Ucraina

La guerra degli sciacalli: «Rubano e caricano di tutto sui camion»

Nuove testimonianze di case e negozi saccheggiati dai soldati russi - La sociologa: «Non è solo per povertà, danno un senso ad una guerra assurda rubando per i propri famigliari»
©ATEF SAFADI
Michele Montanari
12.04.2022 12:14

Intercettazioni telefoniche di chiamate ai famigliari in Russia, numerose testimonianze di civili ucraini e il video di un ufficio spedizioni bielorusso che mostra soldati russi intenti ad inviare a casa chili di merce probabilmente rubata in Ucraina. Le denunce sullo sciacallaggio di guerra si moltiplicano. Quello delle truppe di Putin sembra un modus operandi che si ripete in ogni città occupata: fanno razzie nelle case e i negozi, poi caricano di tutto sui camion. E ciò che non si riesce a portare via viene distrutto. Una nuova testimonianza arriva dal «Guardian», che riporta il racconto di Natalia Samson, residente a Novyi Bykiv. Dopo un mese di occupazione russa del suo villaggio, la donna è riuscita finalmente a tornare a casa, per scoprire che le avevano rubato profumi, gioielli, vini, uno scooter e una collezione di monete antiche. La donna si è pure recata nella scuola dove lavora come vicepreside: i russi si sono presi la maggior parte dei computer, dei proiettori e di altre apparecchiature elettroniche, mentre le attrezzature che non son riusciti a portar via sono state distrutte. Natalia Samson spiega: «La gente li ha visti caricare tutto sui camion, ogni cosa su cui riuscivano a mettere le mani». Non solo case: tutti i negozi di Novyi Bykiv sono stati saccheggiati. Diversi abitanti del villaggio hanno riferito di oggetti rubati: lavatrici, cibo, laptop e divani. Il «Guardian» in queste settimane ha più volte raccolto testimonianze sulle razzie commesse dalle forze russe: questi atti non sarebbero casi isolati messi a segno da qualche soldato, ma un modo di agire sistematico delle truppe di Putin. Le notizie di saccheggi hanno suscitato parecchia indignazione sia tra gli ucraini, sia tra i russi contrari alla guerra. Novyi Bykiv sarebbe solo l'ultima tappa dello sciacallaggio. Una famiglia di Irpin ha recentemente raccontato di aver scoperto che i soldati russi avevano vissuto nella loro abitazione, dove sono state trovate bottiglie vuote di alcolici, confezioni di cibo, mozziconi di sigarette sparsi per l'appartamento, servizi igienici intasati da feci e fotografie di famiglia strappate. Anche in questo caso molti averi di chi viveva in quella casa sono spariti: «Hanno portato via tutti i vestiti, cappotti sia da uomo che da donna, stivali, camicie, giacche, persino la biancheria intima» ha denunciato una donna, mostrando ai giornalisti le foto di quanto avvenuto. Secondo la sociologa russa Alexandra Arkhipova non sono solo la povertà dei soldati (molti di quelli filmati nell'ufficio spedizioni bielorusso erano di Rubcovsk, una modesta cittadina della siberia meridionale nota per ospitare quattro carceri, ndr) o la carenza di cibo e materiali a spingere le truppe russe al saccheggio: «Molti soldati credono che questa guerra sia assolutamente inutile e insensata. Loro restano in Ucraina con il rischio di essere uccisi da un momento all'altro e quindi pensano: "Prendo questo computer perché mio figlio ne ha bisogno". Questo ragionamento rende una situazione senza senso un po' meno assurda». 

 

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