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«I riconoscimenti della Palestina hanno minato un accordo su Gaza»

Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar, all'ONU – Netanyahu sottoporrà la decisione di occupare la Striscia di Gaza all'approvazione del governo probabilmente giovedì – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«I riconoscimenti della Palestina hanno minato un accordo su Gaza»
Red. Online
05.08.2025 06:28
21:49
21:49
Un ampliamento della guerra «rischierebbe conseguenze catastrofiche»

Un alto funzionario delle Nazioni Unite ha ammonito che l'espansione delle operazioni militari israeliane all'interno di Gaza rischierebbe «conseguenze catastrofiche».

Un ampliamento della guerra «rischierebbe conseguenze catastrofiche per milioni di palestinesi e potrebbe mettere ulteriormente in pericolo la vita degli ostaggi rimasti a Gaza», ha dichiarato Miroslav Jenca, assistente del Segretario generale delle Nazioni Unite per l'Europa, l'Asia centrale e le Americhe, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza.

«Non esiste una soluzione militare al conflitto a Gaza o al più ampio conflitto israelo-palestinese», ha aggiunto.

21:49
21:49
«I riconoscimenti della Palestina hanno minato un accordo su Gaza»

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar, all'Onu per la discussione al Consiglio di Sicurezza sugli ostaggi, ha criticato i paesi occidentali che hanno annunciato di voler presto riconoscere lo stato palestinese.

«Questi paesi - ha detto - devono comprendere le conseguenze delle loro azioni. Ho avvertito proprio da questo palco che riconoscere uno stato palestinese virtuale avrebbe portato alla distruzione delle possibilità di raggiungere un accordo sugli ostaggi e sul cessate il fuoco. Questo è esattamente ciò che è accaduto», ha accusato Sa'ar.

21:14
21:14
Il capo dell'IDF mette in guardia contro le conseguenze di un'occupazione completa della Striscia di Gaza

Durante la riunione ristretta che si è tenuta questo pomeriggio, il capo di stato maggiore israeliano Eyal Zamir ha messo in guardia contro le conseguenze di un'occupazione completa della Striscia di Gaza.

«L'operazione metterà seriamente in pericolo la vita degli ostaggi e causerà un logoramento significativo alle forze armate», ha dichiarato, chiarendo che supporta «l'approccio basato sull'accerchiamento e raid mirati da posizioni di controllo per logorare Hamas, ma si oppone a un'occupazione totale che includerebbe anche aree dove si trovano ostaggi». Lo riferiscono le tv israeliane.

Zamir ha aggiunto che «un'operazione del genere potrebbe durare mesi, aggravando la pressione sull'esercito regolare e sulle riserve».

21:07
21:07
«Trump vuole ricostruire Gaza, a condizione che Hamas lasci il potere»

«Donald Trump intende proporre un piano per la ricostruzione della Striscia di Gaza, sotto la guida degli Stati Uniti e con un significativo contributo economico da parte americana, a condizione che Hamas lasci il potere». Lo riferisce l'edizione principale del notiziario di Channel 12.

«L'idea alla base di questa proposta è fare leva sulla pressione della popolazione gazawi su Hamas affinché rinunci al controllo. Il principale oppositore dell'iniziativa americana è il Qatar, che sostiene la ricostruzione della Striscia, ma senza chiedere l'uscita di scena dell'organizzazione terroristica», ha riferito la tv più seguita in Israele.

21:03
21:03
Il figlio di Netanyahu attacca su X il capo dell'IDF

Durante la riunione di oggi pomeriggio, il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha fatto riferimento agli attacchi contro di lui da parte di Yair Netanyahu e ha chiesto al premier: «Perché scrive contro di me?» Il primo ministro ha risposto: «Ha 34 anni, non sono responsabile dei suoi post».

Il riferimento è a un post notturno del figlio del premier che lo ha attaccato in risposta a un commento dell'analista militare di Yedioth Ahronoth, Yossi Yehoshua, il quale aveva invitato il primo ministro a rivolgersi alla nazione e chiarire il prezzo atteso per l'operazione che intende condurre a Gaza, nonostante l'opposizione dell'Idf.

