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Putin: «Le truppe occidentali in Ucraina sarebbero un bersaglio»

Queste le parole del presidente russo parlando da Vladivostok, durante la sessione plenaria dell'Eastern Economic Forum: «Se dovessero comparire lì, soprattutto ora durante i combattimenti, partiamo dal presupposto che saranno obiettivi legittimi» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Putin: «Le truppe occidentali in Ucraina sarebbero un bersaglio»
Red. Online
05.09.2025 06:28
23:00
23:00
Trump: «Aiuteremo l'Ucraina con le garanzie di sicurezza»

 «Aiuteremo» l'Ucraina con le garanzie di sicurezza, «vogliamo salvare tante vite, faremo qualcosa». Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale. «L'Europa sarà prima. I paesi europei vogliono essere primi e vogliono vedere la guerra finire», ha aggiunto.

12:37
12:37
«Preso il controllo di un villaggio nel sud-est ucraino»

Il ministero della Difesa russo sostiene che le sue truppe abbiano preso il controllo di un villaggio nel sud-est ucraino: Markove, nella regione di Donetsk. Lo riporta l'agenzia Interfax. Le dichiarazioni di Mosca non sono confermabili in maniera indipendente.

11:48
11:48
Mosca: «L'incontro tra Putin e Trump si può organizzare rapidamente»

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato che «se i presidenti» di Russia e Usa, Vladimir Putin e Donald Trump, «lo riterranno necessario, un loro incontro potrà essere organizzato molto rapidamente, proprio come è stato organizzato rapidamente l'incontro in Alaska».

«Certamente, è possibile», ha risposto Peskov alla domanda sulla possibilità di un secondo round di colloqui Putin-Trump nel prossimo futuro. Lo riporta l'agenzia Tass citando un'intervista di Peskov a aif.ru.

11:25
11:25
Putin: «Per ora è praticamente impossibile raggiungere un accordo con Kiev»

Il presidente russo Vladimir Putin afferma di essere «pronto» a «contatti» con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ma di non vedere «molto senso» in essi sostenendo che sarebbe, a suo dire, «praticamente impossibile raggiungere un accordo con la parte ucraina su questioni chiave». Lo riporta l'agenzia Tass. «Anche se ci fosse la volontà politica, cosa di cui dubito, ci sarebbero difficoltà legali e tecniche», ha dichiarato Putin.

10:41
10:41
L'UE: «Da Mosca neanche una molecola di energia»

Per l'Unione europea «l'obiettivo è molto, molto chiaro. Vogliamo interrompere le importazioni» di energia russa «il più rapidamente possibile. E anche in futuro, anche quando ci sarà la pace, ritengo che non dovremmo comunque importare energia russa. Non si tratta di una sanzione temporanea. Una volta raggiunto questo accordo, non importeremo mai più nemmeno una molecola di energia russa». Lo ha detto il commissario per l'energia, Dan Jorgensen, all'arrivo al Consiglio Ue informale in corso a Copenaghen.

10:26
10:26
Putin: «Non ho ancora parlato con Trump dei colloqui in Europa»

Il presidente russo Vladimir Putin afferma di non aver «ancora discusso dei risultati delle consultazioni in Europa» sull'Ucraina con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma di «mantenere» con lui «un dialogo aperto» e di «aver concordato di chiamarsi a vicenda, di contattarsi e di accordarsi, se necessario». Lo riporta l'agenzia Interfax.

09:48
09:48
Putin: «L'Ucraina vuole un incontro, noi siamo pronti, venite»

«La parte ucraina vuole questo incontro e lo ha proposto. Io dico, siamo pronti, venite. Garantiremo le necessarie condizioni di lavoro e di sicurezza, una garanzia del 100%»: lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin al Forum economico di Vladivostok. Lo riporta l'agenzia Tass.

«Se ci dicono che vogliono incontrarci e che dovremmo andare da qualche parte per avere l'incontro, credo che queste richieste siano semplicemente eccessive. Se vogliono incontrarci, siamo pronti. Il miglior luogo è la capitale della Russia, la città eroina Mosca», ha detto ancora Putin, ripreso stavolta da Interfax.

