Iraniani arrestati nel Regno Unito: «Attentato sventato di poche ore»

Restano sotto interrogatorio i cittadini iraniani fermati nei giorni scorsi dall'antiterrorismo britannica a Londra e in altre città del Regno Unito nel quadro di due operazioni di polizia e intelligence - separate e apparentemente non collegate fra loro - descritte come estremamente allarmanti per la sicurezza nazionale. Operazioni sfociate per ora in totale in 8 arresti.
I dettagli delle accuse e dei sospetti restano coperti dal riserbo, poiché l'investigazione prosegue, come sottolineato nel weekend da Dominic Murphy, comandante dell'antiterrorismo di Scotland Yard (Metropolitan Police).
L'operazione di maggior impatto mediatico è culminata nell'arresto di quattro iraniani e di un quinto uomo di nazionalità imprecisata, bloccati in una serie di blitz delle forze speciali fra Londra, Manchester e Swindon. Il gruppo risulterebbe coinvolto in «piani per un attacco contro bersagli specifici» sventato - stando a fonti anonime citate oggi dal Daily Telegraph - «poche ore» prima dell'ora X.
Il luogo in cui si sarebbe dovuta consumare l'azione è stato posto sotto protezione, hanno fatto sapere gli investigatori, senza fornire particolari. Non è chiaro se l'obiettivo individuato sia legato alla vasta comunità originaria dell'Iran residente nel Regno, e in particolare a elementi o strutture dissidenti rispetto al governo di Teheran come ipotizzano alcuni giornali richiamando precedenti in questo ambito; oppure a istituzioni britanniche o di altri Paesi.
Quanto alla seconda indagine, sfociata nel parallelo fermo di altri tre cittadini iraniani, il reato contestato lascia immaginare sospetti di spionaggio o di sabotaggio.
Yvette Cooper, ministra dell'Interno di Keir Starmer, ha da parte sua affermato ieri che le due operazioni «riflettono alcune delle maggiori minacce degli ultimi anni sul fronte dell'antiterrorismo e della sicurezza dello Stato».