Yair Netanyahu ha scritto: «Se chi ti ha dettato il post è davvero chi tutti immaginiamo, si tratta di un ammutinamento e di un tentativo di colpo di stato in stile repubblica delle banane dell'America Centrale degli anni '70. Ed è un atto totalmente criminale». Con riferimento evidente al capo dell'Idf.

18:23
18:23
Netanyahu sottoporrà la decisione di occupare la Striscia di Gaza all'approvazione del governo probabilmente giovedì

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu sottoporrà la decisione di occupare la Striscia di Gaza all'approvazione del governo probabilmente giovedì.

Lo riferiscono fonti ben informate al notiziario di Channel 12, secondo cui la riunione ristretta che si è tenuta questo pomeriggio, a cui hanno preso parte anche i ministri Israel Katz e Ron Dermer, si è conclusa con divergenze di opinioni tra la parte politica e il capo di stato maggiore Eyal Zamir sull'ipotesi del premier di occupare tutta la Striscia di Gaza.

18:16
18:16
Il piano israeliano che punterebbe ad occupare Gaza è «sconvolgente»

Il piano israeliano che punterebbe ad occupare Gaza è «sconvolgente». Lo dice padre Ibrahim Faltas, francescano della Custodia di Terra Santa, che in questi mesi tanto si è prodigato per alleviare le sofferenze nella Striscia, a partire dalla cura dei piccoli feriti che sono stati accompagnati negli ospedali italiani e di altri Paesi.

Parla di una decisione che «sgomenta e allarma» anche l'Osservatore Romano che mette la notizia in apertura di prima pagina.

Il Papa, in un messaggio per gli 80 anni di Hiroshima e Nagasaki, torna a chiedere, come aveva fatto il primo giorno della sua elezione, «una pace disarmata e disarmante» perché, ieri come oggi, «la vera pace esige il coraggio di deporre le armi, soprattutto quelle che hanno il potere di causare una catastrofe indescrivibile», le parole di Leone XIV.

Padre Faltas sottolinea che «continua a soffiare il vento della violenza sulla Terra Santa già così provata. Quando sembra essere vicini ad una tregua, ad un cessate il fuoco, ad una speranza di pace, arrivano ulteriori e più gravi azioni e dichiarazioni che fermano i difficili negoziati e i relativi processi di pace. Chi ha sofferto e ancora soffre a Gaza, come nel resto della Terra Santa, non ha più forza - confida il francescano - per affrontare altro dolore».

Il pensiero è anche per gli israeliani che dal 7 ottobre non sono più tornati nelle loro case: «I parenti degli ostaggi soffrono da quasi due anni per la mancanza dei propri cari, non conoscono le loro condizioni di vita, non sanno se potranno riabbracciarli e piangere di gioia o smettere di sperare e piangere per la loro perdita».

E poi ci sono le condizioni impossibili in cui si vive nella Striscia: «La fame, la sete, il caldo, la mancanza di cure e di ogni bene essenziale, la minaccia di perdere la propria terra sono gravi e pesanti carichi sulla coscienza del mondo. Chi può e deve fermare il piano sconvolgente di dominio su Gaza sta a guardare in silenzio, senza sentire il dovere di intervenire per fermare un crimine e per affermare e garantire il diritto alla dignità e al rispetto della vita di ogni essere umano. I palestinesi hanno diritto a rimanere a Gaza, in Cisgiordania e nei territori a loro attribuiti da accordi e convenzioni internazionali, hanno il diritto di vivere, hanno il diritto di esistere come popolo e come stato riconosciuto. Chi non riconosce questo, deve essere ritenuto responsabile e complice di un massacro».

Quindi ancora un appello a porre fine alla guerra: «Fermiamo le mani che uccidono, fermiamo le menti che distruggono la speranza della pace!».

18:09
18:09
Paracadutati 785 pacchi di aiuti umanitari in diverse aree della Striscia di Gaza da parte di otto Paesi

L'esercito israeliano (Idf) ha comunicato che finora sono stati paracadutati 785 pacchi di aiuti umanitari in diverse aree della Striscia di Gaza da parte di otto Paesi. «Nelle ultime ore - si legge nella nota - altri 110 pacchi contenenti generi alimentari sono stati lanciati da sei diversi Paesi. Ogni pacco contiene centinaia di chili di cibo».

