Il treno di mezzanotte? Meglio se di lusso
Le ferrovie francesi, negli anni Novanta, se ne uscirono con uno slogan semplice ma efficace. Faceva più o meno così: «Tocca a noi farvi preferire il treno». Midnight Trains, ora, potrebbe riprendere quel concetto. Con una particolarità. Questa start-up vuole abbracciare una nicchia che l’alta velocità aveva ridotto sempre di più ma che, ultimamente, sta tornando di moda: il viaggio notturno, già.
Di più, entro l’anno prossimo – il 2024 – Midnight Trains promette addirittura un hotel su rotaia. Con tanto di Wi-Fi, camere con bagno, un «vero» ristorante e tanto, tantissimo altro ancora. Diciamo un Orient Express riportato ai nostri giorni. Dodici, secondo le dichiarazioni, le destinazioni che verranno servite dall’hub di Parigi: Barcellona, Berlino, Bruxelles, Copenaghen, Edimburgo, Firenze, Amburgo, Madrid, Milano, Porto, Roma e Venezia. Di tutto e di più, insomma.
La vergogna di volare
Midnight Trains, leggiamo, è stata ci-fondata da Adrien Aumont e Romain Payet. Perché investire proprio nel treno? Semplice: perché è il mezzo di trasporto più green. Quantomeno, è 32 volte meno inquinante rispetto all’automobile e 23 rispetto all’aereo secondo l’Agenzia francese per la transizione ecologica.
Da quando, poi, Greta Thunberg ha reso popolare il concetto di flygskam, letteralmente la «vergogna di volare», la rotaia ha guadagnato sempre più terreno fra le scelte dei consumatori. Non solo, Midnight Trains si è accorta, in pieno caos creativo da start-up, che il settore dei treni notturni non si è mai veramente evoluto nel corso del tempo. Perché, allora, non creare le condizioni per un viaggio confortevole? Con, perfino, qualche vizio?
Tutto molto bello, verrebbe da dire, ma il prezzo? Impossibile competere con le low cost aeree. Eppure, comprendendo l’intera esperienza legata a un volo – il trasporto da e per l’aeroporto, l’eventuale notte in hotel e via discorrendo – ecco che Midnight Trains potrebbe rivelarsi un servizio molto, molto competitivo.
L’ispirazione? EasyJet…
Per evitare spese folli, la compagnia non acquisterà i 24 treni di cui – business model alla mano – avrebbe bisogno. Se li assicurerà tramite leasing. Ad oggi, nessuno sa a quale società specializzata si sia rivolta Midnight Trains. Ne esistono molte, come Railpool, Akiem e Mitsui.
Detto che i treni notturni, negli anni, non sono cambiati granché, è pur vero che – visti i discorsi sul cambiamento climatico – sempre più persone se ne stanno servendo. Nel dicembre 2021, ad esempio, è entrato in servizio un treno che collega Amsterdam e Zurigo. E viceversa. La parte del leone, per contro, la recitano Thello, filiale di Trenitalia, e soprattutto l’austriaca ÖBB.
La domanda, a monte, comunque resta: un’impresa del genere, posto che riesca davvero a sbarcare sul mercato, saprà generare profitti? Aumont, uno dei fondatori, è convinto di sì. Anche perché, sembra un paradosso ma non lo è, a ispirarlo è stato il fondatore di easyJet, Stelios Haji-Ioannou, partito con una flotta di due soli aerei (in leasing) e un capitale di 5 milioni di euro. Non solo, a detta di Midnight Trains a garantire il successo sarà la clientela business: molte aziende, infatti, si sarebbero già fatte avanti poiché interessate a «spostare» i propri dipendenti di notte, inquinando meno e permettendo ai diretti interessati di riposare e, se caso, lavorare. Un viaggiatore su quattro, secondo le intenzioni dell’azienda, sarà business. L’appuntamento è fissato per il 2024.