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Israele e Hamas firmano la prima fase dell'intesa su Gaza

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Israele e Hamas firmano la prima fase dell'intesa su Gaza
Red. Online
09.10.2025 06:20
21:26
21:26
Obama: «Ora il difficile compito di ricostruire Gaza e una pace duratura»

«Dopo due anni di perdite e sofferenze inimmaginabili per le famiglie israeliane e la popolazione di Gaza, dovremmo tutti sentirci incoraggiati e sollevati dal fatto che la fine del conflitto sia ormai vicina». Lo afferma l'ex presidente Barack Obama.

«Ora spetta agli israeliani e ai palestinesi, con il sostegno degli Stati Uniti e dell'intera comunità internazionale, iniziare il difficile compito di ricostruire Gaza e impegnarsi in un processo che, riconoscendo la comune umanità e i diritti fondamentali di entrambi i popoli, possa raggiungere una pace duratura», ha aggiunto Obama.

20:44
20:44
Houthi: «Vigiliamo su accordo su Gaza prima di fermare gli attacchi»

Gli Houthi hanno fatto sapere che rimarranno «vigili e pronti» se l'accordo di cessate il fuoco tra Hamas e Israele verrà rispettato, prima di interrompere le loro operazioni.

«Rimarremo vigili e pienamente preparati, e monitoreremo la fase di attuazione di questo accordo. Questo accordo porterà effettivamente alla fine dell'aggressione alla Striscia di Gaza?», si è chiesto il leader dei ribelli yemeniti Abdulmalik al-Huthi.

«Questo era il nostro obiettivo iniziale. Dobbiamo mantenere i massimi livelli di vigilanza e preparazione e continuare con il nostro straordinario slancio», ha aggiunto.

Dal 7 ottobre 2023 gli Houthi hanno lanciato una serie di attacchi contro Israele e contro le navi di passaggio nel golfo di Aden come «segno di solidarietà al popolo palestinese».

20:25
20:25
Hamas: «Garanzie da mediatori e USA che la guerra è finita»

«Abbiamo ricevuto rassicurazioni dai mediatori fratelli e dall'amministrazione statunitense, che hanno confermato che la guerra è completamente finita»: lo ha detto il capo negoziatore di Hamas, Khalil al-Hayya, come riporta al Jazeera.

Al-Hayya ha aggiunto che 250 palestinesi che scontano l'ergastolo nelle carceri israeliane saranno rilasciati come parte dell'accordo, insieme ai 1'700 palestinesi di Gaza arrestati dall'inizio della guerra.

20:24
20:24
Bozza dell'accordo parla di 20 ostaggi su 48

Una bozza dell'accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi, attualmente in fase di revisione da parte del gabinetto di sicurezza israeliano, include la restituzione di 20 ostaggi vivi e dei corpi di altri 28. Lo riporta Channel 12.

L'inclusione di 28 ostaggi deceduti implica la presa d'atto della morte di due ostaggi per la cui sorte Israele aveva precedentemente espresso solo «grave preoccupazione», ma non ne aveva dichiarato ufficialmente il decesso, osserva l'emittente.

A maggio, Israele ha pubblicamente messo in dubbio la vita di tre ostaggi, riferendosi, a quanto pare, all'ostaggio israeliano Tamir Nimrodi, all'ostaggio nepalese Bipin Joshi e all'ostaggio thailandese Pinta Nattapong. Il corpo di Nattapong era stato successivamente recuperato a Gaza.

19:21
19:21
L'IDF teme attacchi della folla ai convogli di ostaggi

Sarà un'unità speciale delle forze armate israeliane a ricevere gli ostaggi rilasciati all'interno di Gaza dalla Croce Rossa, in modo simile ai precedenti scambi. Da lì, gli ostaggi saranno condotti in un centro di accoglienza e screening medico vicino alla base di Re'im, e poi trasportati in elicottero agli ospedali in tutto Israele. Lo scrive Ynet.

