Mondo
La diretta
È quanto si legge nel rapporto dell'Integrated Food Security Phase Classification (IPC), sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dall'ONU – Israele risponde: «Il rapporto è falso e basato su dati di Hamas» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE

21:16
21:16
Sirene d'allarme nel centro di Israele per un missile dallo Yemen
Le sirene d'allarme sono suonate nel centro di Israele dopo il lancio di un missile balistico dallo Yemen. Lo riporta il Times of Israel sottolineando che l'esercito israeliano (Idf) è al lavoro per abbattere il missile, mentre secondo Ynet il razzo si è apparentemente disintegrato in aria.
21:15
21:15
«Raderemo al suolo Gaza City»
Israele ha messo in chiaro per l'ennesima volta le sue condizioni per porre fine alla guerra: "Il rilascio di tutti gli ostaggi e il disarmo di Hamas", altrimenti per il movimento palestinese "si apriranno le porte dell'inferno" e Gaza city verrà distrutta. Parola del ministro della difesa Israel Katz, in una giornata ancora caratterizzata dai bombardamenti che, secondo fonti mediche della Striscia, hanno provocato decine di vittime, e con nuovi appelli dell'esercito ai residenti alle evacuazioni verso sud. Mentre l'Onu ha denunciato per la prima volta l'emergenza carestia, tra le proteste di Benyamin Netanyahu.
L'operazione di terra a Gaza City, approvata dal gabinetto di sicurezza, sta proseguendo come da programma ed è in "espansione", ha fatto sapere il capo di stato maggiore Eyal Zamir. L'esercito israeliano (Idf) è nella periferia ma l'ingresso vero e proprio nel cuore della città, secondo la tv israeliana Channel 12, dovrebbe iniziare a metà settembre, circa due settimane dopo che i riservisti appena richiamati si presenteranno in servizio. Nel frattempo i residenti, circa un milione, saranno chiamati ad andarsene già domenica. L'obiettivo del governo Netanyahu è mettere Hamas con le spalle al muro cacciandola dal suo principale centro di potere. In questo quadro, l'offerta della fazione palestinese di procedere al rilascio degli ostaggi in due tempi, come proposto dai mediatori arabi con l'ok di Hamas, sembra essere stata bocciata senza appello dal premier, che al contrario ha disposto l'avvio immediato di negoziati che conducano alla liberazione di tutti i rapiti, i circa 20 ancora vivi e i 30 corpi di quelli deceduti, subito.
Più che un negoziato, quello di Israele appare invece un aut aut. "Finché non accetteranno le condizioni poste da Israele, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà Rafah o Beit Hanoun", è stato l'avvertimento diffuso via social dal ministro Katz. Che ha citato in modo inequivocabile due città della Striscia in gran parte rase al suolo in questi quasi due anni di conflitto.
Sul terreno, il principale centro urbano di Gaza ha continuato ad essere bersagliato dall'aviazione e nel sobborgo di Sheikh Radwan è stata colpita una scuola che ospitava gli sfollati, provocando almeno 12 i morti secondo le fonti mediche intercettate dall'emittente qatariota al Jazeera. In tutto nell'ultima giornata di guerra si contano almeno 52 morti, inclusi 4 bambini e una donna, che sarebbero stati centrati da un drone in una tenda di fortuna a Khan Younis. L'Idf invece ha riferito di aver preso di mira una postazione di lancio di mortai utilizzata da Hamas per attaccare un accampamento militare. Nel nord della Striscia, l'esercito ha lanciato volantini sul campo profughi di Jabalia, nei quali si chiede ai residenti non ancora evacuati di spostarsi a sud. Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, il piano di Israele avrà conseguenze disastrose per i 2,4 milioni di residenti già provati dalle bombe e dalla carenza di cibo, alloggi e assistenza sanitaria.
