La Russia potenzia le basi militari al confine con la Finlandia: «Dopo la guerra in Ucraina, quell'area sarà un punto caldo»

La Russia sta rafforzando le proprie basi e costruendo infrastrutture militari nei pressi del confine finlandese. Lo riporta l'emittente svedese SVT condividendo recenti immagini satellitari fornite da Planet Labs, le quali potrebbero rivelare le future strategie di Mosca.
Le immagini, successivamente confermate dai funzionari della NATO al New York Times, mostrano numerose file di nuove tende, magazzini in grado di ospitare veicoli militari, lavori di ristrutturazione degli hangar per aerei da combattimento e una costante attività di costruzione in una base per elicotteri che era rimasta inutilizzata per anni e ormai ricoperta di vegetazione.
Nelle prove visive ottenute dal quotidiano statunitense si vedono elicotteri russi in una base vicino alla città artica di Murmansk. Si tratta della loro prima apparizione dopo 20 anni di vuoto. La base si trova a circa 160 chilometri dai confini con Finlandia e Norvegia. Nella base aerea di Olenya, vicino a Olenogorsk, a sud di Murmansk, le foto satellitari mostrano pure un aumento significativo degli aerei militari. La base ospita bombardieri russi a lungo raggio Tu-22.
Più a sud, nella città di Alakurtti, a circa 50 chilometri dal confine finlandese, sono comparsi nuovi edifici che potrebbero ospitare decine di veicoli militari. Costruzioni simili sono state avvistate a Petrozavodsk, capitale della vicina repubblica di Carelia.
Inoltre, lo scorso anno sono state installate più di 130 tende militari in una base restaurata risalente alla Guerra Fredda a Kamenka, nella regione di Leningrado, nella Russia nordoccidentale, a circa 65 chilometri dal confine finlandese.
Secondo i funzionari della NATO, le mosse di Mosca indicherebbero strategie a lungo termine e non avrebbero nulla a che vedere con il raggruppamento di truppe lungo il confine con l'Ucraina prima dell'invasione avviata nel febbraio del 2022. Al momento, la Russia, ancora impegnata a combattere contro l’esercito di Kiev, avrebbe infatti dispiegato pochissimi soldati lungo la frontiera con il Paese scandinavo, mentre per i finlandesi la situazione non rappresenterebbe una minaccia imminente.
Non è certo la prima volta che Mosca mette pressione a Helsinki, specialmente dopo l’ingresso della Finlandia nella NATO, avvenuto il 4 aprile del 2023. Due anni fa i funzionari del Cremlino reagirono alla adesione di Finlandia e Svezia all'Alleanza atlantica minacciando «misure di risposta tecnico-militare», che ora sembrano essere state attuate.
Citato da SVT, il Capo di Stato Maggiore della Difesa svedese, Michael Claesson, ha sottolineato: «Quando abbiamo presentato domanda di adesione alla NATO, la Russia ha dichiarato che avrebbe adottato queste misure. Ora le stiamo vedendo».
Il mese scorso, il vice capo della Difesa finlandese, Vesa Virtanen, ha espresso preoccupazione per le azioni dell'esercito di Vladimir Putin lungo il confine, affermando che il Cremlino sta «deliberatamente testando l'unità della NATO» per vedere se verrà attivato l'articolo 5, ovvero quello che sancisce il principio di difesa collettiva dell'alleanza.
Parlando al quotidiano tedesco Die Welt, Virtanen ha affermato che la Russia ha già messo alla prova l'articolo 5 con tattiche di guerra ibride, tra cui attacchi informatici e migrazioni transfrontaliere di massa, e ora sta installando nuove attrezzature per le sue truppe.
Il Paese scandinavo, per contrastare possibili interferenze di Mosca, ha chiuso quattro valichi terrestri, proposto misure per impedire a cittadini russi di acquistare casa in Finlandia ed è arrivato pure a considerare l’ipotesi di utilizzare mine antiuomo al confine. Lo scorso anno è stata pure costruita una base NATO a Mikkeli, una città a soli 200 chilometri dalla frontiera russa.
Dopo i sospetti casi di sabotaggi nel mar Baltico e le numerose accuse a Mosca, lo scorso 29 aprile, l'ex presidente russo e attuale vice segretario del Consiglio di Sicurezza, Dmitry Medvedev, ha gettato ulteriore benzina sul fuoco, affermando che dopo l’adesione all’Alleanza atlantica, Svezia e Finlandia sono diventati automaticamente «bersagli» delle forze russe in possibili rappresaglie anche con «una componente nucleare».
Questi Paesi «ora si trovano in un blocco ostile a noi», ha sottolineato Medvedev, citato dall'agenzia Tass. «Questo significa che sono automaticamente diventati un bersaglio per le nostre forze armate, con possibili attacchi di ritorsione e persino una componente nucleare», ha affermato l'ex presidente.
La frontiera finlandese è lunga 1.330 chilometri e oggi rappresenta la più ampia linea di contatto tra l'alleanza occidentale e la Russia. Gli analisti militari prevedono che potrebbe diventare un punto caldo, soprattutto perché gran parte di essa si trova nel Circolo Polare Artico, sempre più conteso da diverse Nazioni.
L’Artico sta diventando una delle aree più importanti al mondo, non solo sul piano geopolitico, ma anche economico, vista la sua ricchezza di risorse naturali: petrolio e gas, ma anche minerali come oro, platino, diamanti, cromo, manganese, carbone, nichel, cobalto, tungsteno, mercurio, titanio e altre materie prime essenziali per le nuove tecnologie. Si tratta di risorse possedute o ambite finora dagli otto Paesi che vi si affacciano: Canada, Russia, Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia, Danimarca e Stati Uniti.
Le truppe americane e finlandesi hanno recentemente avviato una simulazione di guerra artica, con centinaia di soldati, anche muniti di sci da fondo. Il possibile nemico comune? Sempre la Russia.
I funzionari della difesa finlandesi prevedono che, se dovesse concludersi la fase ad alta intensità della guerra in Ucraina, Mosca potrebbe ridistribuire migliaia di unità militari al confine con il Paese scandinavo, triplicando la presenza delle sue truppe nei pressi del confine entro cinque anni dalla fine del conflitto.
«L'aumento della forza militare nelle aree limitrofe avverrà dopo la cessazione dei combattimenti in Ucraina», ha dichiarato al NYT Janne Kuusela, direttore politico del Ministero della Difesa finlandese. A quel punto la minaccia diventerebbe più reale che mai e Helsinki non dovrà farsi trovare impreparata.