Il ritratto

Ha fatto la storia, anche con umorismo

Nata nel 1926, il suo destino è cambiato che era ancora una bambina - Un’infanzia a studiare il passato e a preparare il futuro – E poi il matrimonio con Filippo – Persino gli scandali legati ai figli – Un regno che l’ha vista protagonista fino all’ultimo
Nicol Degli Innocenti
Nicol Degli Innocenti
08.09.2022 19:47

Non era previsto che Elizabeth Alexandra Mary Windsor diventasse regina. L’erede al trono infatti non era suo padre Albert,  ma Edward, il primogenito di re Giorgio V. A catapultare Elisabetta nella linea di successione diretta fu la sconvolgente decisione senza precedenti del principe di Galles nel 1936 a rinunciare a diventare re per amore, per poter sposare la divorziata Wallis Simpson.

Elisabetta, nata nel 1926, era una bambina quando il suo destino è cambiato per sempre. Nomen omen: battezzata con il nome della più grande regina della storia inglese, era forse scritto nelle stelle che avrebbe seguito le sue orme. E quando è ascesa al trono, ha dimostrato la sua ammirazione per Elisabetta I decidendo di tenere il suo nome di battesimo, mettendo da parte la tradizione che prevede l’assunzione di un nome diverso.

Da quando il suo adorato padre, timido e balbuziente, fu costretto suo malgrado a diventare re Giorgio VI, Elisabetta ogni giorno, invece di giocare con le bambole, doveva studiare la storia britannica e il complesso cerimoniale. Fin da quando era giovanissima, il padre che sapeva di non avere molto tempo da vivere aveva permesso alla figlia di leggere i carteggi di Stato e l’aveva istruita nelle arcane regole della monarchia britannica.

Il coraggio e l’amore

Elisabetta ha dimostrato il suo coraggio e il suo senso civico durante la seconda guerra mondiale, non solo restando a Londra incurante delle bombe tedesche, ma diventando autista di camion per prestare soccorso alla gente. Il tempo libero, allora come adesso, era dedicato ai grandi amori della sua vita: i cani e i cavalli.

L’altro, indubbio, grande amore della sua vita fu il principe Filippo di Grecia, suo cugino di terzo grado, che decise di sposare nel 1947 sfidando l’opinione contraria della famiglia reale che non vedeva di buon occhio questo straniero indubbiamente di bell’aspetto ma senza soldi e con una madre internata in un manicomio. Elisabetta e Filippo sono rimasti sposati per ben 73 anni, e se ci sono state molte voci su presunte scappatelle del principe, la devozione della regina al marito non è mai stata sfiorata da alcun dubbio. Li ha separati solo la morte del principe, scomparso nel 2021 pochi mesi prima del centesimo compleanno.

La loro vita «normale», di coppia sposata, allietata dalla nascita del figlio Carlo e della figlia Anna, è durata poco. Nel 1952 Giorgio VI fu stroncato dal tumore ai polmoni che da tempo minava la sua salute e la venticinquenne Elisabetta, suo malgrado, diventò Regina.

Il mondo intero si innamorò della giovane e bella principessa quando la sua incoronazione all’Abbazia di Westminster, nel 1953, fu trasmessa in diretta televisiva. Un abbinamento tra tradizione e modernità che ha segnato il regno di Elisabetta, che ogni anno da allora ha inviato un messaggio televisivo di Natale alla nazione.

Il senso del dovere

Il suo arrivo sul trono è coinciso con lo sgretolamento dell’Impero britannico, quando una nazione dopo l’altra, dall’India alla Rodesia, ha chiesto l’indipendenza da Londra. Con grande pragmatismo, Elisabetta ha seguito il corso della storia accettando con buona grazia il ruolo di leader del Commonwealth, che riunisce le ex colonie britanniche.

Un incrollabile senso del dovere ha caratterizzato i suoi lunghi decenni sul trono: ogni anno ha presieduto alla solenne apertura del Parlamento di Westminster e ogni settimana ha incontrato il premier di turno per discutere degli affari di Stato più importanti. Ha conferito l’incarico a ben 15 primi ministri, l’ultima dei quali, Liz Truss, solo pochi giorni fa. Ma il suo preferito è sempre stato Winston Churchill, l’eroe della seconda guerra mondiale.

Un simbolo su cui contare

Elisabetta II, con a fianco il principe Filippo, ha viaggiato in lungo e in largo per il mondo, soprattutto nei Paesi del Commonwealth, e ha presenziato a migliaia di cerimonie. Il popolo britannico ha celebrato con lei i 25 anni sul trono nel 1977 e poi i 50 anni nel 2002. Nel 2015 è diventata la regina più longeva della storia  britannica, battendo la regina Vittoria che aveva regnato per quasi 64 anni. Quest’anno i festeggiamenti per il suo Giubileo di Platino - i 70 anni di regno - hanno coinciso con l’uscita del Paese dall’incubo della pandemia. Se la Regina ha continuato a essere un simbolo della tradizione e una roccia sulla quale contare, i suoi figli le hanno creato molte difficoltà. Il matrimonio da favola del primogenito Carlo con Diana Spencer finì con un clamoroso divorzio e fu seguito poi dalla tragedia della morte della «principessa triste» in un incidente d’auto. La Regina per la prima volta nei suoi anni di regno fu apertamente criticata per la sua reazione considerata fredda alla morte di Diana, ma riconquistò rapidamente il benvolere dei media e dei cittadini.

Anche i matrimoni della figlia Anna e del figlio Andrea finirono con un divorzio, e la Regina dimostrò di sapersi adeguare ai tempi, accettando prima il matrimonio di Carlo con la divorziata Camilla e poi quello del nipote Harry con l’attrice divorziata, e con madre afroamericana, Meghan Markle. Lo scandalo più doloroso, per lei, è stato il coinvolgimento del figlio prediletto Andrea in uno scandalo di pedofilia.

Gli ultimi anni

Gli ultimi anni della Regina sono stati funestati da qualche scandalo ma anche rallegrati dall’affetto dei nipoti e dei sudditi. Elisabetta II ha concluso la sua vita come l’ha vissuta, all’insegna del dovere. Durante la pandemia, ha inviato messaggi di solidarietà e di speranza ai cittadini.

Solo negli ultimissimi mesi è stata costretta a diradare gli impegni ufficiali di persona a causa di problemi di mobilità, ma ha voluto continuare a tenere l’udienza settimanale con il premier adeguandosi agli incontri su Zoom. Rimasta nella tenuta estiva di Balmoral per motivi di salute, ha comunque fatto il suo dovere fino all’ultimo, accettando le dimissioni di Boris Johnson e conferendo l’incarico alla nuova premier Liz Truss.

Se Elisabetta I ha fatto la storia e trasformato il Paese, Elisabetta II ha attraversato quasi un secolo con coerenza, tenacia, grazia, spirito di adattamento e senso del dovere ma anche senso dell’umorismo, dimostrando di essere una regina altrettanto Grande.

 

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