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Israele identifica l’ostaggio restituito da Hamas: è Meny Godard

Ucciso a Be'eri il 7 ottobre 2023 e portato a Gaza, il suo corpo è stato riconosciuto dall’Istituto di medicina legale e notificato alla famiglia dalle Forze di difesa israeliane - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Israele identifica l’ostaggio restituito da Hamas: è Meny Godard
Red. Online
14.11.2025 06:21
17:25
17:25
USA e Paesi arabi chiedono l'adozione rapida della bozza ONU su Gaza

Gli Stati Uniti e diversi paesi arabi chiedono l'adozione «rapida» della bozza di risoluzione Usa all'ONU su Gaza. Secondo fonti diplomatiche, Washington chiederebbe un voto in Consiglio di Sicurezza già lunedì, ma non è chiaro se sia fattibile o se comporterebbe il rischio di un veto da parte di Russia e Cina.

La missione americana all'ONU ha fatto sapere che «Stati Uniti, Qatar, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Indonesia, Pakistan, Giordania e Turchia esprimono il loro sostegno congiunto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza attualmente in esame, redatta dagli Usa dopo consultazioni e in collaborazione con i membri del Consiglio e i partner della regione».

«Lo storico Piano Globale per porre fine al conflitto di Gaza, annunciato il 29 settembre è approvato dalla risoluzione e celebrato e approvato a Sharm el-Sheikh», si legge nella nota, dove si afferma anche: «Rilasciamo questa dichiarazione in qualità di Stati membri riuniti durante la Settimana di Alto Livello per avviare questo processo, che apre la strada all'autodeterminazione e allo Stato palestinese. Sottolineiamo che si tratta di uno sforzo sincero e che il Piano offre una strada percorribile verso la pace e la stabilità, non solo tra israeliani e palestinesi, ma per l'intera regione».

15:31
15:31
Israele blocca di nuovo gli aiuti a Gaza attraverso l'Egitto

Israele ha chiuso nuovamente, come già venerdì scorso, i valichi di Kerem Shalom e Al Awja tra l'Egitto, Israele e la Striscia di Gaza, impedendo di fatto il passaggio degli aiuti umanitari. Lo fa sapere la Mezzaluna rossa egiziana e lo confermano fonti dirette ai passaggi di frontiera.

Il motivo addotto è sempre lo stesso, che il venerdì è un giorno festivo sia in Egitto che in Israele. Durante il resto della settimana, dai due valichi sono transitati 370 camion. Molti camion in attesa dei controlli israeliani sono rimasti assiepati nel parcheggio fuori dal valico di Rafah.

15:05
15:05
L'Ue valuta l'addestramento di 3000 poliziotti palestinesi

L'Ue valuta la formazione di 3000 poliziotti palestinesi in vista di un loro dispiegamento a Gaza, nell'ambito del piano di pace promosso da Donald Trump.

La proposta è contenuta in un documento redatto dal Servizio d'azione esterna dell'Ue che sarà il 20 novembre sul tavolo dei ministri degli Esteri europei il 20 novembre.

Tra le opzioni di coinvolgimento dell'Ue nel piano di pace individuate dal team dell'Alta rappresentante Kaja Kallas figura l'ampliamento delle due missioni civili europee già attive nell'area, dedicate alla sicurezza dei valichi di frontiera e al sostegno all'Autorità nazionale palestinese per le riforme della polizia e della giustizia. La missione Ue di supporto alle forze di polizia (Eupol Copps) potrebbe «assumere la guida dell'addestramento delle forze di sicurezza palestinesi a Gaza, fornendo formazione e assistenza dirette a circa 3000 agenti retribuiti dall'Autorità nazionale palestinese, con l'obiettivo di creare un corpo complessivo di 13'000 unità», spiegano i funzionari europei.

Prevista anche l'estensione della missione di monitoraggio delle frontiere di Rafah (Eubam) ad ulteriori valichi, al fine di rafforzare la presenza europea sul terreno.

14:47
14:47
La Santa Sede ribadisce appoggio alla soluzione dei due Stati

In Medio Oriente, la Santa Sede «ribadisce il proprio sostegno ai due Stati, Israele e Palestina, che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, entro confini riconosciuti a livello internazionale». E deplora «gli attacchi contro le strutture dell'Unrwa», l''Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso ai rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente, «incluse sedi, scuole e ospedali».