Nonostante il coordinamento con Hamas e la Croce Rossa, i funzionari della difesa israeliani hanno avvertito che la folla a Gaza potrebbe tentare di accerchiare i veicoli degli ostaggi prima o durante il trasferimento. L'IDF ha ammonito Hamas e sta predisponendo piani di emergenza, che includono l'uso di attacchi aerei e misure di dispersione della folla - e, in casi estremi, l'intervento via terra - qualora si verificassero attacchi del genere.

I corpi degli ostaggi deceduti saranno invece trasferiti alla squadra speciale dell'IDF all'interno di Gaza, quindi portati oltre confine per l'identificazione forense prima che le famiglie vengano informate.

18:25
18:25
Israele rilascerà anche i corpi di 360 miliziani di Hamas

Oltre alla liberazione di circa 2.000 detenuti palestinesi, tra cui 250 condannati all'ergastolo, nell'ambito dell'accordo Israele restituirà anche i corpi di 360 miliziani di Hamas, ma non quelli dei fratelli Yahya e Mohammed Sinwar.

I detenuti condannati per omicidio o coinvolgimento diretto in attentati saranno trasferiti verso Gaza o all'estero, con divieto di ingresso in Israele e in Cisgiordania.

17:26
17:26
Putin: «Israele ha detto all'Iran che non vuole lo scontro»

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto oggi che la Russia sta trasmettendo all'Iran «segnali dalla leadership israeliana» secondo i quali Israele vuole una soluzione diplomatica del contenzioso sul nucleare iraniano e «non è interessata in alcun tipo di scontro». Lo riferisce l'agenzia Interfax.

Negli ultimi mesi Putin ha avuto diverse conversazioni telefoniche con il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu.

«Continuiamo i nostri contatti basati sulla fiducia con Israele e stiamo ricevendo segnali dalla leadership israeliana, che ci chiede di comunicarli ai nostri amici iraniani, che Israele è impegnato a favorire una soluzione e non è interessato in alcun tipo di scontro», ha detto Putin da Dushanbe, dove partecipa ad un vertice tra la Russia e i Paesi dell'Asia centrale.

Allo stesso tempo, ha aggiunto il presidente russo, «siamo in stretto contatto con i partner iraniani, e sentiamo il loro impegno a cercare soluzioni reciprocamente accettabili e a riprendere la cooperazione costruttiva con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica». Putin ha detto che recentemente il direttore dell'AIEA, Rafael Grossi, ha visitato la Russia. «Abbiamo parlato con lui di questo in dettaglio», ha sottolineato ancora il presidente russo.

16:57
16:57
L'Iran saluta il cessate il fuoco tra Hamas e Israele

L'Iran accoglie con favore l'accordo di cessate il fuoco a Gaza tra Hamas, che da anni sostiene, e Israele, suo arcinemico. «L'Iran ha sempre sostenuto qualsiasi azione e iniziativa che includa la fine della guerra genocida, il ritiro delle forze di occupazione, l'invio di aiuti umanitari, il rilascio dei prigionieri palestinesi e la tutela dei diritti fondamentali dei palestinesi», afferma il Ministero degli Esteri in una nota.

16:57
16:57
ONU: il cessate il fuoco a Gaza sia attuato in buona fede

L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk ha esortato oggi «tutti gli Stati a collaborare per garantire che il piano di cessate il fuoco a Gaza venga attuato in buona fede».

È necessario «porre fine alla retorica tossica della guerra e dell'odio» e le azioni future «devono essere guidate dall'obiettivo immediato di porre fine alle uccisioni, alla fame e alla distruzione e di garantire il ritorno sicuro e dignitoso degli ostaggi e dei palestinesi detenuti arbitrariamente», ha detto Turk in una dichiarazione resa nota a Ginevra.

L'Alto commissario ha sottolineato che dovrà «essere avviato anche un processo completo di giustizia di transizione, con l'assunzione di responsabilità per le gravi violazioni e gli abusi del diritto internazionale dei diritti umani e per le gravi violazioni del diritto internazionale umanitario a cui abbiamo assistito».