La rinnovata offensiva a Gaza sta alimentando anche la protesta dei familiari degli ostaggi. Dopo lo sciopero generale di domenica scorsa contro il governo, che secondo gli organizzatori ha richiamato per le strade del Paese due milioni e mezzo di persone, nelle ultime ore i manifestanti hanno bloccato un'autostrada vicino a Tel Aviv, mentre le famiglie dei prigionieri si sono radunate fuori dalla residenza del primo ministro a Gerusalemme piazzando un "tavolo dello Shabbat". Ed è stata annunciata una nuova giornata di proteste a livello nazionale per martedì prossimo. L'appello a Netanyahu è a "non silurare in modo premeditato" l'offerta di tregua recapitata da Egitto e Qatar. In caso contrario, si tratterebbe di "una condanna a morte per gli ostaggi vivi e una condanna alla scomparsa per quelli deceduti".
16:03
16:03
Raid israeliano su una scuola piena di sfollati: almeno 12 morti
Sale a 52 morti il bilancio delle vittime dei raid israeliani nella Striscia di Gaza: lo riferisce al Jazeera citando fonti mediche. A Gaza City gli uccisi sono 36, incluse 5 persone che cercavano aiuti alimentari. Nel sobborgo di Sheikh Radwan è stata colpita una scuola che ospitava gli sfollati, almeno 12 i morti secondo le fonti.
15:03
15:03
«Decine di barche salperanno da Barcellona per Gaza»
«Confermiamo che dozzine di imbarcazioni salperanno da Barcellona il 31 agosto» con destinazione Gaza. Lo ha detto il veterano attivista palestinese Saif Abukashek, membro del coordinamento della Global Samus Flotilla, al quotidiano la Vanguardia. L'iniziativa di solidarietà, supportata da migliaia di volontari, mira a portare aiuti umanitari a Gaza, sfidando il blocco israeliano, che ha già intercettato in acque internazionali numerose sue spedizioni a Gaza. L'ultima la «Handala» salpata il 26 luglio da Siracusa, abbordata da un commando israeliano a 250 km da Gaza.
Greta Thunberg è tra i partecipanti confermati. L'attivista svedese era già a bordo del veliero «Madleen» intercettato dalle forze israeliane a giugno in un abbordaggio denunciato dagli attivisti come una violazione del diritto internazionale marittimo. I dettagli della prossima missione sono tenuti segreti, «per evitare il boicottaggio da parte di Israele, la cui pressione è stata brutale», ha spiegato Abukashek.
L'appuntamento è fissato per il 31 agosto al Moll de la Fusta, nel porto della città di Gaudì, che nei giorni precedenti sarà il fulcro di eventi, concerti e dibattiti. La Flottiglia si unirà in alto mare con altre imbarcazioni provenienti da Tunisi e altri porti mediterranei il 4 settembre. L'obiettivo è trasportare forniture mediche e cibo, ma anche lanciare un chiaro messaggio ai governi mondiali perché siano interrotti i rapporti commerciali e le forniture militari a Israele e per fermare il «genocidio» a Gaza.
Ieri il governo di Israele aveva negato l'ingresso del sindaco di Barcellona, Jaume Colboni, che avrebbe dovuto incontrare sindaci palestinesi e l'Autorità Nazionale Palestinese (Anp).
14:41
14:41
I ricoveri per malnutrizione a Gaza sono in continuo aumento
Dal 24 maggio all'inizio di agosto, Medici Senza Frontiere (Msf) ha ammesso 5.570 pazienti nei suoi programmi nutrizionali nella Striscia di Gaza (927 nella settimana dal 2 all'8 agosto). Il numero dei ricoveri è stato ogni settimana superiore a quello della settimana precedente, con un amento nelle settimane del numero dei casi gravi.
«Al 9 agosto - riferisce Msf - avevamo 1.599 persone registrate come pazienti ambulatoriali per malnutrizione nella città di Gaza, con un aumento complessivo del 10% rispetto alla settimana precedente. Questo numero è quintuplicato dalla fine di maggio 2025. Il numero di persone curate per malnutrizione nella nostra clinica di Gaza City è aumentato in ciascuna delle ultime 4 settimane: del 9% nella prima, del 17% nella seconda, del 10% nella terza e del 10% nella scorsa settimana. La scorsa settimana, i team di Msf hanno osservato un aumento del 21% nel numero di bambini tra i 6 e i 23 mesi trattati per malnutrizione acuta grave rispetto alla settimana precedente».