La Santa Sede ritiene la missione dell'Agenzia «essenziale», e invita tutti gli Stati Membri «a rinnovare e rafforzare il proprio sostegno politico e finanziario».

Con queste parole, secondo quanto riferisce Vatican News, l'arcivescovo Gabriele Caccia, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, è intervenuto ieri, 13 novembre, alla quarta commissione della 80esima Assemblea Generale dell'Onu, nel punto all'ordine del giorno dedicato all'Unrwa.

14:45
14:45
«Le demolizioni a Gaza una punizione collettiva»

L'Osservatorio di Al-Azhar per la lotta all'estremismo, uno dei principali centri dell'Islam sunnita, ha messo in evidenza il contenuto simbolico delle operazioni di demolizione condotte a Gaza dall'occupazione israeliana, definendole una «punizione collettiva» che mira a stabilire una nuova realtà sociale ed economica.

La dichiarazione dell'Osservatorio è arrivata dopo che la Bbc, citando il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth e immagini satellitari, ha riferito che le forze israeliane hanno demolito più di 1.500 edifici nelle aree sotto il loro controllo all'interno della Striscia di Gaza, comprese le zone oltre la cosiddetta «linea gialla», da quando è stato dichiarato il cessate il fuoco. La Bbc riferisce di interi quartieri rasi al suolo in meno di un mese e ha osservato che il numero effettivo di edifici distrutti potrebbe essere superiore.

Sebbene alcune fonti israeliane abbiano confermato le operazioni di demolizione, hanno smentito che queste azioni violassero i termini della tregua, affermando che gli attacchi avevano preso di mira le infrastrutture della resistenza.

L'Osservatorio di Al-Azhar ha affermato che «tali giustificazioni nascondono obiettivi più profondi» e che «le demolizioni sono presentate come misure militari, ma in pratica vengono utilizzate per giustificare l'attacco alle infrastrutture civili, creare zone cuscinetto e consolidare una nuova realtà di occupazione».

L'osservatorio ha aggiunto che la campagna di distruzione funziona come «strumento di punizione collettiva», volto a «spezzare la volontà di resistenza e a smantellare il tessuto economico e sociale palestinese».

Intanto, l'esercito israeliano ha reso noto di aver «eliminato un terrorista» che «stava attraversando la Linea Gialla avvicinandosi alle truppe nel sud della Striscia di Gaza, rappresentando una minaccia imminente per loro».

14:39
14:39
Tensione dopo scontri tra governativi e drusi nel sud

La regione meridionale siriana di Sweida a maggioranza drusa vive ore di calma tesa dopo gli scontri delle ultime ore tra una coalizione di milizie druse e forze governative di Damasco. Lo riferiscono fonti locali citate da media panarabi e siriani, secondo cui per ora non ci sono cambiamenti nelle linee di controllo rispetto al cessate il fuoco della scorsa estate.

Le fonti indicano che le violenze si sono concentrate sui fronti occidentali della regione, in particolare nelle aree di Majdal, Naql, Tall Hadid, Thaala, Najran, Ara, Atil e Slem. Il governatore di Sweida, Mustafa al-Bakur, ha accusato le fazioni druse agli ordini del leader religioso Hikmat Hajari di «compiere violazioni contrarie agli accordi di de-escalation», affermando che queste azioni «minano gli sforzi di ripristino dei servizi e i preparativi per il ritorno degli sfollati».

La tensione a Sweida è in aumento da settimane, dopo gli scontri di luglio che avevano provocato centinaia di vittime e feriti, soprattutto tra civili drusi trucidati da ausiliari governativi e dalle forze di Damasco. Dopo i massacri di civili commessi a luglio, gli Stati Uniti avevano imposto a Damasco un accordo di sicurezza di fatto col placet di Israele, principale potenza straniera interessata a esercitare influenza nella Siria sud-occidentale e che già occupa distretti nelle confinanti regioni di Qunaytra e Daraa.

Intanto, ha riaperto da oggi i battenti l'ambasciata della Siria nel Regno Unito, sulla cui sede - nel centro di Londra - è tornata stamattina a sventolare la bandiera nazionale dopo 14 anni.

La foto del vessillo è stata pubblicata sul profilo X del ministero degli Esteri del Paese mediorientale: «L'ambasciatore Assaad al-Chaibani ha innalzato la bandiera della Repubblica Araba Siriana sull'edificio dell'ambasciata a Londra dopo una chiusura durate 14 anni», si legge in un comunicato allegato.

