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La mappa di Gaza proposta da Trump: Rafah e il corridoio Filadelfia sotto il controllo di Israele

Il presidente USA diffonde ulteriori dettagli sul progetto di tregua, mentre Hamas accusa il Governo di Netanyahu: «Ancora palestinesi uccisi» - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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La mappa di Gaza proposta da Trump: Rafah e il corridoio Filadelfia sotto il controllo di Israele
Red. Online
05.10.2025 07:06
19:37
19:37
Gli attivisti della Flotilla: «Noi trattati come scimmie al circo»

Col passare delle ore arrivano nuovi dettagli sulla detenzione degli attivisti della Sumud Flotilla nelle carceri israeliane. Eravamo trattati come scimmie da circo afferma il giornalista italiano Saverio Tommasi che ricorda le «botte sulla schiena, tante e in testa».

Questa testimonianza si intreccia con quelle raccolte dal team legale internazionale che sta seguendo gli oltre 300 attivisti ancora detenuti in Israele, tra cui 10 Svizzeri.

Gli avvocati di Adalah denunciano «gravi abusi subiti» dai partecipanti alla Global Sumud Flotilla: detenuti in celle sovraffollate, alcuni costretti a dormire sul pavimento, scorte di acqua e cibo inadeguate.

Secondo le dichiarazioni raccolte negli ultimi due giorni, ai fermati sarebbero stati negati anche i farmaci salvavita. Diversi - aggiungono - hanno riferito di essere stati interrogati da personale non identificato e altri hanno denunciato maltrattamenti e abusi da parte delle guardie carcerarie. Qualcuno ha riportato ferite alle mani, «altri sono stati bendati e ammanettati per periodi prolungati. Una donna ha riferito di essere stata costretta a togliersi l'hijab e di aver ricevuto solo una camicia in sostituzione, mentre altri hanno denunciato restrizioni nell'esecuzione delle preghiere».

Condizioni dure emerse, inoltre, dai racconti dell'attivista per l'ambiente Greta Thunberg, che sarebbe stata detenuta in una cella infestata da cimici. Ma le sue accuse sono state respinte dal ministero degli Esteri israeliano. «Le affermazioni riguardanti i maltrattamenti sono sfacciate menzogne. Tutti i diritti legali dei detenuti sono pienamente tutelati», sostiene il dicastero.

Mentre resta il mistero sulla sorte degli aiuti che la missione trasportava sulle oltre quaranta imbarcazioni bloccate da Israele, la 'Flotilla bis' continua a navigare verso la Striscia. La missione nel giro di un paio di giorni potrebbe arrivare nella zona a rischio.

19:17
19:17
Israele: il team negoziale parte domani per l'Egitto

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato l'invio di una delegazione israeliana per condurre i negoziati, sotto la guida del ministro Ron Dermer.

La delegazione partirà domani per prendere parte ai colloqui indiretti con Hamas che si terranno a Sharm el-Sheikh, in Egitto.

Frattanto, una fonte di Hamas ha riferito alla rete televisiva saudita Al-Arabiya che ha iniziato a recuperare i corpi degli ostaggi deceduti. «Abbiamo chiesto la cessazione dei bombardamenti per completare l'operazione», ha affermato.

Il segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato invece che gli Stati Uniti sperano in un accordo rapido per riportare a casa tutti gli ostaggi a Gaza in cambio di un ritiro parziale dell'esercito israeliano dal territorio.

Parlando a «Meet the Press» della Nbc, Rubio ha riconosciuto che la prossima fase delle negoziazioni sul piano del presidente Trump per porre fine alla guerra a Gaza sarà più difficile, affrontando questioni delicate come lo smantellamento di Hamas e l'istituzione di un nuovo governo per Gaza che escluda il gruppo militante palestinese.

Alla domanda se la guerra, iniziata due anni fa, fosse finita, Rubio ha risposto: «Beh, non ancora. C'è ancora del lavoro da fare.» Ma ha ricordato che Hamas ha «acconsentito al quadro del presidente per il rilascio degli ostaggi».

