
20.10.2025 06:16
20:14
20:14
Consegnata alla Croce Rossa la salma dell'ostaggio

L'esercito israeliano afferma che la Croce Rossa ha ricevuto la bara con la salma dell'ostaggio di cui Hamas ha annunciato per oggi la restituzione a Israele.

16:03
16:03
Hamas conferma: «restituiremo il corpo di un ostaggio alle 19»

L'ala armata di Hamas ha dichiarato che restituirà il corpo di un ostaggio recuperato ieri nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco con Israele. Le Brigate al-Qassam hanno annunciato che «consegneranno il corpo di un prigioniero israeliano, riesumato ieri nella Striscia di Gaza, alle 20:00 ora di Gaza», le 19 in Svizzera.

Se la restituzione avrà luogo, sarà il tredicesimo ostaggio deceduto consegnato da Hamas dall'entrata in vigore del cessate il fuoco il 10 ottobre.

Hamas conferma, «restituiremo il corpo di un ostaggio alle 19»

14:47
14:47
Hamas, 45 palestinesi uccisi a Gaza dall'Idf in 24 ore

Il ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che 45 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore dal fuoco delle Forze di difesa israeliane (Idf). Lo riporta Haaretz.

Il ministero ha aggiunto che altri 12 corpi sono stati recuperati dalle macerie nella Striscia di Gaza. Il numero di palestinesi uccisi dal fuoco israeliano dall'inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, è ora di 68'216. Oltre 170'000 sono rimasti feriti.

Secondo il ministero, dall'annuncio del cessate il fuoco, avvenuto l'11 ottobre, nella Striscia di Gaza sono stati uccisi 80 palestinesi.

14:13
14:13
«Hamas continua a violare il cessate il fuoco»

Il ministero degli Esteri israeliano ha accusato Hamas di continuare «deliberatamente» a violare il cessate il fuoco a Gaza, accusando i presunti «terroristi di Hamas» di aver oltrepassato la linea gialla a est di Gaza City e di «rappresentare una minaccia» per le truppe israeliane.

Stamattina le Forze di difesa israeliane (Idf) hano fatto sapere che le forze armate hanno aperto il fuoco sui due gruppi.

Israele ha avvertito i palestinesi di non oltrepassare la linea che delimita la sua area di controllo a Gaza, ma l'area non è delimitata con dei marcatori visibili.

13:12
13:12
Israele: «Hamas consegnerà in serata il corpo di un altro ostaggio»

Le Forze di difesa israeliane (Idf) si stanno preparando alla restituzione stasera alle 20 ora locale del corpo di un ostaggio. Ieri Hamas ha dichiarato di aver trovato il corpo di un ostaggio e che l'avrebbe restituito a Israele «se le condizioni sul campo saranno adatte».

12:52
12:52
Kushner: «A Gaza sembra esplosa una bomba atomica, ma non è genocidio»

«Sembra quasi che una bomba nucleare sia stata fatta esplodere in quella zona. E poi vedi queste persone che tornano indietro, e ho chiesto all'Idf: 'Dove stanno andando?'. Mi guardo intorno. Sono tutte rovine. E loro hanno risposto: «Beh, stanno tornando nelle zone dove si trovava la loro casa distrutta, sul loro terreno, e pianteranno una tenda». Così Jared Kushner, in un'intervista a Cbs News, racconta la sua visita a Gaza subito dopo la firma dell'accordo. Alla domanda se si tratta di genocidio, il genero di Trump ha risposto: «No, no». 

11:43
11:43
Attivista Flotilla denuncia Israele per tortura

Una nuova denuncia è stata presentata alla Procura di Roma da Antonio La Piccirella, appartenente alla Global Sumud Flotilla, in cui si ipotizza, tra gli altri, il reato di tortura da parte delle autorità israeliane dopo l'abbordaggio e il trasferimento degli attivisti nel porto di Ashold.

Nell'incartamento, redatto dall'avvocato Flavio Rossi Albertini, si ricostruiscono le fasi successive al 'fermo'. "Al porto si è perpetrata una completa violazione dei diritti umani - si legge-. I militari, armati, hanno identificato gli attivisti, circa 300, poi li hanno privati di tutti gli effetti personali, dopodiché li hanno perquisiti imprimendo gratuita violenza fisica, motivo per cui ad alcuni attivisti è stato rotto un braccio".

Nella denuncia di 17 pagine si afferma che "i militari hanno ammanettato gli attivisti dietro la schiena con delle fascette di plastica molto strette e li hanno obbligato a stare piegati, faccia a terra" per poi portarli "verso un piazzale assolato" e "costringendo gli equipaggi a stare in ginocchio con i bagagli dietro le spalle e a guardare sempre in basso, impedendogli di muoversi e di parlare, dando dei colpi sulla testa a chi si rifiutava".

Nell'atto si fa riferimento anche al trasferimento nelle celle dove gli è stato dato "cibo rancido" con "pezzi di metallo nel pane". La Piccirella afferma di essere stato portato assieme ad altre 11 persone in una stanza in cui erano presenti "solo sei letti". "Durante la prima notte - scrive il legale - è stato privato del sonno, e sottoposto a pratiche della deprivazione sensoriale.

