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Hamas restituisce altri corpi degli ostaggi, si va verso la riapertura del valico di Rafah

Nel frattempo, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha preso una posizione netta contro le esecuzioni messe in atto dai miliziani del gruppo islamista - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Hamas restituisce altri corpi degli ostaggi, si va verso la riapertura del valico di Rafah


Red. Online
15.10.2025 06:47
23:36
23:36
«Segni di tortura sui corpi dei palestinesi restituiti a Gaza da Israele»

Secondo i resoconti dei medici, riportati dal Guardian, molti dei 90 corpi dei palestinesi restituiti a Gaza dalle autorità israeliane in base all'accordo di cessate il fuoco mostrano segni di tortura ed esecuzione, tra cui bende sugli occhi, mani ammanettate e ferite da arma da fuoco alla testa.

I medici dell'ospedale Nasser nella città di Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, che ha ricevuto i corpi palestinesi dalla Croce Rossa, hanno dichiarato oggi che c'erano prove sostanziali di percosse ed esecuzioni sommarie e che nessuno dei corpi era identificabile.

«Quasi tutti erano bendati, legati e avevano dei colpi d'arma da fuoco tra gli occhi. Quasi tutti erano stati giustiziati», ha detto il dottor Ahmed al-Farra, primario del reparto pediatrico dell'ospedale Nasser. «C'erano anche cicatrici e chiazze di pelle scolorite che mostravano che erano stati picchiati prima di essere uccisi. C'erano anche segni di maltrattamenti subiti dai loro corpi dopo l'omicidio».

22:23
22:23
I due corpi restituiti devono essere identificati

L'ufficio del Primo Ministro israeliano ha annunciato che i corpi di due ostaggi tenuti in ostaggio da Hamas sono stati consegnati alle forze armate israeliane nella Striscia di Gaza. Lo scrive Haaretz.

Secondo la dichiarazione, Israele ha ricevuto i resti tramite la Croce Rossa. I corpi sono stati consegnati a un'unità dell'Idf e dello Shin Bet all'interno di Gaza e saranno trasferiti in Israele, dove saranno accolti con una cerimonia militare alla presenza del Rabbino Capo dell'Esercito.

Dopo il ricevimento militare, le salme saranno trasferite al Centro Nazionale di Medicina Legale del Ministero della Salute per l'identificazione. Una volta completato il processo, le famiglie saranno informate ufficialmente.

21:36
21:36
Hamas ha consegnato altri due corpi alla Croce Rossa

Hamas ha consegnato altri due corpi alla Croce Rossa: lo afferma l'esercito israeliano, come riportano i media israeliani. Ora le bare sono in viaggio per essere ricevuti dall'Idf.

Hamas ha restituito otto corpi ma Israele afferma che i test del Dna hanno confermato che uno di loro non era un ostaggio. Con gli altri due corpi di stasera sono 9 i corpi restituiti e 19 quelli che restano a Gaza, il che significa che Hamas non è riuscita a trovare quasi due terzi degli ostaggi morti.

21:18
21:18
«Se Hamas non dovesse rispettare l'accordo, Israele potrà riprendere l'azione militare»

Donald Trump ha detto che avrebbe preso in considerazione l'idea di consentire a Benjamin Netanyahu di riprendere l'azione militare a Gaza se Hamas si rifiutasse di rispettare la sua parte dell'accordo.

Le forze israeliane potrebbero tornare in campo «non appena lo dirò io. Quello che accadrà con Hamas lo sapremo rapidamente», ha detto il presidente americano alla Cnn.

21:17
21:17
Hamas ha bisogno di attrezzature extra per restituire i corpi di tutti gli ostaggi rimasti

Hamas ha affermato che ha bisogno di attrezzature extra per restituire i corpi di tutti gli ostaggi rimasti. «La resistenza ha rispettato l'accordo e ha consegnato tutti i prigionieri ancora in vita e tutti i corpi che è riuscita a raggiungere», si legge nella dichiarazione, ripresa da Sky News.

