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Il gruppo islamista sottolinea il suo «impegno» a rispettare l'accordo di cessate il fuoco con Israele - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:56
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Cpi respinge il ricorso di Israele sui mandati di arresto per Netanyahu e Gallant
La Corte penale internazionale ha respinto la richiesta di Israele di presentare ricorso contro i mandati di arresto emessi nei confronti del primo ministro Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant per la guerra a Gaza.
A novembre la Cpi aveva riscontrato "ragionevoli motivi" per ritenere che Netanyahu e Gallant avessero "responsabilità penale" per presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità a Gaza. Israele aveva chiesto alla Corte a maggio di respingere i mandati di arresto, mentre valutava un'altra contestazione sulla giurisdizione della Cpi sul caso. La Corte ha respinto la richiesta il 16 luglio, affermando che non vi era "alcuna base giuridica" per annullare i mandati mentre era pendente la contestazione di giurisdizione.
Una settimana dopo, Israele ha chiesto l'autorizzazione a presentare ricorso contro la sentenza, ma oggi i giudici hanno stabilito che "la questione, così come formulata da Israele, non è una questione impugnabile". "La Camera respinge pertanto la richiesta", ha dichiarato la Cpi in una complessa sentenza di 13 pagine. I giudici stanno ancora valutando una più ampia contestazione israeliana di giurisdizione. Quando la Corte ha emesso i mandati di arresto a novembre, ha contemporaneamente respinto un ricorso israeliano contro la propria giurisdizione. Tuttavia, ad aprile, la Camera d'Appello della Cpi ha stabilito che la Camera Preliminare aveva sbagliato a respingere la contestazione e le ha ordinato di riesaminare in dettaglio le argomentazioni di Israele. Non è chiaro quando si pronuncerà su tale questione.
23:11
23:11
La Croce Rossa ha ricevuto bara con corpo ostaggio'
L'Idf afferma che la Croce Rossa ha informato l'esercito di aver ritirato poco fa una bara, con il corpo apparentemente di un ostaggio ucciso, da Hamas a Khan Younis, nel sud di Gaza. Così il Times of Israel.
La Croce Rossa sta ora portando la bara alle truppe dell'Idf all'interno di Gaza, dove si terrà una piccola cerimonia, presieduta da un rabbino militare. I resti saranno poi portati all'istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv per l'identificazione.
Se fosse confermato che appartengono a un ostaggio, significherebbe che 18 corpi di prigionieri deceduti rimangono ancora detenuti a Gaza. Hamas non ha identificato l'ostaggio di cui ha consegnato il corpo stasera.
22:34
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Palestinese arrestato in Louisiana per l’attacco del 7 ottobre
Un palestinese è stato arrestato in Louisiana con l'accusa di terrorismo per il coinvolgimento nell'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023. Lo ha annunciato il dipartimento di Giustizia americano. Mahmoud Amin Ya'qub Al-Muhtadi, 33 anni, è anche accusato di aver mentito sulla domanda di visto presentata al Cairo per entrare negli Stati Uniti nel settembre 2024. Secondo i documenti del tribunale, Al-Muhtadi era un agente delle brigate di resistenza nazionale, l'ala militare del fronte democratico per la liberazione della Palestina, con base a Gaza. «La mattina del 7 ottobre 2023, Al-Muhtadi, armato e con altre persone, ha attraversato il confine con Israele con l'intenzione di contribuire all'attacco terroristico di Hamas», si legge nella denuncia. Le prove, si sottolinea ancora, «dimostrano che il telefono del palestinese ha utilizzato una cella situata vicino al kibbutz Kfar Aza, luogo di un orribile massacro perpetrato da Hamas e dai suoi sostenitori». Il dipartimento di Giustizia ha, inoltre, spiegato che il suo arresto è derivato da informazioni ricevute dal governo israeliano e dal lavoro di una task force congiunta istituita per indagare sull'attacco del 7 ottobre.
21:29
21:29
Raid israeliano a Khan Younis: colpito un gruppo di miliziani
L'esercito israeliano (Idf) ha dichiarato di aver effettuato un attacco aereo contro un gruppo di terroristi emersi da un tunnel e avvicinatisi alle truppe a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, nelle prime ore di oggi. Lo riporta il Times of Israel.
I miliziani rappresentavano «una minaccia imminente» per le forze e sono stati presi di mira «in conformità con l'accordo», afferma l'esercito. In un altro episodio, diversi terroristi sono emersi da un tunnel nella zona di Rafah e hanno aperto il fuoco sulle truppe israeliane, afferma l'Idf, aggiungendo che nell'incidente non ci sono stati feriti.