09:23
09:23
Zelensky: «È importante che le garanzie di sicurezza inizino subito»

È importante che le garanzie di sicurezza promesse a Kiev dai Paesi della coalizione dei volenterosi scattino subito, «senza attendere la fine dei combattimenti»: lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenuto in videocollegamento al Forum economico di Cernobbio, in provincia di Como. Zelensky ha poi detto che le garanzie sono anche di carattere economico, ringraziando i 26 Paesi che si sono detti disponibili ad appoggiare la sicurezza dell'Ucraina, parlando di «importante passo avanti».

Sulle «garanzie di sicurezza per l'Ucraina, ci sono già 45 Paesi nella coalizione, e 26 di loro sono pronti ad aiutare con un reale sostegno alla sicurezza. Questo è un grande cambiamento. Si tratta di Paesi forti, tra cui l'Italia, e il Presidente Trump ha confermato che l'America è pronta a partecipare», ha quindi detto il presidente ucraino in apertura del Forum di Cernobbio.

«È molto positivo - ha detto Zelensky - che il presidente Trump, specialmente dopo il nostro incontro a Washington, supporti le garanzie di sicurezza. Con la difesa aerea, prima di tutto, abbiamo bisogno dei Patriot, solo gli Stati Uniti hanno un tal numero di Patriot, e licenze e molti sistemi diversi, inclusa l'intelligence. Per quanto riguarda la pressione politica, la seconda cosa che può cambiare la situazione sono le sanzioni contro l'aggressione russa», ha aggiunto.

«L'armata ucraina è un'armata grande, 800'000 persone, è la più grande in Europa. È una garanzia per la sicurezza dell'Ucraina e ovviamente per tutta l'Europa. Se l'armata è forte, l'Europa non è in pericolo. Queste sono le cose importanti», ha puntualizzato, sottolineando che «Putin non vuole chiudere la guerra ma se la pressione aumenterà, forse lo spingerà a farlo. Nessuno si fida, nessuno si fida dei russi ma non è questione di fiducia, bisogna far finire la guerra e abbiamo bisogno di Usa, Europa e dei Paesi del Sud globale che purtroppo ad oggi non sono coinvolti ma ci lavoreremo».

08:41
08:41
Putin: «Le aziende di Paesi ostili non vogliono lasciare il mercato russo»

Le aziende di diversi Paesi ostili alla Russia, «con i quali sussistono alcune difficoltà», non hanno abbandonato il mercato russo e intendono ampliare la loro cooperazione, secondo quanto dichiara il presidente russo, Vladimir Putin, intervenuto alla sessione plenaria dell'Eastern Economic Forum (Eef) a Vladivostok, nell'estremo oriente russo.

«Le aziende di alcuni Paesi, con i quali politicamente, in base alla situazione attuale, sussistono problemi lavorativi, non sono andate da nessuna parte. E continuano a voler ampliare la cooperazione», ha affermato.

Putin, che ha parlato dell'est russo affacciato al Pacifico e vicino alla Cina come del nuovo potenziale motore dell'economia russa, ha inoltre detto che la Banca centrale di Mosca sta combattendo l'inflazione per portarla al 4%.

Rispondendo poi a una domanda, Putin ha detto che l'aquila bicipite russa «non guarda solo a ovest e a est, ma anche a sud».

08:29
08:29
Putin: «Le truppe occidentali in Ucraina sarebbero un bersaglio»

Il presidente russo, Vladimir Putin, parlando da Vladivostok, nell'estremo oriente russo dove si tiene la sessione plenaria dell'Eastern Economic Forum (Eef), ha detto che qualsiasi presenza di truppe occidentali in Ucraina diverrebbero bersagli per le forze russe.

«Se delle truppe dovessero comparire lì (in Ucraina), soprattutto ora durante i combattimenti, partiamo dal presupposto che saranno obiettivi legittimi», ha dichiarato Putin. Il capo del Cremlino ha aggiunto che il dispiegamento di una forza occidentale «non favorirebbe una pace a lungo termine».

Putin, ha sottolineato che, se si potesse raggiungere un accordo di pace sull'Ucraina, non ci sarebbe bisogno di truppe straniere.

