«Israele sta affamando deliberatamente i bambini di Gaza, dov'è il mondo?»

Medici Senza Frontiere, Save the Children, Oxfam. Sono più di 100 le organizzazioni umanitarie che quest'oggi hanno denunciato, in una lettera, la «carestia di massa» provocata da Israele nella Striscia di Gaza. A due mesi esatti dall'inizio dell'attività della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), controllata dal governo israeliano, le ong hanno spiegato come i magazzini con tonnellate di rifornimenti si ritrovino «intatti» appena fuori dal territorio dove si sta svolgendo la catastrofe. «Le restrizioni e i ritardi del governo israeliano hanno creato - nell'assedio totale - caos, fame e morte».
I medici riportano tassi record di malnutrizione, soprattutto tra i bambini e gli anziani. Malattie infettive si stanno diffondendo, i mercati sono vuoti, i rifiuti si accumulano e gli adulti crollano per strada per fame e disidratazione. «I palestinesi - si legge nella lettera - sono intrappolati in un ciclo di speranza e strazio, in attesa di assistenza e cessate il fuoco, per poi svegliarsi con condizioni sempre peggiori. Non si tratta solo di un tormento fisico, ma anche psicologico. La sopravvivenza è un miraggio».
Oggi, gli ospedali di Gaza hanno registrato 10 nuovi decessi per carestia e malnutrizione nelle ultime 24 ore, secondo il ministero della Sanità. Il numero totale di morti per la mancanza di cibo voluta da Israele è salito a 111, ma senza un intervento rapido la situazione è destinata a peggiorare. «I governi devono smettere di aspettare il permesso di agire. Non possiamo continuare a sperare che gli accordi attuali funzionino», hanno evidenziato le organizzazioni firmatarie dell'appello. «È tempo di agire con decisione: chiedere un cessate il fuoco immediato e permanente, eliminare tutte le restrizioni burocratiche e amministrative, aprire tutti i valichi terrestri, garantire l'accesso a tutti in tutta Gaza, rifiutare modelli di distribuzione controllati dai militari, ripristinare una risposta umanitaria di principio - guidata dalle Nazioni Unite -. e continuare a finanziare organizzazioni umanitarie di principio e imparziali. Gli Stati devono perseguire misure concrete per porre fine all'assedio, come l'interruzione del trasferimento di armi e munizioni». Una chiamata all'azione, questa, che ricorda quella espressa un paio di settimane fa al CdT dal giornalista israeliano Gideon Levy: «Nei salotti europei tante chiacchiere, ma Gaza ora ha bisogno di azioni concrete».
L'inferno di Gaza
In un'opinione pubblicata sul Guardian, il dottor Nick Maynard - chirurgo britannico, volontario all'ospedale Nasser di Gaza - ha descritto la terrificante situazione creata dal governo israeliano nell'enclave palestinese. «Nel nostro reparto di terapia intensiva pediatrica giace una bambina di sette mesi, così piccola e malnutrita che inizialmente l'ho scambiata per un neonato. L'espressione "pelle e ossa" non rende giustizia al modo in cui il suo corpo è stato devastato. Sta letteralmente deperendo sotto i nostri occhi e, nonostante i nostri sforzi, siamo impotenti a salvarla. In questo momento a Gaza stiamo assistendo a una morte per fame deliberata».
Recatosi in tre riprese a Gaza dall'inizio della guerra, Maynard ha spiegato di non aver mai assistito a nulla del genere all'interno della Striscia: «Nulla di quanto vissuto fra 2023 e 2024 mi ha preparato al puro orrore a cui sto assistendo ora: l'uso della fame come arma contro un'intera popolazione».
Fra chi non finisce dei conteggi di morte per fame, c'è anche chi muore "con" fame, troppo deboli per sopravvivere agli interventi chirurgici in un territorio sempre bersagliato, è bene ricordarlo, dai bombardamenti. «Ogni giorno vedo i pazienti deteriorarsi e morire, non per le ferite riportate, ma perché sono troppo malnutriti per sopravvivere a un intervento chirurgico. Le riparazioni chirurgiche che effettuiamo cadono a pezzi, i pazienti contraggono terribili infezioni e poi muoiono. Questo accade ripetutamente ed è straziante da vedere». Di latte artificiale, per i neonati, non ce n'è più: «Ai bambini viene dato il 10% di destrosio (acqua zuccherata), che non ha alcun valore nutritivo, e spesso le loro madri sono troppo malnutrite per allattare. Quando un collega internazionale ha cercato di portare del latte artificiale a Gaza, le autorità israeliane lo hanno confiscato».
Le ferite trattate all'ospedale Nasser sono da arma da fuoco, spesso provenienti dai puniti di distribuzione, dove i palestinesi in fila per l'aiuto vengono bersagliati. L'osservazione dell'europeo impegnato sul posto è tremenda: «Abbiamo segnalato uno schema inquietante: le lesioni si concentrano su parti del corpo specifiche in giorni diversi - teste, gambe, genitali - suggerendo che si tratta di parti del corpo prese deliberatamente di mira».
Nelle parole di Maynard tutto lo shock per l'inazione occidentale di fronte al massacro in corso nella Striscia: «Ciò che viene fatto ai palestinesi di Gaza è barbaro e del tutto evitabile. Non posso credere che siamo arrivati a un punto in cui il mondo sta a guardare mentre la popolazione di Gaza è costretta a sopportare la fame e gli spari, mentre il cibo e gli aiuti medici si trovano al di là del confine a pochi chilometri da loro. La malnutrizione forzata e gli attacchi ai civili ne uccideranno altre migliaia se non verranno fermati immediatamente. Ogni giorno di inazione significa che altri bambini moriranno non solo per le pallottole o le bombe, ma anche per la fame. Un cessate il fuoco permanente, il flusso libero e sicuro degli aiuti attraverso il sistema guidato dalle Nazioni Unite e la rimozione del blocco sono necessari ora - e tutti possono essere raggiunti con la volontà politica. La storia giudicherà non solo coloro che hanno commesso questi crimini, ma anche coloro che sono rimasti a guardare».
Una protesta mondiale
Intanto, si legge sempre sul quotidiano britannico, Hamas lancia un appello a "tutti i popoli liberi del mondo" a organizzare manifestazioni, sit-in e "marce di rabbia" il 25, 26 e 27 luglio e "per tutti i giorni a venire, fino a quando non sarà rotto l'assedio e non finirà la carestia" a Gaza. "[...] le persone muoiono di fame e malnutrizione, e la carestia fa sentire la sua presenza mortale sui volti dei bambini, delle madri e degli anziani, tra un sospettoso silenzio globale e l'assenza di qualsiasi azione all'altezza della catastrofe. Che i prossimi giorni siano un grido clamoroso di fronte all'occupazione, e una vergogna per chi tace [...] Che il mondo intero canti: 'Fermate il crimine della fame'".