14:30
14:30
Guterres: «La carestia a Gaza è un disastro provocato dall'uomo»
«Proprio quando sembra che non ci siano più parole per descrivere l'inferno di Gaza, ne è stata aggiunta una nuova: carestia. Non è un mistero, è un disastro provocato dall'uomo, un'accusa morale e un fallimento dell'umanità stessa. La carestia non riguarda solo il cibo, è il collasso deliberato dei sistemi necessari alla sopravvivenza umana». Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres.
«Le persone muoiono di fame, i bambini muoiono, e coloro che hanno il dovere di agire stanno fallendo - ha aggiunto -. In quanto potenza occupante, Israele ha obblighi inequivocabili ai sensi del diritto internazionale, incluso il dovere di garantire cibo e forniture mediche alla popolazione. Non possiamo permettere che questa situazione continui impunemente. Basta scuse. Il momento di agire non è domani, è adesso». Guterres ha poi ribadito che serve «un cessate il fuoco immediato, il rilascio immediato di tutti gli ostaggi e un accesso umanitario completo e senza restrizioni».
12:01
12:01
«Usare la fame come arma a Gaza è un crimine di guerra»
«Utilizzare la fame come mezzo di pressione è un crimine di guerra e le morti che ne conseguono possono anche costituire un crimine di guerra di omicidio volontario», ha denunciato oggi l'Alto commissario Onu per dei diritti umani Volker Turk reagendo al rapporto dall'Integrated Food Security Phase Classification (IPC) che ha dichiarato lo stato di carestia nel Governatorato di Gaza.
Per Turk si tratta del «risultato diretto delle azioni intraprese dal governo israeliano», che ha illegalmente limitato l'ingresso e la distribuzione di aiuti umanitari e altri beni necessari alla sopravvivenza della popolazione civile nella Striscia di Gaza. Anche per il sottosegretario generale Onu per gli affari umanitari e coordinatore delle emergenze Tom Fletcher si tratta di una carestia che avremmo potuto prevenire e causata «dell'ostruzione sistematica da parte di Israele» per far giungere aiuti.
Turk ha esortato le autorità israeliane ad adottare misure immediate per porre fine alla carestia e prevenire ulteriori perdite di vite umane: «Devono garantire l'immediato invio di aiuti umanitari in quantità sufficienti e il pieno accesso alle Nazioni Unite e ad altre organizzazioni umanitarie».
11:59
11:59
Onu: «La fame a Gaza è promossa da leader israeliani come arma di guerra»
La fame a Gaza è «apertamente promossa da alcuni leader israeliani come arma di guerra». Lo ha detto il responsabile umanitario delle Nazioni Unite, Tom Fletcher, commentando il rapporto dell'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dalle Nazioni Unite, sulla carestia nella Striscia.
«È una carestia che ci perseguiterà tutti» ha aggiunto, invitando il premier Benjamin Netanyahu a un «cessate il fuoco immediato» e chiedendo che vengano aperti i valichi per far entrare gli aiuti umanitari.
11:52
11:52
Israele: «Il rapporto dell'IPC è falso e basato su dati di Hamas»
Israele afferma di «respingere fermamente» le conclusioni dell'ultimo rapporto dell'IPC, «in particolare l'affermazione sulla carestia a Gaza City».
Il Coordinamento delle Attività Governative nei Territori (Cogat), l'organismo militare responsabile degli aiuti, afferma che «il rapporto è falso e si basa su dati parziali e di parte e su informazioni superficiali provenienti da Hamas, un'organizzazione terroristica». Prosegue definendo la valutazione dell'Ipc unilaterale accudandola di ignorar «gli ampi sforzi umanitari intrapresi a Gaza». «Fatti distorti minano la credibilità dell'Ipc», afferma Israele.
