Regno Unito

Il gruppo rap Kneecap è sotto inchiesta

L'antiterrorismo britannica ha aperto un fascicolo d'indagine – La band irlandese, direttamente e attraverso i propri rappresentanti legali, nega da parte sua di aver commesso alcun reato penalmente perseguibile
© KEYSTONE (Photo by Thomas Krych/Invision/AP)
Ats
01.05.2025 12:52

L'antiterrorismo britannica ha aperto un fascicolo d'indagine sui componenti della rap band d'origine irlandese Kneecap, popolare fra le giovani generazioni anche nel Regno Unito, in seguito alle polemiche politiche sollevate sull'incitazione alla violenza attribuita ad alcuni loro brani e concerti. Ad alimentare il caso era stata la diffusione di un video girato durante un'esibizione del 2023 al celebre festival inglese di Glastonbury condita di slogan aggressivi contro il Partito conservatore.

«L'unico Tory buono è un Tory morto», aveva scandito il trio per poi aggiungere: «Kill your local MP» (uccidi il tuo deputato locale). Parole riproposte sul web e che avevano indotto la leader conservatrice, Kemi Badenoch, a invocare esplicitamente l'intervento della polizia, oltre a una risposta del Parlamento.

Altri gruppi musicali anticonformisti, come Massive Attack, hanno da parte loro difeso i Kneecap, descrivendo i loro testi come simbolici e accusando i politici britannici di simulare «strumentalmente un presunto oltraggio morale» quando invece «ignorano il genocidio di Gaza» ai danni dei palestinesi.

La sezione antiterrorismo di Scotland Yard (Metropolitan Police) ha fatto sapere di aver avviato l'indagine dopo aver ricevuto una denuncia corredata da due video.

I video in questione, secondo i media, sono quello in cui è contenuto il verso anti-Tory e un altro nel quale i Kneecap evocano i conflitti in Medio Oriente con riferimenti anti-Israele interpretati da alcuni giornali come forme di sostegno alle fazioni islamico-radicali palestinese e libanese di Hamas e di Hezbollah.

Le denunce sono state «trasmesse agli investigatori specializzati dell'unità antiterrorismo, che dovranno visionare i video e determinare se vi siano le basi per ulteriori investigazioni relative a potenziali crimini», si legge in una nota della Met Police. La band irlandese, direttamente e attraverso i propri rappresentanti legali, nega da parte sua di aver commesso alcun reato penalmente perseguibile; e si richiama alla normativa britannica che tradizionalmente tutela anche manifestazioni estreme di libertà d'espressione artistica.

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