Lo studio

I danni climatici della guerra in Ucraina: «Emissioni di CO2 come 90 milioni di auto in un anno»

Si stima che le azioni militari, la distruzione delle città e la successiva ricostruzione genereranno almeno 175 milioni di tonnellate di gas a effetto serra: «La Russia è in debito anche con i Paesi del sud del mondo»
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Red. Online
14.06.2024 11:02

Non solo morti e distruzione. La guerra in Ucraina sta avendo un pesante impatto anche dal punto di vista climatico. È quanto emerge da uno studio pubblicato ieri dall’Initiative on Greenhouse Gas Accounting of War (IGGAW), un gruppo di ricerca supportato dalla European Climate Foundation (ECF) e dalla Environmental Policy and Advocacy Initiative in Ukraine (EPAIU), con finanziamenti del governo svedese e quello tedesco.

Stando al report, l’invasione delle truppe russe, contando solamente i primi due anni di guerra, genererà l’equivalente di almeno 175 milioni di tonnellate di gas a effetto serra, tra emissioni dirette legate alle azioni militari, come l’uso di missili, navi da guerra e aerei da combattimento, ma anche indirette, provocate dagli incendi, dai voli commerciali deviati, dalla migrazione forzata di quasi 7 milioni di ucraini e russi, nonché dal danneggiamento delle infrastrutture energetiche. E non solo. I ricercatori hanno pure stimato il costo in carbonio per la ricostruzione degli edifici rasi al suolo: un terzo delle emissioni totali sarà causato dall’acciaio e dal cemento necessari a sistemare scuole, case, ponti, fabbriche e impianti idrici distrutti. Va sottolineato che l’impatto del carbonio potrebbe variare, in quanto dipenderà dall’utilizzo di tecniche e materiali di costruzione più o meno ecosostenibili.

Inoltre, le 175 milioni di tonnellate di emissioni riportate nello studio non comprendono solo la CO2, ma anche il protossido di azoto e l’esafluoruro di zolfo (SF6), ossia il più potente di tutti i gas a effetto serra. La ricerca sottolinea come l’impatto climatico legato alla guerra in Ucraina sia equivalente a quello prodotto da 90 milioni di auto a benzina in un anno, nonché superiore alle emissioni annuali di Stati come i Paesi Bassi, il Venezuela o il Kuwait.

Citato dal Guardian, l’autore principale dell’IGGAW, Lennard de Klerk, ha dichiarato: «La Russia sta danneggiando l’Ucraina ma anche il nostro clima. Questo “carbonio da conflitto” è considerevole e si farà sentire a livello globale. La Federazione Russa dovrebbe essere costretta a pagare per questo, un debito che ha nei confronti dell’Ucraina e dei Paesi del sud del mondo che soffriranno maggiormente a causa dei danni climatici». Considerati i dati riportati nello studio, il Paese di Putin dovrebbe sborsare circa 32 miliardi di dollari per compensare i danni climatici prodotti nei primi 24 mesi di guerra (compresa la successiva ricostruzione delle città ucraine bombardate).

Secondo Ruslan Strilets, ministro della protezione ambientale e delle risorse naturali dell'Ucraina, questa analisi è «l'istantanea più aggiornata e approfondita che abbiamo delle conseguenze climatiche dell'invasione russa, e contribuisce a sollevare la nebbia di guerra che esiste anche quando si tratta di costi ambientali del conflitto». Il ministro ha definito il report un «elemento fondamentale» da considerare quando la Russia dovrà pagare per ricostruire l'Ucraina.

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dopo aver sottolineato come debba essere l'invasore a risarcire l’Ucraina per i danni provocati dalla guerra, ha esortato il Consiglio d’Europa a istituire un registro dei danni che includa anche le emissioni di gas a effetto serra.