«I corpi rimanenti richiedono notevoli sforzi e attrezzature specializzate per essere ricercati e recuperati, e stiamo facendo grandi sforzi». Finora, secondo il conteggio israeliano, Hamas ha restituito sette dei 28 corpi rimanenti, e si prevede che altri due saranno consegnati a breve.

20:50
20:50
Hamas restituisce altri corpi, verso la riapertura di Rafah

Le famiglie di tre ostaggi morti sono state informate mercoledì mattina dagli ufficiali dell'esercito che le salme dei loro cari erano tra i quattro corpi restituiti a Israele la sera precedente. Portando così a 7 su 28 il numero totale dei rapiti deceduti che Hamas deve consegnare secondo il piano Trump.

Le spoglie del quarto non erano di un ostaggio, bensì di un cittadino palestinese di Gerico, che - riferisce la tv Kan - ha operato insieme alle forze di sicurezza nei tunnel sotterranei ed è stato ucciso dai terroristi di Hamas un anno e mezzo fa. Probabilmente, scrive il Times of Israel, uno scudo umano usato dall'esercito israeliano per perquisire edifici e tunnel.

Le autorità israeliane ritengono che Hamas abbia consegnato il corpo per errore e non intenzionalmente. In serata fonti del Qatar hanno dichiarato all'emittente al Araby che altre cinque bare saranno trasferite all'Idf. Tuttavia il valico di Rafah - tra Gaza e il Sinai egiziano - è rimasto chiuso per tutta la giornata, per il secondo giorno consecutivo, diversamente da come era previsto dall'accordo di cessate il fuoco.

Una misura presa dalle autorità israeliane dopo aver accusato Hamas di non aver rispettato l'impegno di restituire i corpi di tutti gli ostaggi morti nella Striscia. Fonti del Times of Israele hanno fatto sapere che l'apertura del varco avverrà sotto la supervisione della Missione di assistenza alle frontiere dell'Unione europea. E sarà aperto sia alle persone che ai veicoli. Israele avrebbe inoltre annullato le ritorsioni contro Hamas, tra cui la riduzione della metà del numero di camion di aiuti umanitari che entrano nell'enclave.

Nel frattempo, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha preso una posizione netta contro le esecuzioni messe in atto dai miliziani di Hamas contro gli oppositori a Gaza e quelli che considera traditori, ossia palestinesi che hanno fornito informazioni all'esercito israeliano.

«Condanniamo le esecuzioni di massa compiute da Hamas e documentate a Gaza nei giorni scorsi. Sono crimini efferati che non hanno giustificazione e riflettono l'insistenza di Hamas nel governare attraverso la forza e il terrore», ha scritto in una nota l'ufficio di presidenza, aggiungendo che «queste violazioni devono essere fermate immediatamente e che il ripristino delle legittime istituzioni del popolo palestinese a Gaza è l'unico modo per porre fine allo stato di caos e ricostruire la fiducia nazionale».

Dal Comando centrale Usa, l'ammiraglio Brad Cooper, ha chiesto «con urgenza ad Hamas di sospendere immediatamente la violenza e gli spari contro civili palestinesi innocenti, sia nelle zone di Gaza che controlla sia in quelle protette dalle Idf dietro la Linea Gialla».

Fin dal primo giorno di tregua, uomini armati dell'organizzazione hanno regolato i conti con gli avversari uccidendo decine di gazawi, anche in pubblico, come mostrano diversi video postati sui social dall'enclave. In alcuni filmati oltre alle esecuzioni in diretta, si vedono miliziani che trasportano sui pick up i corpi dei traditori assassinati. In uno degli scontri con il clan Dughmush di Gaza City è rimasto ucciso quattro giorni fa anche l'influencer più famoso della Striscia, Saleh al-Jafarawi, conosciuto con il soprannome di Mr Fafo (acronimo di 'fuck around and find out'), noto per gli elogi a Hamas e per l'accusa di essersi intascato 13 milioni di dollari di donazioni destinate alla popolazione.

