Stati Uniti

Ma che cos'è la Guardia Nazionale?

Si tratta di un corpo di riservisti spesso impiegato per emergenze naturali o disastri – L'ultima chiamata «federale» in contrato con il governatore locale risale al 1965, quando Johnson ordinò di proteggere i difensori dei diritti civili in Alabama
© ALLISON DINNER
Marcello Pelizzari
10.06.2025 20:45

Da giorni, volgendo lo sguardo a Los Angeles, sentiamo parlare di Guardia Nazionale. Ma di che cosa si tratta, nello specifico? Impiegata in caso di emergenza e, se necessario, inviata pure al fronte, la Guardia Nazionale è una forza militare riservista degli Stati Uniti. La sua funzione è doppia, nel senso che può essere attivata sia dal governo statale sia da quello federale. Donald Trump, per intenderci, l'ha attivata per sedare le proteste che da giorni scuotono la metropoli californianaNon senza polemiche fra i leader politici locali e l'amministrazione del tycoon. Proteste nate, ricordiamo, per contestare i raid anti-immigrati condotti dalle agenzie governative e in particolare dall'ICE, l'Agenzia statunitense per l'immigrazione e le dogane.

La Guardia Nazionale è una componente fondamentale della difesa del Paese e della gestione delle emergenze. Nel concreto, si tratta di un esercito tipicamente americano formato da cittadini-soldati. Ovvero, da persone che nella vita quotidiana hanno lavori come tutti gli altri – dall'insegnante al medico, passando per l'operaio – ma che si addestrano su base regolare, un weekend al mese e due settimane l'anno, al fine di essere sempre pronti a intervenire in caso di bisogno. La Guardia Nazionale si divide nell'Army National Guard e nell'Air National Guard, il suo braccio aeronautico. Ogni Stato, oltre a Porto Rico e al Distretto di Columbia, dove ha sede la capitale Washington, ha la sua Guardia nazionale. Di riflesso, il governatore statale è il comandante in capo e può chiederne l'intervento in caso di uragani, incendi, inondazioni ma, appunto, anche disordini e sommosse. Il braccio di ferro fra California e amministrazione Trump nasce proprio dalla «paternità» della chiamata: secondo il governatore Gavin Newsom non c'era necessità di «federalizzare» la Guardia Nazionale e mobilitarla a Los Angeles poiché le autorità locali stavano contenendo senza troppi problemi le proteste. Donald Trump, come ogni presidente degli Stati Uniti, può in ogni caso «federalizzare» la Guardia Nazionale, ovvero trasferire il controllo della stessa dallo Stato (cioè dal governatore) al governo federale (cioè al presidente e alle autorità centrali). Nel dettaglio, il controllo passa al dipartimento della Difesa e la Guardia Nazionale entra a far parte, in via temporanea, dell'esercito regolare. In genere, questa mossa viene fatta in caso di guerra, rischi per la sicurezza interna e minacce su larga scala.

L'ultima «federalizzazione» della Guardia Nazionale senza la collaborazione del governatore locale, prima di Trump, risale al 1965: il presidente Lyndon B. Johnson invocò tale autorità chiedendo l'invio di truppe per proteggere i difensori dei diritti civili in marcia da Selma, in Alabama, a Montgomery. L'Alabama, a quei tempi, era governata dal segregazionista George Wallace. Johnson citò un'ordinanza di un tribunale federale che approvava il piano della marcia lungo l'autostrada 80. Sarebbe stata la terza marcia di alto profilo da Selma, a due settimane di distanza dalla mobilitazione passata alla storia come Bloody Sunday. «Domenica di sangue», già, dal momento che la marcia venne violentemente interrotta al ponte Edmund Pettus. Prendendo atto «della probabilità di violenza domestica e di ostacolo all'esecuzione e all'applicazione» delle leggi federali, Johnson autorizzò il segretario alla Difesa a schierare truppe in servizio attivo e membri della Guardia Nazionale dell'Alabama. Johnson motivò la sua decisione spiegando che Wallace gli aveva comunicato che lo Stato non era in grado «e si rifiuta» di provvedere alla sicurezza e al benessere degli attivisti. Il 20 marzo, sotto comando federale, migliaia di militari protessero la marcia, che vide 25 mila manifestanti raggiungere Montgomery. L'intervento federale garantì la sicurezza del corteo e contribuì all'approvazione del Voting Rights Act nell'agosto dello stesso anno. Non succedeva da allora, sessant'anni fa, che un presidente federalizzasse la Guardia Nazionale in aperto contrasto con il governatore dello Stato.