Verso le 3 del mattino, La Piccirella è stato nuovamente chiamato fuori la cella dove una donna, verosimilmente un funzionario dell'Ambasciata italiana, gli ha nuovamente proposto, al cospetto anche di funzionari israeliani, che se avesse firmato il foglio che gli era stato sottoposto all'Ufficio Immigrazione, sarebbe stato rimpatriato la mattina seguente".

La Piccirella ha nuovamente rifiutato di sottoscrivere il documento "in considerazione del fatto che la firma avrebbe significato una legittimazione a posteriore dei gravi reati di cui era stato vittima, perpetrati in acque internazionali per di più prospicienti la costa di Gaza, e quindi acque territoriali palestinesi, e non quella israeliana". Nella denuncia, che integra quella presentata nelle scorse settimane, La Piccirella chiede ai pubblici ministeri di Roma di accertare anche "eventuali responsabilità del governo italiano per essersi sottratto all'obbligo giuridico di proteggere i propri cittadini, nella misura in cui già a Tunisi e a sud di Creta c'erano stati attacchi con i droni in conseguenza dei quali il governo aveva inviato a protezione una fregata - si legge-, e poi senza alcuna giustificazione, ovvero senza nemmeno arrivare in prossimità delle acque territoriali su cui Israele esercita illegalmente il blocco navale, lo stesso è venuto meno alla posizione di garanzia assunta, quando era ormai noto che Israele avrebbe agito nonostante le imbarcazioni fossero a 70/80 miglia marittime dalla costa".

11:08
11:08
Riaperto il valico di Kerem Shalom

Israele rende noto di aver riaperto il valico di Kerem Shalom agli aiuti. Lo riportano i media israeliani.

Anche il valico di Kissufim, nella parte centrale di Gaza, è stato riaperto.

Domenica, Israele ha annunciato la sospensione degli aiuti umanitari a Gaza, dopo che il suo esercito ha accusato Hamas di aver violato l'accordo di cessate il fuoco.

10:37
10:37
Aperto il fuoco contro chi si avvicinava alle truppe a Gaza est

L'esercito israeliano afferma di aver aperto il fuoco su due gruppi di militanti di Hamas che «hanno attraversato la linea di ritiro nella parte meridionale di Gaza questa mattina». Il primo gruppo, riportano i media israeliani, «si è avvicinato alle truppe della Forza di difesa israeliana (Idf) che operavano nella zona di Shejaiya, rappresentando per loro una minaccia immediata», mentre le truppe israeliane gli sparavano «per rimuovere la minaccia».

Altri militanti hanno oltrepassato la linea e si sono avvicinati alle truppe dell'Idf «poco dopo», con i militari che hanno nuovamente aperto il fuoco contro il gruppo per allontanarli.

10:04
10:04
Ambasciatrice della Palestina in UE invita la Svizzera a riconoscere lo Stato palestinese

«La Svizzera deve rispettare la parola data» e riconoscere lo Stato di Palestina. È la richiesta espressa dall'ambasciatrice palestinese in Unione Europea Amal Jadou Shakaa in un'intervista alle testate dell'editore Tamedia pubblicata oggi.

Jadou Shakaa ricorda inoltre che la Svizzera sostiene la soluzione a due Stati, vuole la pace, ospita a Ginevra il Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni unite ed è lo Stato depositario delle convenzioni di Ginevra.

«Spero che la Svizzera continui a supportare l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi in Medio oriente (UNRWA) e utilizzi la sua influenza politica per indurre gli Stati Uniti a muoversi per la soluzione binazionale», aggiunge la diplomatica, sottolineando come la questione valga per tutti i partner europei.

Già nelle scorse settimane l'Autorità nazionale palestinese aveva invitato la Confederazione a «procedere» al riconoscimento della Palestina, invitandola pure ad adoperarsi affinché le elezioni previste entro un anno possano svolgersi regolarmente in tutte le zone, compresa Gerusalemme est.

10:04
10:04
Witkoff fa le condoglianze a Hayya per la morte del figlio

Steve Witkoff e Jared Kushner hanno raccontato alla CBS che nell'incontro con il leader di Hamas Khalil al-Hayya gli hanno espresso condoglianze per l'uccisione del figlio nel raid israeliano a Doha.

«Gli ho detto che anche io ho perso un figlio e che siamo entrambi membri dello stesso terribile club: genitori che hanno seppellito i propri figli», ha detto Witkoff, inviato speciale statunitense per il Medio Oriente.

Il genero del presidente statunitense Donald Trump e principale consigliere della Casa Bianca, Kushner, ha affermato che questa conversazione ha avuto un impatto sui negoziati: «Quando Steve e lui (al-Hayya) hanno parlato dei loro figli, si è passati dal negoziare con un'organizzazione terroristica al vedere due esseri umani che mostravano una sorta di vulnerabilità reciproca'.