«Il rispetto del diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese e la garanzia che palestinesi e israeliani possano vivere in pace e sicurezza devono rimanere l'obiettivo finale del processo», ha concluso.

16:24
16:24
Netanyahu: «Date a Trump Nobel per la pace, se lo merita»

L'account ufficiale dell'ufficio del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu in inglese ha postato su X un messaggio a sostegno del premio Nobel per la pace a Donald Trump. «Date al presidente Trump il premio Nobel: se lo merita!».

Con il post è stata pubblicata una foto in cui si vede Netanyahu che consegna a Trump una collana con il premio, con la didascalia «Pace dal potere».

Dello stesso avviso anche il presidente israeliano Isaac Herzog, che sul proprio profilo X scrive: «Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump merita il premio Nobel per la Pace per aver raggiunto un accordo sull'attuazione del piano di risoluzione del conflitto israelo-palestinese».

«Desidero esprimere una gratitudine infinita al presidente Donald Trump, che ha reso possibile un accordo che ci avvicina alla fine della guerra e crea speranza per un cambiamento nella realtà del Medio Oriente», ha scritto Herzog

«Non c'è dubbio che meriti il Premio Nobel per la Pace per la sua determinazione incrollabile nel porre fine alla guerra e ottenere il ritorno degli ostaggi. Se sceglierà di venire qui nei prossimi giorni, sarà accolto con grande affetto e apprezzamento dal popolo di Israele», ha proseguito il presidente.

15:48
15:48
Guterres: «Il barlume di sollievo a Gaza diventi alba di pace»

«Abbiamo atteso tutti troppo a lungo questo momento. Ora dobbiamo far sì che conti davvero». Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres parlando ai giornalisti sull'accordo tra Israele e Hamas per Gaza.

«Per israeliani e palestinesi, questo accordo offre un barlume di sollievo. Quel barlume deve diventare l'alba della pace, l'inizio della fine di questa guerra devastante - ha aggiunto - Esorto tutti a cogliere questa epocale opportunità per stabilire un percorso politico credibile. Questa svolta ci mostra la forza e il potenziale della diplomazia».

«Per trasformare questo cessate il fuoco a Gaza in un vero progresso, non basta mettere a tacere le armi, abbiamo bisogno di un accesso completo, sicuro e duraturo per gli operatori umanitari, della rimozione della burocrazia e degli ostacoli, e della ricostruzione delle infrastrutture distrutte», ha aggiunto il segretario generale dell'ONU parlando con i giornalisti al Palazzo di Vetro. «E abbiamo bisogno che gli Stati membri garantiscano che le operazioni umanitarie siano adeguatamente finanziate per soddisfare gli immensi bisogni».

«Le Nazioni Unite - ha precisato Guterres - sono pronte a fornire il loro pieno supporto. Noi e i nostri partner siamo pronti a muoverci ora. Abbiamo le competenze, le reti di distribuzione e le relazioni con le comunità per agire. Possiamo aumentare immediatamente l'assistenza alimentare, idrica, medica e di alloggio».

15:33
15:33
Hamas non terrà «cerimonie» per la consegna degli ostaggi

Hamas ha accettato, durante i negoziati in Egitto, di non tenere «cerimonie» per la consegna degli ostaggi a Israele nell'ambito dell'intesa sul cessate il fuoco a Gaza. Lo hanno indicato al Times of Israel un diplomatico arabo e una seconda fonte vicina al negoziato.

In passato il movimento islamista ha rilasciato gli ostaggi in veri e propri show macabri in cui alcuni dei rapiti, prima di essere consegnati alla Croce Rossa, erano stati fatti sfilare tra la folla e poi fatti salire su un palco allestito per l'occasione. Alcuni ostaggi erano stati anche obbligati a ringraziare Hamas. L'accaduto aveva scatenato l'ira di Israele e degli Stati Uniti.