21:19
21:19
Hamas annuncia il ritrovamento del corpo di un ostaggio, Israele pronta a riceverlo in serata
Hamas ha informato i mediatori di aver localizzato il corpo di un altro rapito e Israele si sta preparando ad accoglierlo probabilmente dopo mezzanotte (le 23 svizzere). Lo riporta Ynet.
20:54
20:54
L'IDF aspetta la restituzione di altri corpi per la prossima settimana
L'esercito israeliano si aspetta che Hamas restituisca i corpi di altri ostaggi la prossima settimana. Lo riporta la tv israeliana Channel 12 rilanciata dal Times of Israel.
20:34
20:34
L’Oms: «Le malattie infettive stanno sfuggendo al controllo»
Le malattie infettive nella Striscia di Gaza «stanno sfuggendo al controllo»: i contagi colpiscono soprattutto tra i bambini, stremati da due anni di conflitto, spesso senza cibo e acqua a sufficienza e privi dei vaccini che potrebbero proteggerli.
L'allarme arriva dalla direttrice regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Hanan Balkhy, a un evento al Cairo: il sistema sanitario gazawi è al collasso dopo aver subito 1.500 attacchi dell'esercito israeliano. Sono parzialmente operativi solo 13 ospedali su 36.
Anche le reti idriche e igienico-sanitarie sono state danneggiate dai bombardamenti, rendendo l'acqua potabile sempre più rara. Il rischio di epidemie così aumenta e dopo 25 anni è stato registrato nel 2024 un primo caso di poliomielite paralizzante: un bimbo di dieci mesi ha perso l'uso di una gamba. Nonostante gli sforzi per una campagna di vaccinazione di emergenza, in pieno conflitto, sono stati segnalati numerosi altri casi.
«La diffusione delle malattie infettive a Gaza sta sfuggendo dal controllo», ha sottolineato Balkhy, «che si tratti di meningite, diarrea o malattie respiratorie. Stiamo parlando di un lavoro enorme. La mole di lavoro che va fatta è inimmaginabile», ha dichiarato spiegando che serviranno miliardi di dollari e decenni per ricostruire tutto quello che è stato distrutto.
È un lavoro enorme che muove i primi passi. L'Oms dei territori palestinesi occupati (WhoOpt) ha dichiarato di aver intensificato le consegne di forniture mediche alle strutture sanitarie da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco. Questa settimana, più di 220 pallet di medicinali essenziali e forniture mediche sono stati spediti verso gli ospedali della Striscia. Inoltre, secondo il portavoce del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, Abeer Etefa, da sabato a mercoledì, circa 230 camion con 2.800 tonnellate di generi alimentari hanno attraversato il confine con Gaza. Per porre fine alla carestia nella Striscia tuttavia ci vorrà tempo.
17:57
17:57
Aghabekian: «L’ANP è pronta a guidare Gaza e a disarmare Hamas»
L'Autorità nazionale palestinese è pronta ad assumere il governo di Gaza. Non ha dubbi la ministra degli Esteri palestinese Varsen Aghabekian.
La sua risposta, mentre colloquia con l'agenzia italiana ANSA ai Dialoghi sul Mediterraneo di Napoli, è decisa: "Siamo pronti e i piani sono sul tavolo. Sono stati discussi e elaborati con grande attenzione, insieme a programmi e progetti. Ora è il momento di raccogliere sostegno per questi piani e di procedere per alleviare la sofferenza e il dolore inflitti a Gaza, con aiuti immediati e con la ricostruzione".
Certo, questo implicherebbe l'attuazione di uno dei punti del piano Trump che è tra i più incerti: il disarmo di Hamas. Israele e Stati Uniti lo reclamano, ma i miliziani ancora spadroneggiano nella Striscia. Ma Aghabekian si dice convinta che l'organizzazione sarà smilitarizzata. "Stiamo lavorando per un unico Stato, con un solo governo, una sola legge e un'unica arma. Quindi, Hamas consegnerà le sue armi".
Mentre parla nei corridoi di Palazzo Reale le persone si fermano a immortalarla coi cellulari e stringerle la mano, segno plastico della solidarietà alla causa palestinese. Ma solo ieri in questi stessi corridoi il gelo era sceso tra lei e l'omologo israeliano, Gideon Sa'ar, che ha accusato l'Anp di continuare a incitare l'odio verso Israele.
"Siamo un popolo sotto occupazione - risponde oggi la ministra -. Tutti i popoli sotto occupazione lottano contro l'occupazione. Non ha nulla a che fare con l'odio. Non odiamo gli israeliani per quello che sono. Odiamo l'occupazione e vogliamo liberarcene". Una mano tesa che riappare poco dopo, quando le si chiede se la pace sia possibile. "Dobbiamo credere che la pace sarà possibile - ribadisce con forza - e che la giustizia prevarrà, perché questa è l'unica via da seguire. Abbiamo avuto abbastanza guerre e ciò che vogliamo è vivere in pace e sicurezza con i nostri vicini".