La normalizzazione, seguita alla caduta del regime del presidente Bashar al-Assad, arriva sulla scia della recente formalizzazione da parte del governo britannico di Keir Starmer della revoca delle sanzioni contro l'attuale presidente, Ahmad al-Sharaa, già noto col nome di Abu Mohammad al-Jolani per il suo passato da capo jihadista, legato nel conflitto contro il governo Assad alternativamente all'Isis e ad Al Qaida. E dopo l'incontro negli Usa fra Sharaa e Donald Trump che ha suggellato lo sdoganamento del nuovo regime di Damasco da parte dell'occidente.

13:19
13:19
ONU: «In Cisgiordania uccisi oltre mille palestinesi in 2 anni»

Dal 7 ottobre 2023 al 13 novembre 2025, le forze di sicurezza e i coloni israeliani hanno ucciso almeno 1.017 palestinesi nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est ed in ottobre sono stati registrati più attacchi da parte dei coloni che in qualsiasi altro mese dal 2006, con oltre 260 attacchi, ha affermato oggi a Ginevra il portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Thameen Al-Kheetan.

Tra gli oltre mille palestinesi uccisi, figurano 221 bambini, ha precisato il portavoce. «Nello stesso periodo, 59 israeliani sono stati uccisi in attacchi palestinesi o presunti attacchi o scontri armati», ha aggiunto.

«Le immagini di folle di coloni israeliani che questa settimana hanno compiuto attacchi incendiari nella Cisgiordania occupata sono abominevoli e riflettono un quadro più ampio di crescente violenza contro i palestinesi», ha detto Thameen Al-Kheetan nel corso di un briefing per la stampa.

«Gli attacchi contro i palestinesi e le loro proprietà devono cessare e i responsabili devono essere chiamati a risponderne», ha aggiunto ribadendo che Israele deve porre fine alla sua presenza illegale nei territori palestinesi occupati. Il portavoce ha osservato che tali attacchi si verificano «mentre le autorità israeliane hanno intensificato le demolizioni di case, il sequestro di proprietà, gli arresti e le restrizioni di movimento», mentre prosegue la costruzione di insediamenti lo sfollamento forzato e il trasferimento di migliaia di palestinesi da parte di coloni e militari israeliani.

A sua volta, Anouar El Anouni, portavoce della Commissione Ue, ha dichiarato che «la costruzione di insediamenti, inclusa l'approvazione del piano di insediamenti E1, le demolizioni dei coloni, i trasferimenti forzati, gli sfratti e le confische di case palestinesi devono cessare. Invitiamo Israele ad adottare misure concrete per prevenire la violenza contro i palestinesi e garantire che i responsabili dei crimini siano chiamati a risponderne».

«In questa difficile situazione - ha aggiunto - tutti gli sforzi dovrebbero essere effettivamente diretti a ridurre le tensioni».

13:07
13:07
Indonesia: «Pronti 20.000 soldati per la sanità e l'edilizia a Gaza»

L'Indonesia ha addestrato fino a 20.000 soldati per svolgere compiti che «riguarderanno la sanità e l'edilizia» durante l'operazione di peacekeeping a Gaza. Lo ha detto il ministro della Difesa indonesiano, Sjafrie Sjamsoeddin, citato dalla Reuters sul proprio sito, senza precisare quando dovrebbero essere schierate le truppe.

«Siamo in attesa di ulteriori decisioni sull'azione di pace a Gaza», ha aggiunto.

L'Indonesia, la nazione musulmana più popolosa del mondo, è tra i Paesi con cui gli Stati Uniti hanno discusso i piani per la Forza internazionale di stabilizzazione a Gaza, insieme ad Azerbaigian, Egitto e Qatar. Tuttavia, nelle scorse settimane, Giacarta ha chiarito che per partecipare l'Indonesia ha bisogno di un mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, per il quale gli Usa hanno preparato una risoluzione che prevede, tra le altre cose, anche l'uso della forza per smilitarizzare la Striscia.

09:26
09:26
Mosca propone una bozza all'Onu su Gaza

La Russia ha presentato al Consiglio di sicurezza una propria bozza di risoluzione su Gaza, in opposizione a quella americana. Nel testo, visionato da Reuters e Channel 12, Mosca non menziona la smilitarizzazione della Striscia e si oppone alla permanenza di Israele oltre la Linea Gialla. Inoltre non cita il Board of Peace per l'amministrazione transitoria dell'enclave, previsto dal piano Trump, e affida al Segretario generale il compito di valutare le «opzioni per il dispiegamento della Forza internazionale di stabilizzazione».