19:04
19:04
Hamas ha iniziato a recuperare i corpi dei rapiti

Una fonte di Hamas ha riferito alla rete televisiva saudita Al-Arabiya che ha iniziato a recuperare i corpi degli ostaggi deceduti. «Abbiamo chiesto la cessazione dei bombardamenti per completare l'operazione», ha affermato.

nel frattempo, il segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti sperano in un accordo rapido per riportare a casa tutti gli ostaggi a Gaza in cambio di un ritiro parziale dell'esercito israeliano dal territorio, mentre Israele e Hamas si avvicinano a un nuovo round di negoziati

Parlando a «Meet the Press» della Nbc, Rubio ha riconosciuto che la prossima fase delle negoziazioni sul piano del presidente Trump per porre fine alla guerra a Gaza sarà più difficile, affrontando questioni delicate come lo smantellamento di Hamas e l'istituzione di un nuovo governo per Gaza che escluda il gruppo militante palestinese.

Alla domanda se la guerra, iniziata due anni fa, fosse finita, Rubio ha risposto: «Beh, non ancora. C'è ancora del lavoro da fare.» Ma ha ricordato che Hamas ha «acconsentito al quadro del presidente per il rilascio degli ostaggi».

17:36
17:36
Gaza: ucciso un operatore di Msf

Medici Senza Frontiere (Msf) ha confermato la morte di Abed El Hameed Qaradaya, fisioterapista dell'organizzazione nella Striscia di Gaza.

Nonostante gli sforzi per tenerlo in vita, Abed è deceduto oggi a causa delle gravi ferite procurate dall'esplosione di schegge a seguito dell'attacco che giovedì 2 ottobre aveva già ucciso Omar Hayek e ferito molte altre persone, afferma l'organizzazione in una nota.

L'attacco, condotto dalle forze israeliane a Gaza, ha colpito una strada dove i team di Msf stavano aspettando l'autobus per recarsi al lavoro presso l'ospedale da campo dell'organizzazione a Deir Al-Balah. Tutto il personale indossava gilet Msf che li identificava chiaramente come operatori medico-umanitari. Abed aveva 43 anni, ed è il quindicesimo membro dello staff di Msf ucciso a Gaza dal 7 ottobre 2023. È il nostro terzo collega ucciso in meno di 20 giorni.

Abed e Omar avevano lasciato Gaza City in seguito agli ordini di evacuazione e agli incessanti attacchi delle forze israeliane, che alla fine li hanno uccisi in quella che viene descritta come una «zona sicura».

Ma non esiste alcun luogo sicuro a Gaza, sottolinea Msf aggiungendo che «i nostri pensieri vanno alla moglie e ai due figli di Abed. La sua perdita è immensa e ha un impatto devastante sui suoi cari, su Msf e sul sistema sanitario di Gaza».

17:22
17:22
19 palestinesi uccisi dall'alba

Almeno 19 palestinesi sarebbero stati uccisi negli attacchi israeliani dall'alba, tra cui 11 persone a Gaza City. Lo scrive Al Jazeera citando fonti mediche della Striscia.

Frattanto, a poche ore dall'inizio dei colloqui indiretti a Sharm el-Sheikh tra le delegazioni di Hamas e Israele per discutere l'attuazione della prima fase del piano di Trump, l'Egitto ha iniziato a allestire il più grande campo per ospitare gli sfollati del nord della Striscia di Gaza.

A scriverlo è Al Arabiya citando fonti egiziane qualificate, secondo cui decine di bulldozer egiziani hanno iniziato a entrare nelle aree a nord di Nuseirat, vicino al campo profughi di Bureij, per allestire grandi campi e accampamenti temporanei.

L'obiettivo - scrive l'emittente saudita - è quello di «ospitare e alleviare le sofferenze degli sfollati a Gaza, stabilizzare i palestinesi sulle loro terre e impedirne lo sfollamento».

16:22
16:22
Global Sumud Flotilla: arrivati in Svizzera nove attivisti elvetici

Otto dei 19 attivisti svizzeri della Global Sumud Flotilla detenuti nella prigione israeliana di Ketziot sono atterrati oggi a Ginevra, un altro militante è atterrato ieri a Zurigo. Fra loro figurano anche due ticinesi, stando a fonti informate.