15:10
15:10
Israele e Hamas firmano la prima fase dell'intesa su Gaza

Israele e Hamas firmano l'accordo. «La bozza finale della fase uno è stata sottoscritta questa mattina in Egitto da tutte le parti per il rilascio di tutti gli ostaggi». Lo ha detto la portavoce del governo israeliano Shosh Bedrosian.

La portavoce del governo israeliano ha spiegato che alle 17 (ora locale, le 16 in Svizzera) si terrà una riunione di gabinetto e un'ora dopo ci sarà la riunione di governo.

«Entro 24 ore dalla riunione del Consiglio dei Ministri, entrerà in vigore un cessate il fuoco a Gaza. L'IDF si ritirerà sulla linea gialla come indicano le mappe del piano Trump. Dopo 24 ore, inizieranno le 72 ore durante le quali tutti i nostri ostaggi saranno rilasciati e riportati in Israele».

Sempre stando alla portavoce del governo, l'esercito israeliano manterrà il controllo di circa il 53% del territorio di Gaza.

Dal canto suo Hamas ha dichiarato al canale saudita «Asharq» che «i mediatori annunceranno più tardi oggi la data dell'»ora zero« per l'inizio dell'attuazione dell'accordo di cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri palestinesi e ostaggi israeliani».

Una fonte del movimento di Hamas ha commentato che «tutte le fazioni palestinesi, compreso il movimento di Fatah, hanno accettato l'accordo firmato questa mattina». Le fonti hanno chiarito che, una volta entrato in vigore l'accordo, Hamas inizierà a raccogliere gli ostaggi vivi e a consegnarli alla Croce Rossa.

14:59
14:59
I punti della prima fase dell'accordo di pace

La prima fase del piano per la pace a Gaza, su cui nella notte è stato raggiunto l'accordo tra Israele e Hamas a Sharm el Sheik, prevede il cessate il fuoco immediato, con un ritiro graduale dell'IDF dalla Striscia, e il rilascio degli ostaggi in cambio della liberazione dei prigionieri palestinesi, oltre a un corridoio di aiuti umanitari. Gli altri punti chiave del piano Trump - dal disarmo di Hamas alla governance del dopo guerra - saranno invece affrontati nei prossimi round negoziali. Ecco, in sintesi, i punti dell'intesa raggiunta e i nodi da sciogliere nel prossimo futuro:

CESSATE IL FUOCO: «Totale e immediato», è atteso scattare appena il governo Netanyahu, che si riunirà nel pomeriggio, ratificherà l'intesa raggiunta in Egitto.

OSTAGGI - Entro 72 ore dalla ratifica dell'accordo (probabilmente lunedì) saranno rilasciati gli ostaggi ancora in vita (si stima siano 20) e liberati quasi 2'000 prigionieri palestinesi (250 con condanna all'ergastolo). La lista di questi ultimi non è ancora nota e non è sciolto il nodo di personaggi di rango come Marwan Barghouti, anche se fonti palestinesi hanno riferito che Israele si sarebbe rifiutato di inserirlo tra coloro da liberare.

RITIRO DELL'IDF - Dovrebbe avvenire nelle 24 ore successive all'accordo. Le forze israeliane, secondo le mappe disegnate dal piano Trump, dovrebbe indietreggiare gradualmente dietro la «linea gialla» (da 1,5 km a oltre 5 km dentro il confine della Striscia a seconda della profondità delle zone di Gaza). Previsto il ritiro da Gaza City e dalle altre città, fatta eccezione per Rafah che Israele ritiene punto di ingresso di armi per Hamas.

CORRIDOIO UMANITARIO - Previsto l'ingresso di almeno 400 camion di aiuti al giorno nella fase iniziale.

I NODI DEI PROSSIMI NEGOZIATI - I colloqui per la seconda fase dell'accordo dovranno sciogliere diversi punti cruciali. Oltre ad un ulteriore ritiro dell'IDF dietro la «linea rossa» (più esterna di quella «gialla») c'è l'istituzione di una «zona cuscinetto» lungo il confine tra la Striscia e Israele. Il piano Trump, presentato in venti punti, prevede poi nella seconda fase anche la creazione di un'amministrazione provvisoria internazionale a guida USA, con la partecipazione di Paesi arabi e dell'ex premier britannico Tony Blair. È prevista inoltre l'istituzione di una Forza internazionale di stabilizzazione (ISF), con partner arabi e internazionali, da dispiegare «immediatamente» a Gaza.