«I tentativi di seminare discordia avranno gravi conseguenze per i palestinesi», avverte la missione Usa.

Il Consiglio di sicurezza respinge qualsiasi tentativo di cambiamento demografico o territoriale di Gaza, compresa qualsiasi azione che riduca l'area della Striscia di Gaza«, si legge nella bozza russa in riferimento alla presenza delle forze israeliane sul lato orientale della Linea Gialla che divide il territorio palestinese. E ribadisce »l'impegno nei confronti della visione di una soluzione a due Stati« che »vivano fianco a fianco in pace« e in questo contesto »sottolinea l'importanza dell'unità e dell'integrità territoriale della Striscia di Gaza e della Cisgiordania sotto l'Autorità palestinese«.

In una nota ai membri del Consiglio di sicurezza, riportata dalla Reuters sul proprio sito, la missione russa ha affermato che la sua »controproposta è ispirata alla bozza degli Stati Uniti«: »L'obiettivo della nostra bozza è consentire al Consiglio di sicurezza di sviluppare un approccio equilibrato, accettabile e unificato per raggiungere una cessazione sostenibile delle ostilità«, si legge.

»I tentativi di seminare discordia ora, mentre l'accordo su questa risoluzione è in fase di negoziazione attiva, hanno conseguenze gravi, tangibili e del tutto evitabili per i palestinesi di Gaza«, ha affermato un portavoce della missione statunitense a Palazzo di Vetro. »Il cessate il fuoco è fragile e sollecitiamo il Consiglio a unirsi e ad andare avanti per garantire la pace di cui c'è disperatamente bisogno«, ha aggiunto.

06:26
06:26
Identificato l'ostaggio restituito da Hamas, è Meny Godard

Il corpo dell'ostaggio israeliano restituito questa sera da Hamas è stato identificato come Meny Godard, 73 anni, ucciso a Be'eri il 7 ottobre 2023. L'ufficio del Primo ministro israeliano ha annunciato che "dopo aver completato il processo di identificazione da parte dell'Istituto nazionale di medicina legale, in collaborazione con la Polizia israeliana e il Rabbinato militare, i rappresentanti delle Idf hanno informato la famiglia dell'ostaggio". Godard era stato ucciso il 7 ottobre e poi portato a Gaza. Anche sua moglie, Ayelet, venne stata uccisa durante l'attacco alla loro casa.

06:24
06:24
Il punto alle 06.00

Israele ha ricevuto tramite la Croce Rossa la bara con il corpo di un ostaggio. Lo ha reso noto l’ufficio del primo ministro, precisando che la salma sarà trasferita nel Paese con una cerimonia militare e poi identificata dal Centro nazionale di medicina legale. L’esercito ha confermato che si tratta di uno dei quattro ostaggi ancora a Gaza.

Benjamin Netanyahu ha smentito le informazioni secondo cui Israele starebbe negoziando con gli Stati Uniti un accordo ventennale di sicurezza. Il premier ha dichiarato che l’obiettivo è potenziare l’industria della difesa nazionale senza dipendere da aiuti esteri.

L’Alto commissariato ONU per i diritti umani ha affermato che Israele ha violato la tregua del novembre 2024 con il Libano, provocando la morte di 114 civili. L’agenzia chiede il rispetto dell’accordo e del diritto internazionale umanitario.

Axios riferisce che Israele starebbe comunque valutando un nuovo accordo di assistenza militare con gli Stati Uniti della durata di 20 anni, collegato a programmi congiunti di ricerca e sviluppo. Il Memorandum d’Intesa attuale scade nel 2028.

Hamas e Jihad Islamica hanno annunciato il trasferimento di un altro corpo di ostaggio, trovato a nord di Khan Younis. Sono quattro le salme ancora da restituire a Israele secondo gli accordi sul cessate il fuoco.

L’esercito israeliano ha riferito di aver smantellato una rete di Hamas nell’area di Betlemme, con 40 arresti e il sequestro di armi. In Cisgiordania, coloni israeliani hanno incendiato una moschea nel villaggio di Kifl Hares; non si registrano feriti. L’esercito, la polizia e lo Shin Bet hanno aperto un’indagine.

Il segretario di Stato statunitense Marco Rubio si è detto ottimista su una possibile risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per Gaza, che sostenga una forza di sicurezza internazionale, spiegando che i negoziati stanno avanzando.