Il punto

«La Russia potrebbe aver cambiato l'inerzia della guerra»

È il timore espresso dai funzionari della Casa Bianca e del Pentagono, secondo cui i ritardi nella fornitura di armi all'Ucraina e i miglioramenti tecnologici di Mosca hanno avuto un peso nei recenti cambiamenti al fronte
Un soldato ucraino prepara un drone nella regione di Kharkiv. © Evgeniy Maloletka
Red. Online
15.05.2024 10:30

Circa diciotto mesi fa, scrive il New York Times, i funzionari della Casa Bianca e del Pentagono, con un certo ottimismo, ritenevano possibile che le forze russe in Ucraina potessero collassare e, di riflesso, essere espulse in toto dal Paese. Il panorama, dopo una serie di lenti ma significativi progressi da parte di Mosca, unitamente a nuovi sviluppi tecnologici, sembrerebbe cambiato. L'amministrazione Biden, non a caso, è sempre più preoccupata: e se il Cremlino avesse abbastanza slancio per cambiare il corso di questa guerra?

Negli scorsi giorni, le truppe russe hanno aperto un nuovo varco non molto lontano da Kharkiv, la seconda città più popolosa dell'Ucraina. Kiev si è vista costretta a dirottare le sue forze, di per sé esigue, in difesa di un'area che aveva riconquistato nell'autunno del 2022. Di più, l'artiglieria e i droni forniti da Stati Uniti e Paesi NATO non stanno funzionando a dovere. E questo perché le tecniche di guerra elettronica russe sono migliorate. E pure parecchio. Non solo, il lungo, a tratti lunghissimo dibattito al Congresso americano sul pacchetto da 61 miliardi di dollari ha chiaramente favorito Mosca. Molti funzionari statunitensi, al riguardo, si sono comunque detti fiduciosi: molti guadagni russi, grazie all'arrivo di nuove armi, verranno cancellati presto. E l'Ucraina, ancora, troverà un modo per mandare più soldati la fronte. Detto dell'ottimismo, gli stessi funzionari si sono dimostrati piuttosto restii in termini di previsioni. Tradotto: si sono rifiutati di dire dove potrebbe situarsi la linea di battaglia fra qualche mese e, soprattutto, se Zelensky sarà in grado di organizzare una controffensiva.  

Domenica, il segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha ammesso che i ritardi nell'invio di materiale bellico hanno avuto un peso, e «un costo», nell'economia e nell'andamento di questa guerra. Una guerra che un altro alleato, la Francia, vorrebbe risolvere con l'invio di truppe occidentali in Ucraina: una mossa, questa, che Biden non ha mai veramente considerato secondo le fonti del New York Times. Resta, a monte, un timore o, meglio, una (quasi) certezza: la Russia ha imparato dai suoi stessi errori e, parallelamente, sta sostituendo gli armamenti andati perduti in questi primi ventisette mesi di conflitto. Di qui la domanda: Biden, quando incontrerà i colleghi del G7 il mese prossimo in Italia, ribadirà quanto detto un anno fa in Finlandia, e cioè che Putin «ha già perso»? Verosimilmente no.

«La Russia spesso inizia le sue guerre male e le finisce bene» ha detto venerdì Stephen J. Hadley, consigliere per la sicurezza nazionale sotto il presidente George W. Bush, nell'ambito di una conferenza ad Harvard. Aggiungendo che Mosca ora può contare su una popolazione più numerosa da cui pescare nuove truppe e un'infrastruttura militare «enorme», spinta da una vera e propria economia di guerra. Questo slancio da parte della Russia, evidentemente, si sta facendo sentire in particolare nella regione di Kharkiv. L'avanzata russa nei pressi della seconda città del Paese, non a caso, è stata definita «critica» dal capo dell'agenzia di intelligence militare ucraina. A detta di alcuni esperti, il vero obiettivo della Russia al riguardo è costringere le forze ucraine a spostarsi per rinforzare le difese di Kharkiv, indebolendo così le linee del fronte altrove. Detto in altri termini, Mosca confida di poter organizzare un'altra offensiva, a giugno, nel Donbass.

Le chance di successo del Cremlino, in generale, dipenderanno dalle capacità di Kiev di trovare nuove truppe. L'Ucraina recentemente ha abbassato da 27 a 25 anni l'età dei cittadini soggetti alla leva. Lo ha fatto andando contro l'opinione pubblica. Gli Stati Uniti, dal canto loro, stanno cercando di aiutare l'Ucraina anche a livello tecnico, nello specifico per contrastare i progressi tecnologici russi. Mosca, infatti, in taluni casi è riuscita a ingannare i ricevitori GPS e a depistare il puntamento delle armi ucraine, tra cui una serie di missili sparati dai lanciatori HIMARS. Di qui, come detto, la preoccupazione dell'amministrazione Biden. I prossimi mesi, agli occhi degli americani, potrebbero rivelarsi cruciali nell'ottica di un cessate il fuoco o di un armistizio simile a quello che pose fine ai combattimenti in Corea nel 1953, per tacere dell'ipotesi di un conflitto congelato.