IL DOPO GUERRA - L'obiettivo finale è stabilizzare la Striscia, in vista anche di un eventuale futuro Stato Palestinese su cui resta il secco «no» di Israele. Hamas, che ha bocciato qualsiasi amministrazione straniera o occidentale, sarebbe invece aperto ad un governo tecnico palestinese «sotto l'egida dell'ANP», garantito dai Paesi arabi e musulmani.

14:38
14:38
Erdogan: «Aiuteremo per la ricostruzione di Gaza»

La Turchia prenderà parte alla task force che monitorerà la messa in pratica sul campo dell'accordo di Gaza e parteciperà alla «ricostruzione» della Striscia. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, come riferisce Anadolu.

«Lavoreremo con la comunità internazionale per sostenere gli sforzi per la ricostruzione e per aiutare a ricostruire Gaza», ha detto il leader turco, durante una cerimonia ad Ankara per l'apertura dell'anno accademico.

14:37
14:37
A Hamas servono 10 giorni per localizzare i corpi degli ostaggi

Hamas ha detto di aver bisogno di almeno 10 giorni per localizzare i corpi degli ostaggi israeliani morti. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti.

In tutto gli ostaggi israeliani sono 48, di cui 20 sarebbero in vita. Una volta che saranno liberati, Israele dovrebbe rilasciare 250 palestinesi che sono nelle carceri israeliane e 1.700 palestinesi che sono detenuti a Gaza.

12:26
12:26
«Se non si trovano i corpi degli ostaggi morti, in campo una task force multinazionale»

Secondo fonti israeliane, se Hamas non dovesse riuscire a recuperare i corpi degli ostaggi morti, entrerà in campo una forza multinazionale istituita dal Coordinatore per i prigionieri che opererà nella Striscia di Gaza per recuperare le salme i cui luoghi di sepoltura sono noti all'Idf. Lo riferisce Channel 12.

Si tratta di una forza composta da Qatar, Egitto, Stati Uniti e Israele che opererà all'interno della Striscia; Israele fornirà equipaggiamenti di ingegneria pesante per portare a termine le operazioni.

12:22
12:22
La Svizzera elogia gli sforzi diplomatici degli Stati coinvolti nei negoziati

La Svizzera accoglie con favore gli ultimi progressi compiuti in relazione al piano di pace per la Striscia di Gaza nelle trattative fra Israele e Hamas. Lo ha scritto oggi su X il ministro degli esteri Ignazio Cassis, elogiando anche gli sforzi diplomatici degli Stati coinvolti nei negoziati, ossia Usa, Qatar, Egitto e Turchia.

Berna, si legge ancora nel post pubblicato dal consigliere federale, esorta tutte le parti ad attuare integralmente l'accordo. Ciò comprende il rilascio di tutti gli ostaggi, il rispetto del cessate il fuoco e la garanzia di un accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari a Gaza.

È notizia di qualche ora fa che Israele e Hamas hanno raggiunto un'intesa sulla prima fase del piano proposto dal presidente americano Donald Trump, che prevede tra le altre cose il rilascio dei 20 ostaggi ancora vivi nel week-end. In cambio, i combattimenti saranno sospesi e lo Stato ebraico ritirerà le proprie truppe secondo una linea concordata, ha indicato sul suo social Truth il tycoon in persona.

11:26
11:26
Israele chiarisce: «Il cessate il fuoco entrerà in vigore solo dopo la ratifica dell'accordo»

L'ufficio di Netanyahu ha chiarito che il cessate il fuoco a Gaza non entrerà in vigore finché l'accordo non sarà ratificato oggi dal governo israeliano. Lo riporta Reuters online. Netanyahu dovrebbe convocare il suo gabinetto di sicurezza alle 17.

