La Guardia nazionale a Chicago? «Trump vuole prendere il controllo delle città dem»

Prima Los Angeles, poi Washington. A breve, Chicago, e poi chissà: magari, anche New York. L’amministrazione Trump sembra decisa a consolidare un modello di intervento federale senza precedenti: l’uso delle forze armate non come strumento di difesa nazionale o risposta a emergenze naturali, ma come leva politica per imporre il controllo su città governate da democratici. Dopo la federalizzazione della polizia a Washington e il dispiegamento della Guardia nazionale a Los Angeles, la Casa Bianca guarda ora a Chicago come prossimo terreno di scontro.
Il piano
Secondo rivelazioni del Washington Post e della CNN, il Pentagono lavora da settimane a scenari che prevedono l’invio di migliaia di soldati della Guardia nazionale nella metropoli dell’Illinois. Trump stesso, parlando dallo Studio Ovale, ha anticipato che «Chicago sarà la prossima, poi aiuteremo New York».
Il presidente ha motivato la mossa con la necessità di «ripristinare la sicurezza» in città che, a suo dire, sarebbero in balia del crimine e dell’immigrazione irregolare. Ma i dati forniti dalle autorità locali raccontano altro, si legge sui media americani: a Chicago, omicidi e sparatorie risultano in calo rispettivamente del 31% e del 36% dall’inizio dell’anno.
Il sindaco Brandon Johnson ha bollato l’iniziativa come «illegittima e ingiustificata», sottolineando che l’amministrazione non ha mai consultato né lui né il governatore dell’Illinois, JB Pritzker, miliardario notoriamente anti-Trumpiano. Quest’ultimo ha rincarato: «Trump sta creando spettacoli per distrarre dai suoi fallimenti».
I precedenti a Los Angeles e Washington
La strategia, ne avevamo parlato qui, non è nuova. Già a giugno, Trump aveva invocato il Title 10 del Codice federale (articolo che permette al presidente di dispiegare forze militari per respingere un'invasione, reprimere una ribellione o eseguire le leggi) per dispiegare 700 marines e 4.000 uomini della Guardia nazionale a Los Angeles, contro il parere del governatore della California Gavin Newsom. La mossa – subito contestata in tribunale – aveva consentito al presidente di sottrarre la Guardia nazionale al controllo statale e metterla direttamente agli ordini della Casa Bianca, in un momento di tensione, nella grande città dell'Ovest, dovuto a giorni di manifestazioni contro le politiche sull'immigrazione volute dal presidente statunitense.
A Washington, tuttavia il «power grab» (presa di potere) di Trump, come è stato definito da molti analisti, si è reso ancora più evidente per il fatto che nessun tipo di grossa protesta era in corso nella capitale quando il presidente, settimane fa, ha deciso di inviare la Guardia nazionale. Giustificata con l'Home Rule Act del 1973, la decisione di Trump di federalizzare la polizia cittadina e inviare il corpo militare - ne avevamo parlato qui - aveva sorpreso la stessa sindaca Muriel Bowser. Nella capitale, descritta da Trump come «una città allo sbando», la criminalità violenta è in realtà ai minimi da 30 anni e in calo del 26% rispetto all’anno precedente. Il contrasto tra la rappresentazione drammatica del presidente e i dati reali è stato sottolineato da molti osservatori, alimentando l’idea che dietro l’operazione si nascondano altre ragioni.
Un colpo di mano
Intervistatati dalla CNN, nelle ultime ore sindaci e governatori di città dem che potrebbero presto finire nel mirino hanno definito queste operazioni un disegno politico chiaro: costruire consenso elettorale attraverso la paura e, al tempo stesso, normalizzare un ampliamento dei poteri presidenziali. Karen Bass, sindaca di Los Angeles, ha definito la sua città «un caso di prova» per futuri abusi di autorità: «Il presidente vuole poter prendere il controllo delle nostre città quando vuole. È un abuso dei militari ed è un eccesso di potere». Il fronte delle grandi metropoli democratiche è compatto. «Smettete di attaccare le nostre città per nascondere i fallimenti della vostra amministrazione», ha dichiarato la sindaca di Boston, Michelle Wu. A New York, il sindaco Eric Adams ha ribadito che «la città non ha bisogno di alcun intervento esterno: abbiamo il miglior dipartimento di polizia al mondo».