Provenivano da Istanbul dove erano giunti ieri dopo essere stati espulsi da Israele. Restano tuttora in carcere in Israele altri dieci svizzeri, tra cui anche l'ex sindaco di Ginevra Rémy Pagani. Secondo il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), essi sono in «relativamente buona salute, date le circostanze».

Anche secondo Annie Serrati, portavoce dell'associazione Waves of Freedom (WOFA) e presente oggi all'aeroporto di Ginevra, le condizioni di salute dei dieci svizzeri sarebbero «relativamente buone». Ha tuttavia espresso preoccupazione per le loro condizioni di detenzione, in particolare per quanto riguarda l'igiene e l'accesso al cibo e all'acqua potabile

Una delegazione dell'ambasciata elvetica a Tel Aviv si è recata ieri per una seconda visita al centro di detenzione, ha indicato stamane il DFAE a Keystone-ATS. Essa ha potuto incontrare i prigionieri svizzeri e parlare con loro. Il dipartimento di Ignazio Cassis ha precisato che rimane in contatto con le autorità israeliane e gli avvocati dei detenuti, incaricati di informare le famiglie.

Gli attivisti giunti a Ginevra hanno affermato di essere stati trattati in modo «disumano» e affermano di essere «molto preoccupati» per la sorte di chi è ancora detenuto da Israele. «Siamo scioccati da quello che abbiamo visto e vissuto», ha detto uno di essi, intervistato oggi pomeriggio nella sala arrivi dell'aeroporto di Ginevra, dove circa 200 persone erano venute ad accoglierli.

Parlando a nome dei suoi compagni, ha raccontato che la flottiglia ha subito «un vero e proprio attacco militare» da parte della marina israeliana. Ha poi parlato delle condizioni di detenzione «disumane», dicendo che sono stati vittime «di torture e violenze».

Non ha voluto aggiungere altro, dato che altri militanti sono ancora in prigione. «Faremo una dichiarazione completa al loro ritorno», ha detto, ricordando che più di 300 membri della flottiglia, tra cui 10 svizzeri, sono ancora in prigione. «Siamo molto preoccupati per la loro sorte», ha aggiunto.

L'attivista ha anche criticato la «totale inerzia» del DFAE che, secondo lui, non ha fatto praticamente nulla per aiutarli. Al contrario, ha elogiato il sostegno della Turchia, che ha permesso il loro rimpatrio via Istanbul.

.In totale, 19 cittadini svizzeri facevano parte degli oltre 400 attivisti a bordo delle 41 navi della flottiglia fermata giovedì e venerdì al largo di Gaza. Oltre agli otto cittadini elvetici rientrati oggi a Ginevra, un altro è atterrato ieri a Zurigo.

16:04
16:04
Trump: «Hamas sarà annientato se non cede il potere a Gaza»

Hamas subirà una «distruzione completa» se si rifiuterà di cedere il potere e il controllo di Gaza: lo ha detto Donald Trump in una intervista alla CNN.

«Sì, Bibi è d'accordo»: il presidente statunitense ha poi risposto così quando gli è stato chiesto se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu fosse d'accordo nell'interrompere i bombardamenti a Gaza e sostenere la visione più ampia degli Stati Uniti per la pace nella Striscia.

15:31
15:31
Israele: «Negoziatori in Egitto stasera, colloqui domani»

Israele ha affermato che la sua squadra di negoziatori partirà per l'Egitto nel corso della giornata per colloqui indiretti con Hamas, il cui inizio è previsto per lunedì.

«La squadra partirà stasera, con l'intenzione di iniziare i colloqui domani», ha detto ai giornalisti la portavoce del governo Shosh Badrosian, descrivendo le discussioni come di natura «tecnica».

15:31
15:31
Liberati da Israele i quattro portoghesi della Flotilla

Il Ministero degli Esteri del Portogallo ha confermato poco fa che i quattro cittadini portoghesi, tra cui la deputata Mariana Mortágua, sono stati liberati da Israele dopo il periodo di detenzione a cui erano stati sottoposti per aver preso parte alla missione della Global Sumud Flotilla.