09:49
09:49
Abu Mazen: «Speriamo che l'accordo possa portare alla creazione di uno Stato palestinese»

Il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) ha accolto con favore l'accordo raggiunto tra Israele e Hamas per la Striscia di Gaza, esprimendo la speranza che possa portare alla creazione di uno Stato palestinese.

Sui social media, Abbas «ha accolto con favore l'annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di un accordo per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza» e «ha espresso la speranza che questi sforzi siano il preludio a una soluzione politica permanente (...) che porti alla fine dell'occupazione israeliana dello Stato di Palestina e alla creazione di uno Stato palestinese indipendente».

09:43
09:43
Smotrich: «Non voterò a favore dell'accordo su Gaza»

Il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra, Bezalel Smotrich, ha dichiarato di opporsi all'accordo di cessate il fuoco per Gaza raggiunto tra Israele e Hamas, insistendo sul fatto che voterà contro.

«C'è un'immensa paura delle conseguenze dello svuotamento delle prigioni e del rilascio della prossima generazione di leader terroristi che faranno di tutto per continuare a versare fiumi di sangue ebraico qui, Dio non voglia», ha dichiarato Smotrich su X. «Solo per questo motivo, non possiamo unirci a festeggiamenti miopi o votare a favore dell'accordo».

09:26
09:26
Von der Leyen: «L'accordo è l'occasione per una pace duratura»

«L'UE continuerà a sostenere la consegna rapida e sicura degli aiuti umanitari a Gaza. E quando arriverà il momento, saremo pronti a contribuire alla ripresa e alla ricostruzione. L'opportunità odierna va colta al volo. È l'opportunità di tracciare un percorso politico credibile verso una pace e una sicurezza durature. Un percorso saldamente ancorato alla soluzione dei due Stati». Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, commentando l'accordo su Gaza.

09:18
09:18
L'IDF: «Avviati i preparativi per il ritiro parziale da Gaza»

Le Forze di difesa israeliane (Idf) annunciano di aver iniziato a prepararsi al ritiro parziale delle truppe dalla Striscia di Gaza nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco con Hamas. Lo scrive il Times of Israel.

In una dichiarazione, l'esercito afferma che «secondo le direttive di livello politico e in conformità con una valutazione della situazione, l'Idf ha avviato i preparativi operativi per l'attuazione dell'accordo». Come parte dei preparativi, l'esercito afferma di essere pronto a spostare le truppe verso «linee di schieramento modificate nel prossimo futuro».

«Le Idf continuano a essere schierate nell'area e si stanno preparando per qualsiasi sviluppo operativo», aggiunge l'esercito. In un precedente comunicato, l'Idf aveva messo in guardia che il nord della Striscia resta per ora zona di combattimento.

«L'esercito ha avviato i preparativi operativi in vista dell'attuazione dell'accordo. Nell'ambito di questo processo (...) le linee di schieramento (nella Striscia di Gaza) saranno rapidamente modificate», secondo una dichiarazione militare. Oggi è prevista una riunione di gabinetto del governo israeliano per esaminare e approvare l'accordo.

Le truppe israeliane controllano il 75% del territorio palestinese e un funzionario di Hamas ha affermato che il rilascio degli ostaggi avverrà «contemporaneamente a specifici ritiri israeliani» dalle aree della Striscia di Gaza.

08:34
08:34
Parla una fonte di Hamas: «1.950 prigionieri liberi in cambio di 20 ostaggi vivi»

Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che Israele rilascerà 1'950 prigionieri palestinesi in cambio di 20 ostaggi ancora in vita: la cifra include 250 ergastolani e altri 1'700 detenuti dall'inizio della guerra. Lo scrive il Times of Israel.

Lo scambio dovrebbe avvenire entro 72 ore dall'entrata in vigore dell'accordo, che è stato anche «concordato con le fazioni palestinesi», afferma un'altra fonte interna a Hamas.