10:03
10:03
Due palestinesi uccisi dall'Idf a est di Gaza City

Due palestinesi sono stati uccisi stamattina dalle forze israeliane a est di Gaza City. Lo scrive l'agenzia di stampa ufficiale dell'Autorità nazionale palestinese Wafa, citando fonti mediche della Striscia.

Una fonte medica del Baptist Hospital ha riferito che due cittadini sono stati uccisi dal fuoco delle forze di occupazione israeliane nella zona di Al-Sha'af, nel quartiere di Al-Tuffah, a est di Gaza City.

Secondo fonti mediche, ieri 44 cittadini sono stati uccisi in diverse zone della Striscia di Gaza.

09:47
09:47
«Hamas sta agendo in buona fede nella ricerca dei corpi»

«Per quanto abbiamo visto da quanto ci è stato trasmesso dai mediatori, sono ancora lontani. Potrebbe fallire da un momento all'altro, ma al momento li abbiamo visti cercare di onorare l'accordo». Così Jared Kushner risponde, in un'intervista a CBS News, alla domanda se Hamas sta agendo in buona fede, cercando seriamente i corpi.

Per il genero del presidente statunitense Donald Trump, «il messaggio più importante che abbiamo cercato di trasmettere alla leadership israeliana è che, ora che la guerra è finita, se si vuole integrare Israele con il Medio Oriente in senso più ampio, bisogna trovare un modo per aiutare il popolo palestinese a prosperare e a migliorare».


06:27
06:27
«Il cessate il fuoco a Gaza è ancora in vigore»

 Per Donald Trump il cessate il fuoco a Gaza è «ancora in vigore». Parlando con i giornalisti a borda dell'Air Force One di ritorno da Mar-a-Lago il presidente americano ha detto che Hamas si è dimostrato  ma ritiene anche che «la leadership» del gruppo militante «non sia coinvolta».


06:25
06:25
«Mantenere il cessate il fuoco a Gaza sarà complicato»

Il mantenimento della tregua a Gaza «sarà complicato». Lo ha detto il vice presidente americano JD Vance che dovrebbe andare in Israele domani, martedì. «Ci saranno momenti in cui Hamas aprirà il fuoco su Israele. Israele dovrà rispondere, ovviamente», ha aggiunto. «Pensiamo, comunque, che siano le migliori possibilità di una pace sostenibile, ma ci saranno alti e bassi e dovremo monitorare la situazione», ha sottolineato.


06:18
06:18
Il punto alle 06:00

Un’altra giornata di tensione in Medio Oriente ha messo a rischio la fragile tregua tra Israele e Hamas, mediata dagli Stati Uniti. Tutto è iniziato con un attacco anticarro a Rafah, nel sud di Gaza, in cui due soldati israeliani sono rimasti uccisi e tre feriti. L’esercito israeliano (IDF) ha risposto con raid aerei contro tunnel e obiettivi di Hamas, accusando il movimento islamista di aver violato il cessate il fuoco. Hamas ha negato ogni responsabilità, affermando di “restare pienamente impegnato” nell’accordo.

Le incursioni israeliane si sono estese rapidamente: secondo fonti della protezione civile di Gaza, almeno 45 palestinesi sono stati uccisi in una serie di bombardamenti nelle ultime 24 ore. Israele parla di “obiettivi terroristici colpiti”, ma Al Jazeera denuncia attacchi anche in aree civili.

La tensione è esplosa anche sul piano politico interno israeliano. Il ministro dell’ultradestra Itamar Ben Gvir ha definito “un crollo vergognoso” la decisione del governo di riaprire i valichi per far riprendere il flusso di aiuti umanitari a Gaza, dopo le forti pressioni arrivate da Washington. “Nel giorno in cui Hamas uccide i nostri soldati – ha attaccato Ben Gvir – il governo cede alle richieste americane. Dobbiamo tornare a combattere intensamente”.

Secondo Axios, l’amministrazione Trump avrebbe minacciato di congelare alcuni programmi di cooperazione militare se Israele avesse mantenuto il blocco. Di conseguenza, da domani i convogli umanitari potranno tornare a transitare, con circa 600 camion al giorno previsti dall’accordo originario.

Nel frattempo, crescono le tensioni anche in Cisgiordania, dove coloni e truppe israeliane hanno attaccato agricoltori palestinesi durante la raccolta delle olive. A Tubas e Nablus, riferisce l’agenzia Wafa, le forze israeliane hanno arrestato diversi civili e distrutto strade e veicoli.

Sul fronte diplomatico, gli Stati Uniti hanno affermato di disporre di “informazioni credibili” su un possibile attacco imminente di Hamas contro civili palestinesi, che metterebbe a rischio l’intero processo di mediazione. Teheran, intanto, ha giustiziato un cittadino accusato di spionaggio per Israele, segno di un clima regionale sempre più incandescente.

Mentre a Gerusalemme si riaccende il dibattito politico, Netanyahu tenta di tenere insieme le due anime del governo — quella pragmatica, sotto pressione americana, e quella ultranazionalista di Ben Gvir — in un equilibrio sempre più precario, sullo sfondo di una tregua che ogni ora sembra più vicina al collasso.