La storia

I russi vogliono gli ultimi mobili e il sito di IKEA va in tilt

L'azienda svedese, in procinto di lasciare il Paese a causa della guerra in Ucraina, ha organizzato un'ultima vendita online
Marcello Pelizzari
05.07.2022 16:58

Anche i russi hanno bisogno di mobili. Come tutti, d’altronde. Prima della guerra, beh, molti cittadini della Federazione passavano lunghe giornate da IKEA fra nomi impronunciabili, matite per segnarsi i codici dei vari articoli e file alle casse con i carrelli pieni di merce.

Anche il colosso svedese, tuttavia, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito di Mosca ha deciso di lasciare il Paese. Prima, però, ha organizzato una (s)vendita finale per liberarsi di ogni articolo. Il risultato? Il sito web di IKEA è crollato sotto il peso del troppo traffico. E questo perché tutti, ma proprio tutti, desideravano accaparrarsi un ultimo pezzo di Occidente da mettere in casa.

Il sito non va

Nello specifico, riportano vari media fra cui il Moscow Times, gli acquirenti non sono stati in grado di accedere ai propri account né tantomeno di aggiungere articoli al carrello elettronico ed effettuare ordini. Ahia. In seguito, sul sito è apparso un messaggio nel quale sono stati confermati problemi tecnici.

I guai al dominio ikea.ru sono iniziati nello specifico a Mosca, Kazan, San Pietroburgo e Novosibirsk poco dopo la mezzanotte, stando al portale dedicato downradar.ru. I problemi sono proseguiti lungo l’arco della giornata.

La vendita, come detto, è legata all’addio di IKEA al Paese, una risposta alla guerra in Ucraina e in linea con altri marchi occidentali. Per ragioni organizzative è stata limitata a undici città russe ed era stata programmata per il 1. luglio salvo poi essere posticipata a martedì.

I dipendenti comprano tutto

Non è la prima volta che IKEA, in queste settimane, fa parlare di sé in Russia. Lo scorso 27 giugno, un filmato condiviso su Telegram mostrava diversi dipendenti alle prese con una vendita riservata al personale a Khimki, a nord-ovest di Mosca. Il negozio, beh, è stato preso d’assalto grazie allo sconto applicato (-15%).

Un altro video, pubblicato martedì, lascerebbe intendere che i dipendenti IKEA hanno acquistato tutti gli articoli rimasti nei magazzini dell’azienda. «Non è rimasto niente» ha detto nel video un dipendente. Ora, si tratta di capire se rivenderanno i mobili.

A tal proposito, diverse testate russe hanno segnalato un aumento di prodotti IKEA nei vari siti di vendita. Spesso, va da sé, accompagnati da forti rincari rispetto al prezzo originale.

Quattro fabbriche in vendita

L’addio di IKEA non passerà certo inosservato nella Federazione Russa. Il colosso svedese, infatti, era uno dei maggiori datori di lavoro occidentali: vantava qualcosa come 15 mila dipendenti. Metà di questi lavoratori, circa, dovrebbe essere licenziata entro la fine dell’estate.

La decisione di lasciare definitivamente il Paese, rispetto ad altre aziende, è arrivata relativamente tardi. La società, intanto, ha spiegato tramite un comunicato di aver avviato le trattative per vendere le quattro fabbriche presenti in Russia.  Di più, l’importazione e l’esportazione di prodotti IKEA da e verso Russia e Bielorussia non riprenderanno. E i due uffici acquisti e logistica di proprietà dell’Inter IKEA a Mosca e Minsk chiuderanno definitivamente.

Anche i russi hanno bisogno di mobili. D’ora in poi, però, dovranno fare a meno di IKEA.

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