In giornata le famiglie del sergente Tamir Nimrod,18 anni, Uriel Baruch, 35 anni, ed Eitan Lev, 53 anni, sono state informate dall'Idf che i resti sono stati identificati.

19:20
19:20
«Abbiamo 190.000 tonnellate di provviste ai confini di Gaza»

«Abbiamo 190.000 tonnellate di provviste ai confini di Gaza, in attesa di essere consegnate, e siamo determinati a consegnarle. Si tratta di cibo e nutrimento essenziali, salvavita».

Lo afferma Tom Fletcher, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e coordinatore principale degli aiuti d'emergenza, in un'intervista a Reuters sul sito affermando che migliaia di veicoli umanitari devono entrare ogni settimana per evitare ulteriori catastrofi.

15:59
15:59
Il quarto corpo restituito agli israeliani è di un palestinese

Il quarto corpo restituito ieri sera da Hamas a Israele appartiene a un palestinese della Cisgiordania che sarebbe stato utilizzato dall'esercito israeliano come scudo umano nella Striscia di Gaza. Lo scrive il Times of Israel ricostruendo la vicenda.

Ufficialmente, Israele ha affermato che il corpo restituito non apparteneva ad alcun ostaggio. Una fonte citata da Al Jazeera ha affermato che Hamas ha restituito il corpo di un presunto soldato israeliano catturato a Jabalia, nel nord di Gaza, nel maggio 2024. All'epoca, l'esercito respinse rapidamente l'affermazione di Hamas secondo cui avrebbe catturato un soldato a Jabalia, affermando: «Le Idf chiariscono che non si è verificato alcun rapimento di un soldato».

Il gruppo terroristico aveva trasmesso un video che mostrava una persona insanguinata trascinata a terra in un tunnel, e aveva pubblicato immagini di equipaggiamento militare e mitragliatrici, armi non comunemente utilizzate dall'esercito israeliano. In seguito, Hamas ha pubblicato anche una foto del volto dell'uomo, senza citarne il nome.

I media palestinesi dell'epoca identificarono l'uomo come Khalil Dawas, un palestinese del campo di Aqabat Jabr in Cisgiordania, vicino a Gerico. I resoconti affermavano che Dawas era stato arrestato da Israele in passato.

Nel corso della guerra, scrive il Times of Israel, è diventata prassi comune, ma ufficialmente proibita, quella secondo cui i soldati inviano i palestinesi detenuti a perquisire edifici e tunnel prima che le truppe entrino, mettendo a repentaglio la loro vita. Le Idf affermano di vietare severamente l'uso di civili come scudi e hanno avviato indagini su diversi casi simili.

13:50
13:50
Raid israeliano uccide due sospetti palestinesi oltre la Linea Gialla

Un aereo dell'Aeronautica militare israeliana ha attaccato e ucciso due sospetti palestinesi che avevano attraversato la Linea Gialla e si erano diretti verso uno dei clan che si oppongono ad Hamas e verso le truppe.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) stanno consentendo ai membri del clan di rimanere nell'area controllata da Israele oltre la Linea Gialla per timore di ritorsioni da parte di Hamas. L'attacco è avvenuto nella zona dove l'Idf si è ritirato in base ai termini del cessate il fuoco, nel quartiere orientale di Shejaiya a Gaza City.

13:38
13:38
Israele e Hamas avviano i negoziati sulla seconda fase del piano Trump

Il Wall Street Journal riferisce che Israele e Hamas hanno iniziato i negoziati sulla seconda fase del piano del presidente Trump, mentre continuano le pressioni sull'organizzazione terroristica affinché restituisca i corpi degli ostaggi morti.

Secondo il Wsj, l'istituzione di una forza internazionale sotto supervisione araba, come previsto dal piano Usa, potrebbe rivelarsi complessa, poiché molti governi arabi non vogliono essere percepiti come occupanti nella Striscia.

13:07
13:07
«La missione Eubam a Rafah resta in stand-by»

«La missione Eubam a Rafah resta in stand-by» e sarà dispiegata «a sostegno del piano di pace per Gaza non appena le condizioni lo consentiranno». Lo ha detto il portavoce della Commissione europea per gli affari esteri, Anouar El Anouni, nel briefing quotidiano con la stampa.