Saranno accompagnati da un diplomatico per tutto il viaggio di ritorno e arriveranno in Portogallo nella serata di oggi. L'esatta ora di arrivo non è stata ancora confermata.

15:30
15:30
Netanyahu: «Senza liberazione degli ostaggi il piano non andrà avanti»

Incontrando i membri del Gvura Forum, un'organizzazione di destra che rappresenta le famiglie dei soldati uccisi in azione a Gaza, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che nessun altro elemento del piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per un cessate il fuoco a Gaza andrà avanti finché non sarà rilasciato ogni singolo ostaggio. E' quanto si legge sul Times of Israel.

«Finché non verrà rispettata il primo punto, il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e morti, finché l'ultimo degli ostaggi, tutti quanti, non sarà trasferito in territorio israeliano, non passeremo agli altri punti». Se Hamas non rilascerà gli ostaggi «entro il termine stabilito dal Presidente Trump» (di 72 ore dall'accordo, ndr), ha affermato, Israele tornerà all'offensiva a Gaza «con il pieno appoggio di tutti i Paesi coinvolti».

«La pressione di Trump sta aumentando - ha detto al gruppo durante l'incontro di 40 minuti a Gerusalemme -. Trump non esiterà ad aspettare più a lungo di quanto previsto. Questa volta, è determinato».

Netanyahu ha promesso inoltre che l'Autorità Nazionale Palestinese non gestirà la Striscia di Gaza dopo la guerra. «Nessun rappresentante di Hamas o dell'Autorità Nazionale Palestinese sarà coinvolto nel controllo della Striscia».

14:22
14:22
Il coordinatore israeliano per gli ostaggi incontra il capo Croce Rossa

Gal Hirsch, coordinatore israeliano per gli ostaggi e i dispersi, ha fatto sapere su X di aver visto questa mattina il capo della delegazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Israele Julien Lerisson per un «incontro preparatorio». La notizia è riportata dal Times of Israel.

Hirsch si recherà al Cairo come membro del team israeliano incaricato dei negoziati per il rilascio degli ostaggi, impegnato in colloqui indiretti per porre fine alla guerra di Gaza e liberare gli ostaggi rimasti, secondo il piano statunitense.

La Croce Rossa ha trasferito ostaggi fuori da Gaza durante i precedenti cicli di rilascio e probabilmente sarà chiamata a farlo di nuovo se l'attuale proposta statunitense verrà attuata.

14:12
14:12
Hamas chiede un rapido avvio dello scambio di ostaggi e prigionieri con Israele

Hamas ha chiesto un rapido avvio dello scambio di ostaggi e prigionieri con Israele, mentre i negoziatori delle due parti in conflitto si incontrano in Egitto per colloqui cruciali volti a porre fine alla guerra a Gaza che dura da quasi due anni.

«Hamas è molto interessato a raggiungere un accordo per porre fine alla guerra e avviare immediatamente il processo di scambio dei prigionieri in base alle condizioni sul campo», ha dichiarato all'AFP un alto funzionario di Hamas a condizione di rimanere anonimo.

11:52
11:52
«Greta Thunberg maltrattata? Menzogne»

«Le affermazioni riguardanti i maltrattamenti di Greta Thunberg e di altri detenuti della flottiglia Hamas-Sumud sono sfacciate menzogne. Tutti i diritti legali dei detenuti sono pienamente tutelati». Lo scrive su X il ministero degli Esteri israeliano.

«È interessante notare che Greta stessa e altri detenuti si sono rifiutati di accelerare la loro espulsione e hanno insistito per prolungare la loro permanenza in custodia - aggiunge -. Greta inoltre non ha presentato reclamo alle autorità israeliane per nessuna di queste accuse ridicole e infondate, perché non si sono mai verificate».

09:37
09:37
Sfollati 900 mila palestinesi da Gaza City

Secondo nuove stime dell'Idf, Gaza City si è quasi completamente svuotata dei palestinesi. Lo riporta The Times of Israel.

