La rivincita della CDU, che surclassa SPD e FDP
Germania il giorno dopo. C’è nervosismo, nei partiti tedeschi, all’indomani del risultato delle elezioni nel Nordreno-Vestfalia, dove la CDU - sotto la guida dell’avvocato finanziario conservatore Friedrich Merz - è riuscita nell’impresa di infliggere una sonora sconfitta ai socialdemocratici (SPD) e al Partito liberale (FDP). Dopo la schiacciante vittoria elettorale del fine settimana nel Land più popoloso della Germania, che segue quella dello Schleswig-Holtstein dell’8 maggio scorso, la CDU ha dunque tirato un altro schiaffo al partito del cancelliere Olaf Scholz, che secondo la stampa tedesca è ritenuto il vero responsabile di questo nuovo tracollo di voti in casa dell’SPD. Troppe titubanze, scarsa personalità e poco abilità politica nel gestire l’attuale emergenza della guerra in Ucraina avrebbero lasciato il segno. Domenica, a festeggiare, è stato il ministro presidente Hendrik Wüst, con un risultato (ora definitivo) nettissimo. Il partito di Wüst, infatti, ha ottenuto il 35,7% dei voti, guadagnando 2,8 punti percentuali rispetto al 2017.
Secondo posto ma a distanza
I socialdemocratici sono artivati secondi con il 26,7% dei consensi. Hanno perso 4,5 punti rispetto a cinque anni fa (Wüst aveva assunto il compito di ministro presidente della CDU la scorsa estate, dopo aver sostituito Armin Laschet in corsa per la Cancelleria, poi occupata da Olaf Scholz con le elezioni federali del 26 settembre). Nel Nordreno-Vestalia, il fine settimana elettorale ha riservato anche altre sorprese. L’FDP del ministro delle Finanze Christian Lindner, incassando solo il 5,9% dei consensi (- 6,7 punti), ha rischiato di rimanere esclusa dal Landtag. Giù anche i populisti dell’AfD, che hanno ottenuto ancora meno: soltanto il 5,4% dei voti (-1,9 punti). Risultato folgorante, invece, per i Verdi, che sono volati al 18,2% dei consensi (+11,8 punti percentuali). Un vero e proprio exploit. Forse anche per l’effetto «traino» dovuto all’enorme crescita di popolarità dei ministri degli Esteri Annalena Baerbock e dell’Economia e del Clima Robert Habeck, i quali paiono sempre più apprezzati, a livello nazionale, per il loro «schietto» impegno nei confronti della guerra in Ucraina. «Anything goes», ovvero tutto funziona per i Verdi, ha scritto ieri la «Welt», per il risultato record di domenica, che cambierà inevitabilmente anche le forze nella coalizione del governo di Düsseldorf.
Merz crede nel cambiamento
«Da ieri la CDU è tornata al primo posto tra i partiti tedeschi»: ha affermato il leader cristiano-democratico Friedrich Merz, commentando la vittoria del suo partito nel Nordreno-Vestfalia. «Chi sa vincere in questo Land può vincere in tutta la Germania», ha detto entusiasta Merz. Dal canto suo, l’SPD ha fatto sapere che non cambierà il corso della sua politica, tantomeno sul tema dell’Ucraina. È quanto ha rimarcato in conferenza stampa, ieri a Berlino, il co-leader della SPD Lars Klingbeil. Che ha aggiunto: «Prima di tutto, dobbiamo comunicare con più forza quello che di buono stiamo facendo», haosservato Klingbeil, che ha poi specificato come tutto il partito si sia preso la responsabilità della sconfitta.
«Coalizione non è un sogno»
Il cancelliere Scholz, ha detto ancora, si era impegnato molto in sostegno del candidato dell’SPD nel Nordreno-Vestfalia, Thomas Kutschaty. Il risultato, però, non c’è stato. O peggio, è stato più pesante del previsto per il primo partito tedesco. Se lo stesso cancelliere, in virtù del proprio ruolo, non ha espresso commenti sull’elezione, è stato il ministro delle Finanze Lindner a gettare acqua sul fuoco. Anche se «la coalizione semaforo non è mai stata un sogno», i liberali si sono assunti una responsabilità e «per il Governo non cambia nulla», soprattutto nell’attuale quadro di guerra e con tutte le difficoltà economiche che ne conseguono. Ma nel Nordreno-Vestfalia, una partecipazione al voto del 55,5% (un record negativo) deve far riflettere.

