Il caso

La Germania a Rubio: «Abbiamo imparato dalla nostra storia, l'estremismo di destra va fermato»

Il Ministero degli Esteri tedesco ha risposto direttamente a un post del segretario di Stato USA, su X, nel quale attaccava Berlino per aver classificato come «estrema destra» il partito
© AP/CLEMENS BILAN
Red. Online
03.05.2025 14:30

Il Ministero degli Esteri tedesco, via social, ha difeso la decisione dei servizi segreti interni della Germania di classificare il partito Alternative für Deutschland (AfD) come «estrema destra». Gli stessi servizi, parentesi, hanno spiegato di avere elementi certi circa il profilo «estremista» dell'organizzazione. La svolta, a livello internazionale, è stata commentata con toni critici da molti esponenti di destra in Europa e nel mondo. Dura, se non durissima, la critica della Casa Bianca. Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha accusato i «burocrati» di ricostruire il Muro di Berlino mentre il segretario di Stato Marco Rubio ha parlato di una «tirannia sotto mentite spoglie».

In una mossa insolita, il Ministero degli Esteri ha risposto direttamente a Rubio su X: «Abbiamo imparato dalla nostra storia che l'estremismo di destra deve essere fermato». L'Ufficio federale per la protezione della Costituzione o BfV, servizio tedesco di informazione che esercita la sua attività sul territorio nazionale e la cui missione principale, citiamo, è la sorveglianza delle attività contrarie alla Legge fondamentale della Repubblica Federale di Germania, ha rilevato che la «concezione prevalente di AfD sulle persone in base all'etnia e alla discendenza» è contraria al «libero ordine democratico» del Paese.

AfD, ricordiamo, è arrivato secondo alle elezioni federali di febbraio, conquistando un record di 152 seggi nel parlamento di 630 seggi con il 20,8% dei voti. Lo stesso BfV aveva già classificato AfD come partito di estrema destra in tre Länder dell'Est, dove la sua popolarità è maggiore. Ora, questa classificazione è stata estesa all'intera formazione. AfD, ha spiegato il BfV, «mira a escludere alcuni gruppi di popolazione da una partecipazione paritaria nella società». L'agenzia ha detto in particolare che il partito non considera i cittadini «provenienti da Paesi prevalentemente musulmani» come membri uguali del popolo tedesco.

I leader del partito, Alice Weidel e Tino Chrupalla, hanno dichiarato che la decisione è «chiaramente motivata politicamente» e rappresenta un «duro colpo alla democrazia tedesca». Beatrix von Storch, vice leader parlamentare del partito, dal canto suo ha dichiarato al programma Newshour della BBC che la designazione è «il modo in cui uno Stato autoritario, una dittatura, tratterebbe i propri partiti». La nuova classificazione conferisce alle autorità maggiori poteri per monitorare AfD utilizzando tattiche come le intercettazioni telefoniche e gli agenti sotto copertura.

«Non è democrazia, è tirannia sotto mentite spoglie» si è affrettato a dire Rubio su X. Secca la risposta del Ministero degli Esteri tedesco: «Questa è democrazia». La decisione, ha ribadito il Ministero rispondendo direttamente al segretario di Stato americano, è stata presa dopo un'«indagine approfondita e indipendente» e può essere impugnata. E ancora: «Abbiamo imparato dalla nostra storia che l'estremismo di destra deve essere fermato». Un chiaro riferimento al partito nazista di Hitler e all'Olocausto.

JD Vance, che aveva incontrato Weidel a Monaco nove giorni prima delle elezioni e, parallelamente, aveva sfruttato un discorso alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco per mostrare il suo sostegno ad AfD, ha detto che «i burocrati» stanno cercando di distruggere il partito. «L'Occidente ha abbattuto insieme il Muro di Berlino. Ed è stato ricostruito: non dai sovietici o dai russi, ma dall'establishment tedesco». Il Muro di Berlino, costruito nel 1961, come noto ha separato Berlino Est da Berlino Ovest per quasi 30 anni durante la Guerra Fredda.

La nuova designazione, nel frattempo, ha rinvigorito coloro che, da tempo, chiedono di bandire AfD in vista del voto della prossima settimana in Parlamento per confermare il leader conservatore Friedrich Merz come cancelliere. Merz guiderà una coalizione con i socialdemocratici di centro-sinistra (SPD). Lars Klingbeil, il leader della SPD che dovrebbe diventare vice-cancelliere e ministro delle Finanze, ha dichiarato che, pur non volendo prendere una decisione affrettata, il governo avrebbe preso in considerazione la possibilità di bandire il partito. «Vogliono un Paese diverso, vogliono distruggere la nostra democrazia. E noi dobbiamo prenderli molto sul serio» ha dichiarato al quotidiano Bild.

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