18:09
18:09
Netanyahu ha tenuto oggi una riunione di sicurezza ristretta

L'ufficio del premier israeliano rende noto che «il primo ministro Benyamin Netanyahu ha tenuto oggi una riunione di sicurezza ristretta che è durata circa tre ore, durante la quale il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha presentato le opzioni per la continuazione della campagna nella Striscia di Gaza».

«L'Idf è pronto ad attuare qualsiasi decisione sarà presa dal gabinetto di sicurezza politico-militare», aggiunge la nota.

17:49
17:49
Israele mostra immagini dell'ostaggio Evyatar David a Times Square

Il consolato israeliano a New York ha affittato uno dei cartelloni pubblicitari più iconici di Times Square per richiamare l'attenzione sulla difficile situazione degli ostaggi ancora detenuti da Hamas. L'annuncio si concentra su Evyatar David, rapito durante il festival Nova e che sta morendo di fame, come pare dalle immagini del video di Hamas proiettate nel cuore di NYC.

«Con il nostro consolato a New York abbiamo portato la sua storia a Times Square perché il mondo non può più distogliere lo sguardo. Gli ostaggi devono essere al centro dell'agenda globale. Non ci fermeremo finché non saranno tutti a casa», commenta lo stato di Israele sul proprio account X.

17:40
17:40
Appello a Macron per sanzioni immediate contro Israele

L'ex ambasciatore d'Israele in Francia, Elie Barnavi e lo storico Vincent Lemire, esortano Emmanuel Macron a prendere sanzioni contro Israele, sottolineando l'''urgenza assoluta'' di tali misure dinanzi alla disastrosa situazione umanitaria della popolazione a Gaza e degli ostaggi israeliani di Hams.

''Signor Presidente, se sanzioni immediate non verranno imposte a Israele, finirete per riconoscere un cimitero«, avvertono in un appello pubblicato dal giornale Le Monde, esortando il presidente ''ad agire adesso affinché il cibo e le cure possano entrare massicciamente a Gaza''.

E ancora: ''Solo sanzioni immediate e concrete peseranno sull'opinione pubblica israeliana e quindi sul governo israeliano, per cambiare davvero la situazione. Per fermare la carestia, per un cessate il fuoco permanente, per la liberazione di tutti gli ostaggi, per la protezione dei palestinesi di Cisgiordania, per salvare Israele da sé stesso».

Per i due firmatari ''il pretesto dell'assenza di consenso europeo non regge più«. Il presidente Emmanuel Macron ha annunciato nei giorni scorsi che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina il prossimo settembre inducendo diversi altri Paesi occidentali, tra cui Gran Bretagna e Canada ad agire nella stessa direzione. L'obiettivo di Parigi è che un massimo di nazioni possano seguire la Francia, con l'obiettivo di riaffermare la soluzione a due Stati, uno israeliano e l'altro palestinese, che vivano fianco a fianco, in pace e prosperità.

17:34
17:34
Il relatore svizzero ONU vuole lo smantellamento della controversa Gaza Humanitarian Foundation (GHF)

Il relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti delle minoranze, il giurista friburghese Nicolas Levrat, e oltre 30 suoi colleghi esperti indipendenti chiedono lo smantellamento della controversa Gaza Humanitarian Foundation (GHF, Fondazione umanitaria per Gaza). Oggi a Ginevra hanno parlato di «urgente necessità di una solida sorveglianza internazionale».

In una dichiarazione congiunta gli esperti, che non parlano a nome delle Nazioni Unite, denunciano da parte della GHF, sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti, uno sfruttamento «assolutamente inquietante» degli aiuti per motivi militari e politici. Puntano anche il dito contro una normalizzazione dell'impunità e delle violazioni del diritto internazionale.

«In questo caso, lasciamo che uno Stato accusato di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità si occupi di sfamare la popolazione colpita dal genocidio», aggiungono. Più di 1300 persone sono state uccise e oltre 4000 ferite mentre cercavano cibo da quando lo Stato ebraico ha ripreso il controllo degli aiuti umanitari.

