Il ritorno delle false notizie su cibo e insetti

Aprendo una qualunque piattaforma social è molto facile trovare, in questi giorni, notizie sulla presunta presenza di insetti tra gli ingredienti degli alimenti che mangiamo e acquistiamo quotidianamente. In alcuni casi queste notizie vengono esagerate enormemente, prevedendo ad esempio che in futuro berremo latte di scarafaggio a colazione.
Si tratta di un filone disinformativo che conosciamo bene, ma che è tornato a circolare notevolmente nelle scorse settimane.
Gli insetti dentro gli spaghetti Barilla
A fine novembre 2023 su Facebook è stata condivisa la foto di un documento di richiamo esposto in un supermercato e datato 16 novembre 2023. Secondo quanto si legge nel foglio, un preciso lotto degli spaghetti trafilati al bronzo della Barilla, azienda italiana attiva nel settore alimentare, sarebbe «contaminato da insetti». Per chi ha condiviso il post, questo significa che gli spaghetti conterrebbero farinacei di insetti, e dunque bisognerebbe «boicottare BARILLA».
Ma questi spaghetti non sono realizzati con farina di insetti. Come si può leggere sulla confezione, gli ingredienti sono semola di grano duro e acqua (con eventuali tracce di soia e senape), e in Europa è illegale vendere prodotti alimentari senza che tutti gli ingredienti siano elencati in etichetta. Per quanto riguarda il documento di richiamo, si tratta di un avviso esposto in via precauzionale da una catena di supermercati nelle proprie sedi di Imperia e Genova, dopo che in uno store erano stati trovati alcuni insetti, i «punteruolo del grano», nelle confezioni di spaghetti Barilla. A seguito degli esami condotti dall’Azienda sanitaria locale, è emerso che l’infestazione si è originata presso il punto di vendita del prodotto. Barilla dunque non ha alcuna responsabilità.
Il “latte” di scarafaggio
A gennaio è tornato poi a circolare un articolo pubblicato nel 2018 da un quotidiano italiano intitolato “Il latte di scarafaggio è più nutriente di quello di mucca e potrebbe un giorno essere la nostra colazione”. Secondo quanto si legge nell’articolo, un gruppo di ricercatori avrebbe scoperto che il “latte di scarafaggio” sarebbe una delle sostanze più nutrienti e ricche di calorie al mondo, addirittura tre volte superiore al latte vaccino. Per questo motivo, ipotizza il quotidiano, «un giorno davvero a colazione si berrà un bel bicchiere di latte di scarafaggio».
Questa notizia però è stata riportata in maniera fuorviante. La ricerca citata esiste veramente, ed è stata pubblicata nel 2016 sulla rivista scientifica Journal of the International Union of Crystallography (Iucrj). Dal lavoro dei ricercatori è emerso che il “latte” di una precisa specie di scarafaggio, il Diploptera punctata, che è vivipara, vanta molti benefici nutrizionali essendo ricco di proteine e carboidrati.
Al momento, questa sostanza simile al latte però può essere ricavata solo in laboratorio, e il processo richiede molto lavoro e tempo. Inoltre, lo studio non menziona mai che questa sostanza possa essere in futuro una bevanda destinata al consumo umano, e non ci sono prove circa la sua sicurezza.