11:46
11:46
A Gaza è carestia: a rischio 132.000 bimbi
La carestia a Gaza è «interamente provocata dall'uomo» e le vite di 132'000 bimbi sotto i cinque anni sono a rischio a causa della malnutrizione. È quanto si legge nel rapporto dell'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dall'Onu, cha ha dichiarato ufficialmente lo stato di carestia nella Striscia a causa del blocco degli aiuti da parte di Israele. «Il tempo del dibattito e dell'esitazione è passato, la fame è presente e si sta diffondendo rapidamente», afferma il rapporto.
Nel rapporto si afferma che i livelli di malnutrizione, in particolare fra i bambini, sono aumentati drasticamente negli ultimi mesi nella prima carestia conclamata del Medio Oriente. «Si prevede che entro giugno 2026 almeno 132'000 bimbi sotto i cinque anni soffriranno di malnutrizione acuta, il doppio rispetto alle stime dell'Ipc di maggio», si legge nel documento.
Ci sono oltre 41'000 casi di bambini ad alto rischio di morte e circa 55'500 donne incinte e in allattamento risultano malnutrite e richiedono urgentemente cibo e assistenza. «Dopo 22 mesi di conflitto incessante, oltre mezzo milione di persone nella Striscia di Gaza si trova ad affrontare condizioni catastrofiche caratterizzate da fame, miseria e morte», si legge ancora nel documento.
Si prevede che questo numero, basato sulle informazioni raccolte tra il 1° luglio e il 15 agosto, salirà a quasi 641'000 persone, quasi un terzo della popolazione, entro la fine di settembre. L'Ipc ha anche affermato che si tratta del peggioramento più grave della situazione da quando ha iniziato ad analizzare i dati sulla fame nella Striscia. Preoccupa in particolare la situazione a Gaza City, dove è stata avviata l'occupazione da parte dell'esercito israeliano, e la carestia potrebbe estendersi a sud, fino a Deir al-Balah e Khan Younis, entro la fine del mese prossimo.
11:29
11:29
Israele vieta l'ingresso al sindaco di Barcellona
Israele chiude le porte al sindaco di Barcellona, Jaume Colboni, e gli vieta l'accesso nel Paese per le sue dichiarazioni contro lo Stato ebraico.
Lo riferiscono i media di Tel Aviv citando il ministero dell'Interno che ricorda anche una risoluzione dello scorso maggio adottata dal consiglio comunale per «recidere i legami» con Israele.
Colboni era atteso oggi nel Paese, dove era in programma una visita allo Yad Vashem e un incontro con i responsabili dell'Anp in Cisgiordania.
08:39
08:39
Katz: «Distruggeremo Gaza City se Hamas non rilascia gli ostaggi»
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha promesso di distruggere Gaza City se Hamas non accetterà di disarmarsi, rilasciare tutti gli ostaggi rimasti nel territorio e porre fine alla guerra alle condizioni di Israele.
«Presto, le porte dell'inferno si apriranno sulle teste degli assassini e degli stupratori di Hamas a Gaza, finché non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il loro disarmo», ha scritto il ministro sui social media. «Se non accettano, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà Rafah e Beit Hanoun», già rase al suolo, ha aggiunto.
Ieri il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che, anche se Hamas ha accettato l'accordo per la tregua, Israele prenderà comunque il controllo di Gaza.
06:37
06:37
Il punto alle 6.00
«Non direi agli inglesi dove costruire a Londra: consideriamo l'E1 parte della Grande Gerusalemme». Così al Daily Mail l'ambasciatrice israeliana nel Regno Unito, Tzipi Hotovely.
La diplomatica è stata convocata ieri dal ministro degli Esteri britannico David Lammy in merito ai piani dello Stato ebraico per il nuovo progetto d'insediamento in Cisgiordania. Lammy ha criticato l'approvazione del progetto E1, sostenendo che «mina gravemente» le speranze di una soluzione a due stati per la crisi mediorientale.