Tra le vittime, circa 860 si trovavano nei pressi dei siti gestiti dalla GHF da poco più di due mesi. La fondazione afferma che le sue distribuzioni funzionano e sostiene di aver consegnato circa 1,8 milioni di pasti solo nella giornata di ieri, invitando regolarmente l'ONU a collaborare con essa.

Ma le organizzazioni umanitarie respingono questo scenario, accusando l'entità di non seguire i principi umanitari. «La credibilità e l'efficacia dell'assistenza umanitaria devono essere ripristinate smantellando la GHF», insistono gli esperti. Le responsabilità dei suoi rappresentanti devono essere stabilite, aggiungono.

13:56
13:56
Netanyahu: «È necessario completare la sconfitta del nemico a Gaza»

«È necessario completare la sconfitta del nemico a Gaza, liberare tutti i nostri ostaggi e garantire che la Striscia non rappresenti più una minaccia per Israele. Non rinunciamo a nessuno di questi obiettivi». Lo ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu durante una visita alla base di reclutamento e selezione di Tel HaShomer, incontrando i nuovi soldati.

«È il sesto ciclo di arruolamento dall'inizio del conflitto, e il numero di arruolati continua a crescere di volta in volta. Questo è un segnale potente dello spirito combattivo che ci anima e anche dell'unità del nostro popolo», ha aggiunto.

13:28
13:28
Da inizio anno 16 i suicidi fra i soldati israeliani

La sottocommissione della Knesset per le risorse umane dell'esercito israeliano (Idf) guidata dal deputato Elazar Stern (Yesh Atid), ha discusso oggi le misure adottate per prevenire i suicidi tra i militari.

Il generale Amir Vadmaniv, capo di stato maggiore del personale, ha riferito che dall'inizio del 2025 si sono tolti la vita 16 soldati, rispetto a 21 nel 2024, 17 nel 2023 e 14 nel 2022.

Dallo scoppio della guerra sono stati arruolati 200 psicologi in servizio attivo e 800 riservisti. "I dati non indicano un'ondata, ma ogni caso è una tragedia che non dovrebbe mai accadere", ha affermato.

12:55
12:55
A Gaza 87 morti e 644 feriti in 24 ore

Il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas afferma che nelle ultime 24 ore sono arrivati negli ospedali della Striscia 87 palestinesi uccisi e 644 feriti negli attacchi israeliani.

Il bilancio dall'inizio della guerra il 7 ottobre 2023, si legge in un comunicato stampa pubblicato su Telegram, è di 61.020 vittime e 150.671 feriti.

Stando al ministero, nelle ultime 24 ore gli ospedali dell'enclave avrebbero registrato otto decessi dovuti alla carestia e alla malnutrizione, tra cui un bambino. Il bilancio delle vittime della carestia e della malnutrizione nella Striscia dall'inizio della guerra sale così a 188, tra cui 94 bambini, riporta dal canto sui l'emittente Al Jazeera.

12:10
12:10
«A Gaza morti di fame altri 8 palestinesi in 24 ore»

Il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas afferma che nelle ultime 24 ore gli ospedali dell'enclave avrebbero registrato otto decessi dovuti alla carestia e alla malnutrizione, tra cui un bambino.

Il bilancio delle vittime della carestia e della malnutrizione nella Striscia dall'inizio della guerra sale così a 188, tra cui 94 bambini, riporta dal canto sui l'emittente Al Jazeera.

10:47
10:47
La Spagna «respinge a priori l'annessione illegale di Gaza»

La Spagna «respinge a priori» qualsiasi ipotesi di «annessione illegale di Gaza o della Cisgiordania» da parte di Israele: lo ha detto il ministro degli Esteri, José Manuel Albares, intervistato da radio Onda Cero.

«Non riconosceremo mai un'annessione di questo tipo», ha aggiunto, sostenendo però anche che «de facto» tale situazione «sta già avvenendo», perché l'Esercito israeliano «ha già un controllo assoluto» a Gaza e «applica sfollamenti sforzati vergognosi alla popolazione civile».