Secondo le stime dell'esercito, circa 900mila del milione di palestinesi che risiedevano a Gaza City prima della grande offensiva dell'Idf sono stati evacuati a sud della Striscia.

Il mese scorso ai civili è stato ordinato di evacuare tutte le aree di Gaza City e di dirigersi verso una zona umanitaria designata da Israele. Secondo i dati israeliani il tasso di abbandono dell'area da parte dei palestinesi è aumentato nelle ultime settimane, con l'avanzata dell'Idf verso Gaza City.

08:09
08:09
La Siria elegge i membri del suo primo parlamento post-Assad

La Siria eleggerà oggi i membri del suo primo parlamento post-Assad, in un processo criticato come antidemocratico, con un terzo dei membri nominato dal leader ad interim Ahmed al-Sharaa.

La formazione dell'assemblea è destinata a consolidare il potere di Sharaa, le cui forze islamiste hanno guidato la coalizione che ha rovesciato il dittatore Bashar al-Assad a dicembre, dopo oltre 13 anni di guerra civile e cinquant'anni di governo della famiglia Assad.

Secondo il comitato organizzatore, oltre 1.500 candidati, di cui solo il 14% donne, si candidano per l'assemblea, che avrà un mandato rinnovabile di 30 mesi. Sharaa nominerà 70 rappresentanti dei 210 membri dell'organismo. Gli altri due terzi saranno selezionati da commissioni locali nominate dalla commissione elettorale, a sua volta nominata da Sharaa.

Tuttavia, la provincia di Sweida, a maggioranza drusa, nel sud della Siria, che ha subito spargimenti di sangue settari a luglio, e il nord-est del Paese, controllato dai curdi, sono per ora esclusi dal processo poiché sono fuori dal controllo di Damasco, e i loro 32 seggi rimarranno vacanti.

Le nuove autorità hanno sciolto il parlamento siriano dopo aver preso il potere. In base a una costituzione provvisoria annunciata a marzo, il parlamento entrante eserciterà le funzioni legislative fino all'adozione di una costituzione permanente e alle nuove elezioni.

Sharaa ha affermato che sarebbe impossibile organizzare elezioni dirette ora, sottolineando l'elevato numero di siriani privi di documenti dopo che milioni di persone sono fuggite all'estero o sono state sfollate all'interno del Paese durante la guerra civile. Circa 6.000 persone stanno partecipando al processo di selezione di oggi. I risultati preliminari dovrebbero essere resi noti al termine delle elezioni, mentre l'elenco definitivo dei nomi sarà annunciato lunedì.

07:07
07:07
Il punto alle 7

Insieme al post su Truth in cui Donald Trump ha annunciato l'ok israeliano alla linea di ritiro iniziale a Gaza, il presidente americano ha pubblicato anche una mappa che mostra quanto concordato. Secondo l'analisi di Ynet, è simile alla linea di ritiro iniziale già pubblicata la scorsa settimana come parte del piano in 20 punti del presidente, ma è più dettagliata. La nuova mappa mostra chiaramente che Rafah rimane sotto il controllo israeliano, e anche il corridoio Filadelfia. Nella Striscia di Gaza settentrionale, la mappa include esplicitamente Beit Hanoun nell'area che rimarrà sotto il controllo israeliano.

Secondo il Times of Israel, la linea di ritiro della mappa di Trump mostra le linee approssimative di controllo israeliane nella Striscia prima della grande offensiva di Gaza City, iniziata il mese scorso. All'epoca, le Idf controllavano circa il 70% del territorio di Gaza.

Nel frattempo Hamas ha rilasciato una dichiarazione sul suo canale Telegram accusando il governo israeliano di mentire sulla riduzione delle sue operazioni militari. «L'esercito di occupazione sionista continua a commettere i suoi orribili crimini e massacri contro il nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza», si legge nella dichiarazione rilanciata da Sky News, secondo cui 70 persone sono state uccise negli attacchi dell'Idf da stamattina. Questo «smaschera le false affermazioni del governo del criminale di guerra Netanyahu riguardo alla riduzione delle operazioni militari contro civili indifesi», ha aggiunto.