«Se si raggiungessero decisioni che portassero alla pace, a una pace a lungo termine, allora semplicemente non vedo il motivo della loro presenza sul territorio ucraino. Perché se si raggiungessero accordi, nessuno dubiti che la Russia li rispetterebbe pienamente», ha affermato il leader del Cremlino.

Putin - secondo quanto riporta la Tass- ha ribadito che Mosca si oppone a un eventuale ingresso dell'Ucraina nella Nato a causa di quelli che sostiene essere «interessi di sicurezza a lungo termine della Russia».

08:27
08:27
«Pesante attacco di droni russi su una fabbrica a Dnipro»

Un pesante raid di droni russi ha colpito durante la notte un impianto industriale nella città di Dnipro, nell'oblast di Dnipropetrovsk, provocando forti incendi, ma senza vittime. Colpito anche il distretto di Nikopol, nella stessa regione, in particolare la cittadina di Pokrovsk, anche qui senza morti o feriti.

Lo fa sapere su Telegram il governatore dell'oblast, Serhi Lysak, citato da Ukrinform e Rbc-Ukraine.

07:57
07:57
Il Cremlino: «Non possiamo permettere alla NATO di schierare truppe ai confini»

La Russia non può permettere alla Nato di schierare quelle che di fatto sono le sue truppe in Ucraina e farà del suo meglio per garantirne la sicurezza, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dall'agenzia Tass.

«Il tentativo della Nato di trovare una via d'accesso all'Ucraina rappresenta una minaccia per il nostro Paese», ha affermato, parlando di «minaccia ai confini».

«È una minaccia per noi, perché la Nato considera la Russia un nemico, come si chiarisce nei suoi documenti. Non possiamo permettere che ciò accada. E faremo tutto il necessario per garantire la nostra sicurezza», ha detto ancora Peskov.

06:35
06:35
«Putin ha invitato Zelensky a Mosca per un colloquio, non per arrendersi»

Il presidente russo Vladimir Putin ha invitato Volodymyr Zelensky a Mosca per avviare un colloquio non per arrendersi. A sottolinearlo è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, incontrando i giornalisti. Zelensky - dice alla Tass - «è stato invitato a Mosca per parlare, non per capitolare». Alla domanda sul perché fosse stata scelta Mosca come sede del vertice, Peskov ha risposto che «è stata una proposta di Putin che è stata respinta personalmente da Zelensky attraverso il suo ministro degli Esteri».

06:28
06:28
Il punto alle 6.00

Dura presa di posizione del Cremlino nei confronti dei Paesi europei accusati di «ostacolare» la risoluzione del conflitto in Ucraina. «Gli europei - sono le parole del portavoce di Mosca, Dmitri Peskov, in un'intervista al quotidiano russo Izvestia - ostacolano la risoluzione in Ucraina. Non stanno contribuendo affatto». Peskov accusa l'Europa di «continuare nei tentativi» di fare dell'Ucraina «il centro di tutto ciò che è anti-russo». 

Peskov, inoltre, ha dichiarato che la presidenza russa non ha nulla da annunciare su possibili nuovi colloqui tra Vladimir Putin e il presidente Usa Donald Trump. «Al momento - afferma alla Tass - non ci sono stati risultati preliminari». I colloqui tra Putin e Trump procedono con «alcune difficoltà», ha spiegato Peskov. «Entrambe le parti sono preoccupate per i loro interessi - ha aggiunto -. Ma il presidente Putin apprezza molto gli sforzi di Trump e la natura costruttiva delle relazioni».

Dal canto suo, Donald Trump rispondendo a chi gli chiedeva se dopo il colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avrebbe sentito Vladimir Putin, nelle scorse ha dichiarato di aver intenzione di parlare col presidente russo. «Parlerò con Putin, abbiamo un buon dialogo». 

Ma non è tutto. Il Cremlino ha dichiarato di essere «assolutamente» contrario alle garanzie militari americane ed europee offerte all'Ucraina per la sua sicurezza. «Gli stranieri, in particolare i contingenti militari europei e americani, possono garantire la sicurezza dell'Ucraina? - si chiede Peskov parlando con RIA Novosti -. Assolutamente no, non possono». «Questa - ha aggiunto - non può essere una garanzia di sicurezza per l'Ucraina adatta al nostro Paese».