Ora, aggiunge, è il momento di ricostruire. Servono tanti soldi, oltre 67 miliardi la sua stima. "Devono provenire da vari Paesi del mondo". L'Europa già si muove. Non a caso a Napoli Aghabekian ha avuto un bilaterale con la vicepresidente della Banca europea per gli investimenti, Gelsomina Vigliotti. La Bei donerà, con la sua fondazione filantropica, 750.000 euro a Gaza per aiuti. Ma non è l'unica misura della Bei. Pur non essendo risorse destinate alla ricostruzione, la Bei ha già contribuito con 400 milioni di prestito alle banche palestinesi a supportare le piccole e medie imprese locali.
16:26
16:26
Trump: «Presto un’estensione degli Accordi di Abramo»
Donald Trump ha affermato di aspettarsi presto un'estensione degli Accordi di Abramo e spera che l'Arabia Saudita aderisca al patto che ha normalizzato le relazioni diplomatiche tra Israele e alcuni stati arabi.
«Spero di vedere l'Arabia Saudita entrare, e spero che altri aderiscano. Penso che quando l'Arabia Saudita entrerà, entreranno tutti», ha dichiarato Trump in un'intervista a Fox Business.
Trump ha affermato di aver avuto «alcune ottime conversazioni» proprio mercoledì con gli stati che hanno manifestato la loro disponibilità ad aderire agli accordi. «Penso che aderiranno tutti molto presto», ha aggiunto.
15:33
15:33
Hamas chiede ai mediatori di attuare le restanti parti dell’accordo di cessate il fuoco
Hamas ha invitato i paesi mediatori Egitto, Qatar e Turchia a dare seguito all'attuazione delle restanti disposizioni dell'accordo di cessate il fuoco con Israele. Lo riporta Al Jazeera.
Il gruppo palestinese ha chiesto l'ingresso di aiuti a Gaza nelle quantità richieste, l'apertura del valico di Rafah in entrambe le direzioni e l'inizio della ricostruzione dell'enclave. Inoltre, ha sottolineato la necessità di completare la formazione del comitato di sostegno comunitario che dovrebbe iniziare a lavorare nell'amministrazione della Striscia.
09:34
09:34
La Turchia invia una squadra per localizzare i corpi degli ostaggi
La Turchia ha inviato nella Striscia di Gaza 81 esperti, tra cui alcuni incaricati di localizzare i resti di 19 ostaggi israeliani rapiti dal movimento islamista Hamas, che lo stesso gruppo palestinese ha dichiarato di non essere in grado di trovare.
Secondo quanto riferito da fonti nel ministero della difesa, il personale inviato da Ankara fa parte dell'Afad, l'autorità turca per la gestione dei disastri e delle emergenze, e «una delle squadre si concentrerà sulla ricerca e il recupero dei corpi», mentre tra gli altri compiti della missione ci sono l'invio di aiuti umanitari e la protezione del cessate il fuoco raggiunto tra Hamas e Israele su iniziativa del presidente statunitense Donald Trump.
Ieri, il ministro della difesa, Yasar Guler, aveva dichiarato che anche le forze armate turche sono «pronte a prendere parte alla task force multinazionale che sarà istituita a Gaza», mentre Ankara ha nominato l'ex capo dell'Afad, Mehmet Gulluoglu, come coordinatore per l'invio degli aiuti umanitari nella Striscia, incaricato di determinare che tipo di forniture di aiuti umanitari sono prioritarie in questo momento, coordinandosi con le agenzie delle Nazioni Unite.
Gulluoglu è già arrivato nella regione e si occuperà di «rafforzare il supporto sanitario della Turchia a Gaza, comprese gli sfollamenti dei pazienti», riferiscono i media locali, consultandosi anche con le autorità locali in merito a come inviare aiuti tramite l'Egitto e la Giordania. Oltre agli aiuti umanitari, la Turchia prevede di inviare anche container per risolvere il problema degli alloggi per i civili, prima dell'arrivo dell'inverno, come ha sottolineato il presidente Recep Tayyip Erdogan.
06:17
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Il punto alle 6
Hamas ha sottolineato il suo «impegno» a rispettare l'accordo di cessate il fuoco con Israele e ha dichiarato di voler restituire tutti i corpi degli ostaggi rimasti a Gaza. «Il processo di restituzione dei corpi dei prigionieri israeliani potrebbe richiedere del tempo, poiché alcuni di questi corpi sono stati sepolti in tunnel distrutti dall'occupazione, mentre altri rimangono sotto le macerie degli edifici bombardati e demoliti», ha affermato il gruppo palestinese. Israele ha avvertito che, se Hamas non restituirà i corpi, riprenderà i combattimenti a Gaza.