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Grok, il fratellastro di ChatGPT, prenderà il volo?

Secondo fonti interne, citate da Bloomberg, l'azienda xAI, di proprietà di Elon Musk, avrebbe raccolto investimenti pari a 500 milioni – Per ora il chatbot è disponibile in versione early beta, ma la sua personalità sfacciata sta già incuriosendo il web
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Red. Online
20.01.2024 14:00

È notizia delle scorse ore: la società di Elon Musk per l'intelligenza artificiale, xAI, si sarebbe assicurata investimenti pari a 500 milioni di dollari, viaggiando spedita verso l'obiettivo del miliardo. Secondo Bloomberg, che cita fonti rimaste anonime perché non autorizzate a parlare dell'investimento, l'azienda starebbe discutendo una valutazione compresa tra i 15 e i 20 miliardi dollari. Una notizia per il momento non confermata da Musk che, anzi, su X ha bollato il caso come "fake news".

Vero o falso il dato, una cosa è certa: xAI sta crescendo, così come il suo chatbot di riferimento, Grok.

Il fratellastro

La startup xAI è stata lanciata l'anno scorso da Musk con l'idea, dichiarata, di proporre un'alternativa a OpenaAI e al suo chatbot ChatGPT. Musk, ne avevamo parlato qui, figura tra i fondatori della stessa OpenAI. Di più: nel 2015, aveva stanziato qualcosa come 100 milioni di dollari per finanziare l'azienda. Ma, complice l'incrinarsi del rapporto con il co-fondatore Sam Altman (oggi CEO), Musk aveva finito per lasciare OpenAI nel 2018.

Non sarebbe dunque sbagliato definire "Grok", il chatbot di xAI presentato sin qui solo in versione early beta, come il "fratellastro" di ChatGPT. Disponibile sin qui solo per gli utenti Premium+ di X, Grok è descritto come un chatbot dotato di una «vena ribelle», oltre che della volontà di «rispondere a domande piccanti che vengono rifiutate dalla maggior parte degli altri sistemi di AI».

Addestrato grazie anche ai post pubblicati su X, di cui Musk è proprietario, Grok è in grado di accedere a dati più recenti per le sue risposte rispetto ad altri chatbot.

Sin dal suo lancio (novembre 2023), è stato al centro delle attenzioni proprio per la sua personalità. In teoria, doveva essere ben lontano dal politically correct di ChatGPT (Musk ha pubblicato su X un post che mostra Grok fornire istruzioni dettagliate su come produrre cocaina), e non a caso è stato espressamente presentato dagli stessi creatori come un chatbot "anti-woke". A conti fatti, tuttavia, Grok si è dimostrato in grado di rispondere in modo progressista su vari argomenti quali giustizia sociale, cambiamento climatico e tematiche LGBTQ+. Tanto da fare arrabbiare non pochi conservatori che lo hanno testato. L'obiettivo, giura in realtà Musk, non è raggiungere né la destra né la sinistra, ma rendere un chatbot il più vicino possibile alla neutralità politica.

I rapporti fra X e xAI, è evidente, sono destinati a farsi sempre più stretti. Proprietario, come detto, di entrambe le compagnie, Musk starebbe attivamente promuovendo una sovrapposizione degli investitori. Sempre secondo Bloomberg, il miliardario avrebbe invitato gli azionisti a investire in xAI almeno il 25% di quanto già concesso a X.

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