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In Cisgiordania le forze israeliane avrebbero sigillato il cancello di ferro all'ingresso principale del villaggio di Atara, limitando gli spostamenti verso la città di Ramallah - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:23
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Gli Houthi minacciano: «Gli israeliani in Somaliland saranno un obiettivo»
Il leader degli Houthi ha avvertito che qualsiasi presenza israeliana in Somaliland sarebbe considerata un «obiettivo militare», secondo una dichiarazione pubblicata oggi in cui si condanna la decisione di Israele di riconoscere la regione separatista somala. «Consideriamo qualsiasi presenza israeliana in Somaliland un obiettivo militare per le nostre forze armate, poiché costituisce un'aggressione contro la Somalia e lo Yemen e una minaccia alla sicurezza della regione», ha affermato il capo del gruppo, Abdulmalik al-Houthi, secondo una dichiarazione pubblicata online dai media ribelli.
16:51
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Hezbollah: nessun disarmo finché gli attacchi israeliani continueranno
Il segretario generale di Hezbollah Naim Qassem ha chiesto di respingere la richiesta di disarmo, sostenendo che è illogica finché gli attacchi israeliani continueranno.
«Il disarmo fa parte di un piano più ampio: ritirare la potenza militare; indebolire il potere economico e sociale; seminare divisione tra il Movimento Amal e Hezbollah; alimentare discordia tra l'esercito, la resistenza e il popolo; mantenere l'occupazione del Libano meridionale; e consentire attacchi in tutto il Libano senza supervisione o responsabilità», ha detto in un discorso televisivo riportato da L'Orient Le Jour.
Israele «deve cessare le sue aggressioni - via terra, via mare e via aria - così come le sue attività di spionaggio, porre fine a ogni forma di ostilità, ritirarsi completamente, rilasciare tutti i prigionieri e consentire l'avvio della ricostruzione, a partire dal Sud (...). Questa è l'attuazione dell'accordo. Solo allora potrete venire a chiederci di discutere altre fasi», ha sottolineato.
13:59
13:59
Fondi ad Hamas: 25 indagati in Italia
Sono al momento 25 gli indagati nell'inchiesta della direzione distrettuale antimafia (Dda) di Genova che ha portato all'applicazione di misure cautelari nei confronti del presidente dell'associazione dei palestinesi in Italia, Mohammad Hannoun, e di altre 8 persone accusate di finanziare Hamas.
Tra gli indagati ci sono anche i familiari di Hannoun, la moglie e due figli, che secondo gli investigatori della Digos e della Guardia di finanza sarebbero stati consapevoli della destinazione reale dei fondi raccolti e che, almeno nel caso dei figli, avrebbero in qualche occasione tenuto contatti o trasportato il denaro.
Gli interrogatori di garanzia davanti alla giudice Silvia Carpanini dei sette arrestati - due sono latitanti, uno sarebbe in Turchia e l'altro a Gaza - non sono stati ancora fissati, ma si svolgeranno probabilmente a partire dalla giornata di martedì in videocollegamento, ad eccezione di quello di Hannoun, unico ad essere detenuto nel carcere genovese di Marassi, che si terrà in presenza. Domani intanto gli avvocati di Hannoun andranno in carcere a incontrare il loro assistito.
09:58
09:58
Il punto alle 10
Questa mattina coloni israeliani hanno fatto irruzione nella città di Turmus Ayya, a nord di Ramallah, rubando i portoni di diverse case palestinesi in costruzione, secondo fonti locali. A riportarlo è l'agenzia palestinese Wafa.
Sempre nella stessa zona della Cisgiordania le forze israeliane hanno sigillato il cancello di ferro all'ingresso principale del villaggio di Atara, limitando ulteriormente gli spostamenti dei palestinesi da e per la città di Ramallah. La chiusura ha costretto residenti e pendolari a lunghe deviazioni per raggiungere le loro destinazioni.
Il cancello rappresenta una via di comunicazione vitale per diversi villaggi a ovest di Ramallah ed è utilizzato anche dalle persone provenienti dalle province settentrionali della Cisgiordania che viaggiano da e per Ramallah. Secondo fonti palestinesi dall'ottobre 2023 le forze israeliane hanno installato un totale di 910 posti di blocco militari e cancelli di ferro in tutta la Cisgiordania.
Sempre stamattina presto, secondo fonti locali, le forze israeliane hanno rotto i finestrini di diversi veicoli palestinesi nella città di Deir Dibwan, a est di Ramallah.
Infine, riporta ancora la Wafa, coloni israeliani hanno incendiato un veicolo e scritto slogan razzisti nel distretto di Betlemme nel villaggio di al-Jaba'a.