Il ministro ha ribadito la condanna da parte del governo di Madrid dei «crimini gravissimi» che Israele sta commettendo nella Striscia, insistendo sulla necessità di «interruzione immediata» dell'accordo di associazione tra il Paese e l'Unione europea. «Queste operazioni militari non hanno nessun obiettivo se non quello di fare di Gaza un immenso cimitero», ha sostenuto.

Frattanto, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha convocato per questa sera alle 19:00 (le 18:00 ora svizzere) una riunione sulla continuazione della guerra nella Striscia di Gaza.

Vi prenderanno parte ministri e capi dell'apparato di difesa, tra cui il capo di stato maggiore Eyal Zamir, il ministro della Difesa Israel Katz e il ministro degli Affari strategici e principale consigliere del premier Ron Dermer.

09:16
09:16
Tre palestinesi uccisi mentre aspettavano gli aiuti

Secondo l'emittente Al Jazeera, tre palestinesi sarebbero stati uccisi oggi dalle forze israeliane mentre aspettavano gli aiuti alimentari a nord di Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale. Diversi altri sarebbero rimati feriti.

Frattanto, Israele ha reso noto che riaprirà parzialmente il commercio privato con Gaza per ridurre la sua dipendenza dagli aiuti umanitari.

"Nell'ambito della definizione del meccanismo, un numero limitato di commercianti locali è stato approvato dall'establishment della difesa, in base a diversi criteri e a rigorosi controlli di sicurezza", ha specificato l'organismo del ministero della Difesa che coordina le attività governative nei territori palestinesi (Cogat).

08:27
08:27
Israele riapre parzialmente il commercio privato con Gaza

Israele riaprirà parzialmente il commercio privato con Gaza per ridurre la sua dipendenza dagli aiuti umanitari. Lo ha reso noto oggi l'organismo del ministero della Difesa che coordina le attività governative nei territori palestinesi (Cogat).

«Nell'ambito della definizione del meccanismo, un numero limitato di commercianti locali è stato approvato dall'establishment della difesa, in base a diversi criteri e a rigorosi controlli di sicurezza», ha affermato il Cogat.

06:29
06:29
Il punto alle 6:00

«L'IDF ha annunciato la cancellazione dello stato d'emergenza bellica in vigore dal 7 ottobre, che prevedeva l'estensione obbligatoria del servizio di riserva per i soldati di leva regolare di altri quattro mesi. Alleggerimenti nel personale militare che porteranno a una riduzione dell'esercito regolare già nelle prossime settimane».

Lo riferisce Ynet, spiegando che l'esercito ha diffuso l'annuncio pochi minuti dopo che dall'entourage del premier Benjamin Netanyahu era emersa una dura presa di posizione rispetto al capo di stato maggiore Eyal Zamir: se non gli va bene l'occupazione di tutta Gaza, «che si dimetta».

In un post sull'account X dell'Idf è stata intanto pubblicata la decisione di Zamir che riguarda una riduzione pari a circa una compagnia per ogni battaglione regolare, mentre decine di soldati saranno trasferiti, come in passato, nei battaglioni di riserva. A questi riservisti, l'Idf ha promesso un alleggerimento del carico operativo nei mesi a venire, dopo oltre un anno passato in uniforme dall'inizio del conflitto.

Un'ulteriore decisione presa da Zamir nelle ultime 24 ore riguarda le unità speciali e i reparti d'élite, dove verrà annullata la richiesta imposta ai combattenti di estendere il loro servizio in carriera oltre quanto pattuito prima dell'arruolamento.

«Le decisioni sono state prese dal capo di stato maggiore preoccupato per la qualità del servizio dei combattenti e per il rafforzamento dei loro diritti, alla luce del loro contributo all'Idf e allo Stato di Israele», scrive l'esercito su X. «L'attuazione di queste decisioni contribuirà a preservare la capacità operativa delle unità speciali dell'esercito, l'esperienza operativa e professionale dei combattenti, manterrà la qualità delle sue attività e darà respiro ai combattenti di riserva».

La decisione è arrivata dopo che negli ultimi mesi si sono levate critiche crescenti riguardo all'estremo carico di lavoro che i soldati sopportano, e sullo sfondo di un'ondata di suicidi tra i militari in servizio regolare e tra i riservisti.