I sostenitori di Trump lanciano appelli a ritorsioni violente: «Pronti a imbracciare le armi»

I sostenitori di Donald Trump, infuriati per la condanna nel caso pornostar, hanno inondato i siti web pro-Trump con appelli a rivolte e ritorsioni violente. Lo riporta la Reuters, ricordando che il tycoon è diventato il primo presidente della storia degli Stati Uniti a essere condannato per un crimine. I suoi fan, dopo il verdetto, hanno risposto con dozzine di post online violenti, stando a un'analisi dei commenti su tre siti web allineati a Trump: la piattaforma Truth Social dell'ex presidente USA, Patriots.Win e Gateway Pundit.
Alcuni hanno chiesto attacchi ai giurati, l'esecuzione del giudice Juan Merchan, insurrezioni armate, se non addirittura una vera e propria guerra civile.
«Qualcuno a New York che non ha nulla da perdere deve prendersi cura di Merchan», ha scritto un utente su Patriots.Win. «Speriamo che venga accolto dai clandestini con un machete», si legge in un post che fa riferimento agli immigrati irregolari.
Le minacce violente e la retorica basata sulle intimidazioni sono aumentate vertiginosamente dopo che Trump ha perso le Presidenziali del 2020, denunciando poi brogli elettorali, sottolinea la Reuters. Nella campagna per il secondo mandato alla Casa Bianca, il tycoon ha più volte accusato i giudici e i pubblici ministeri coinvolti nei suoi processi di essere «strumenti corrotti» dell’amministrazione Biden, intenzionati a sabotare la sua candidatura alla Casa Bianca. I suoi fedelissimi si sono detti pronti a colpire i giudici e a scatenare una guerra civile.
«È stata una vergogna, è stato un processo truccato da un giudice corrotto». Trump ha così commentato la recente condanna inflitta per aver falsificato documenti nel caso legato alla pornostar Stormy Daniels. Parole, quelle dell'ex presidente USA, che hanno infiammato gli animi dei suoi fan. Il social Truth è stato letteralmente inondato da attacchi contro il giudice Merchan. Qualcuno ha pure pubblicando l'immagine di un boia e di un cappio, tacciando il giudice di essere un «mafioso».
Dopo il verdetto, molti suoi sostenitori hanno sottolineato come la seconda condanna di Trump sia la prova che il sistema politico americano è rotto e che solo un'azione violenta può salvare il Paese. «Un milione di uomini armati deve andare a Washington e impiccare tutti. Questa è l'unica soluzione», ha scritto qualcuno su Patriots.win, mentre un altro ha aggiunto: «Trump dovrebbe già sapere che ha un esercito disposto a combattere e morire per lui. Prenderò le armi, se me lo chiede». In altri post sono invece stati presi di mira i Democratici, i quali dovrebbero «essere fucilati».
Secondo Amy Cooter, esperta di terrorismo ed estremismo al Middlebury Institute of International Studies: «Queste persone, da un po' di tempo, stavano cercando una scusa per mobilitarsi». La ricercatrice ha evidenziato come il verdetto sfavorevole a Trump potrebbe ispirare atti di violenza, rafforzando la convinzione tra i suoi sostenitori che l'ex presidente sia vittima di una cospirazione orchestrata dai suoi nemici.