06:35
06:35
I media arabi: «Gli attacchi continuano, nonostante l'accordo»

Secondo l'emittente araba Al Jazeera, l'esercito israeliano continua i suoi attacchi sulla Striscia di Gaza nonostante la notizia del raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco.

I caccia israeliani avrebbero bombardato in queste ore le zone occidentali di Gaza City, colpendo almeno un'abitazione nel campo di Shati. Le forze dello Stato ebraico avrebbero anche fatto detonare un veicolo blindato carico di esplosivo vicino alle abitazioni nel quartiere di Sabra. Finora non ci sono state segnalazioni di vittime.

06:23
06:23
Il punto alle 6.00

«Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno entrambi sottoscritto la prima fase del nostro piano di pace», «tutte le parti saranno trattate equamente! Questo è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d'America, e ringraziamo i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, che hanno collaborato con noi per rendere possibile questo evento storico e senza precedenti. benedetti gli operatori di pace!». È questo l'annuncio che Trump ha dato nella notte. Il presidente americano ha dichiarato che gli Stati Uniti contribuiranno alla ricostruzione di Gaza e a mantenerla sicura e pacifica, dopo che Israele e Hamas hanno concordato la prima fase del suo piano di pace. «Saremo coinvolti nell'aiutarli a raggiungere il successo e a mantenere la pace», ha dichiarato Trump a Fox News poche ore dopo l'annuncio dell'accordo, aggiungendo di essere «molto fiducioso che ci sarà pace in Medio Oriente».

Il portavoce del Ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, ha scritto su X: «I mediatori annunciano che questa notte è stato raggiunto un accordo su tutte le disposizioni e i meccanismi di attuazione della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco su Gaza, che porterà alla fine della guerra, al rilascio degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi, e all'ingresso degli aiuti umanitari. I dettagli saranno annunciati più tardi».

Netanyahu ringrazia Trump

«Un grande giorno per Israele. Domani convocherò il governo per approvare l'accordo e riportare a casa tutti i nostri cari ostaggi. Ringrazio dal profondo del cuore il Presidente Trump e il suo team per il loro impegno in questa sacra missione di liberazione dei nostri ostaggi. Ringrazio i valorosi soldati dell'Idf e tutte le forze di sicurezza: è grazie al loro coraggio e al loro sacrificio che siamo giunti a questo giorno. Con l'aiuto di Dio, insieme continueremo a raggiungere tutti i nostri obiettivi e ad espandere la pace con i nostri vicini». Lo ha detto Benyamin Netanyahu, secondo quanto riferisce il suo ufficio.

Hamas: «Apprezziamo gli sforzi»

Hamas ha dichiarato che «il movimento annuncia il raggiungimento di un accordo che determina la fine della guerra a Gaza, il ritiro dell'Idf, l'ingresso di aiuti e lo scambio di prigionieri, dopo negoziati responsabili e seri che il movimento ha condotto insieme alle fazioni. Apprezziamo profondamente gli sforzi dei fratelli mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, e apprezziamo anche gli sforzi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine definitivamente alla guerra e ottenere il completo ritiro dalla Striscia di Gaza»

La reazione delle famiglie degli ostaggi

«Le famiglie accolgono la notizia della firma dell'accordo per il rientro di tutte le 48 persone rapite con trepidazione e apprensione. Si tratta di un progresso importante e significativo sulla strada del rientro di tutti, ma la nostra lotta non è ancora finita e non terminerà finché non sarà restituita l'ultima persona rapita. Il governo deve riunirsi e approvare l'accordo immediatamente», scrive in una nota il quartier generale delle famiglie degli ostaggi israeliani. «Le famiglie desiderano esprimere la loro profonda gratitudine al presidente degli Stati Uniti Donald Trump», viene aggiunto.

I media israeliani riferiscono che gli abitanti di Gaza stanno festeggiando per le strade della Striscia dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che Israele e Hamas hanno concordato la prima fase del piano di cessate il fuoco.