«Come Ue, invitiamo tutte le parti ad attuare pienamente l'accordo senza ulteriori indugi, consentendo l'istituzione di un cessate il fuoco duraturo, il rilascio di tutti gli ostaggi e la distribuzione continuativa degli aiuti umanitari su larga scala verso Gaza», ha sottolineato.

«Una volta riaperto il valico» tra l'Egitto e la Striscia, «la missione consentirà il transito delle persone come concordato dalle parti, inclusi coloro che necessitano di cure mediche e i loro accompagnatori», ha indicato il portavoce Ue, sottolineando che la missione civile «è incentrata sulle persone».

11:37
11:37
«La restituzione dei corpi degli ostaggi? Un problema: chi li ha sepolti è stato ucciso»

Il negoziatore israeliano per i prigionieri di guerra, Gershon Baskin, afferma che la difficoltà nel restituire i corpi dei prigionieri è dovuta in parte al fatto che diversi comandanti di Hamas che li hanno seppelliti non sono più in vita, oltre alla distruzione della Striscia di Gaza.

«Ho portato la questione all'attenzione dell'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff e gli ho detto che sarebbe stato un problema. Gli israeliani stanno già urlando che Hamas sta violando l'accordo. Witkoff mi ha detto: 'Non permetteremo che ciò accada'», ha detto Baskin alla CBS News, così come riporta al Jazeera.

10:25
10:25
Uno dei quattro corpi restituiti durante la notte non è di un ostaggio

Uno dei quattro corpi restituiti a Israele da Gaza durante la notte non è quello di un ostaggio, ha dichiarato un funzionario della sicurezza, scrive Ynet, specificando che solo tre dei quattro corpi consegnati da Hamas appartengono a israeliani rapiti durante l'assalto del 7 ottobre 2023 e che sono Eitan Levy, Tamir Nimrodi e Uriel Baruch.

L'Istituto di Medicina Legale Abu Kabir ha confermato le identificazioni questa mattina: il quarto corpo, inizialmente ritenuto di un altro ostaggio, è stato accertato non appartenente a un israeliano, ma non vi sono dettagli sull'identità del corpo o sulle circostanze del suo trasferimento.

06:55
06:55
Identificati i primi corpi degli ostaggi restituiti da Hamas

Sono stati identificati i primi due corpi dei quattro ostaggi che ieri sera sono stati consegnati da Hamas. Si tratta di Uriel Baruch, di 35 anni, rapito al festival musicale Supernova, e di Tamir Nimrodi, di 19 anni, un soldato preso prigioniero dalla sua base vicino al valico di Erez. In entrambi i casi sono state le famiglie a confermare il riconoscimento delle salme.

06:47
06:47
Il punto alle 7.00

Hamas ha informato i mediatori che mercoledì trasferirà in Israele altri quattro corpi di ostaggi deceduti. È quanto riporta il Times of Israel citando come fonte «un diplomatico mediorientale». Con questi nuovi trasferimenti, il numero dei corpi degli ostaggi restituiti da Hamas salirebbe a 12, mentre altri 16 rimarrebbero nella Striscia di Gaza. Hamas ha affermato di aver bisogno di tempo per raggiungere tutti i corpi, poiché alcuni di essi si trovano sotto le macerie degli edifici e dei tunnel bombardati dall'esercito israeliano, mentre altri si trovano in aree sotto il controllo delle IDF.

Il governo israeliano, nel frattempo, ha deciso di annullare le "sanzioni" previste per oggi, che avrebbero dovuto includere la limitazione degli aiuti umanitari e la chiusura del valico di frontiera di Rafah tra Gaza ed Egitto. Lo riferisce l'emittente pubblica Kan. Le misure erano state annunciate da Tel Aviv dopo che Hamas aveva inizialmente consegnato solo i resti di quattro dei 28 ostaggi uccisi.