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Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha messo in guardia dal sottovalutare il pericolo rappresentato da Mosca per la Germania e per l'Europa – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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18:08
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Zelenky chiede alla Germania altri sistemi di difesa aerea IRIS-T
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto alla Germania di fornire a Kiev ulteriori sistemi di difesa aerea IRIS-T per contrastare i pesanti attacchi missilistici e di droni russi. Zelensky ha dichiarato ai giornalisti di aver discusso di questa questione con il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul durante un incontro nella capitale ucraina.
All'inizio della sua prima visita a Kiev da quando ha assunto l'incarico all'inizio di maggio, Wadephul ha ispezionato un'installazione di difesa aerea IRIS-T. Ad aprile, la Germania ha fornito all'Ucraina sei di questi sistemi e ne ha promessi altri 10. Wadephul è stato accompagnato nel suo viaggio a Kiev da alti rappresentanti di aziende tedesche del settore della difesa.
Durante l'incontro con Wadephul, Zelensky ha espresso interesse ad ampliare la cooperazione in materia di difesa tra i due Paesi preannunciando che nei prossimi giorni potrebbero essere conclusi fino a 20 nuovi accordi di partenariato.
Il ministro degli Esteri tedesco ha definito una situazione vantaggiosa per tutti il fatto che le aziende tedesche del settore della difesa siano già attive in Ucraina, mentre le aziende ucraine operano in Germania. «Stiamo imparando da questa esperienza. Entrambe le parti ne traggono vantaggio e dimostrano che la nostra sicurezza è interconnessa, e possiamo trarne anche benefici economici».
15:15
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Russia: giovani reclutati senza saperlo per attentati suicidi
Nella guerra segreta che si combatte lontano dal fronte, la Russia starebbe arruolando giovani ucraini tramite Telegram, trasformandoli in attentatori suicidi inconsapevoli. È quanto emerge da una nuova inchiesta del Guardian, che svela un'escalation inquietante delle operazioni di sabotaggio attribuite ai servizi d'intelligence russi.
Il caso di Oleh, 19 anni, disoccupato originario dell'Ucraina orientale, è emblematico. Contattato tramite un canale Telegram che offriva lavoretti ben pagati, il ragazzo accetta di recarsi a Rivne per imbrattare una stazione di polizia con vernice spray in cambio di mille dollari. Ma nel momento in cui apre lo zaino ricevuto da uno sconosciuto, scopre con orrore un ordigno esplosivo artigianale, con fili scoperti e un cellulare collegato per la detonazione remota. Solo il suo gesto istintivo di chiedere aiuto a un agente di polizia, insieme all'intervento tempestivo dell'Sbu, ha evitato una strage.
Secondo Artem Dekhtiarenko, portavoce dell'Sbu citato dal Guardian, è in corso una campagna di sabotaggio lanciata da Mosca nella primavera del 2024, che ha recentemente fatto un salto in avanti: dagli incendi dolosi si è passati agli attentati esplosivi. I reclutatori usano pseudonimi e fingono di essere ucraini stanchi della guerra. L'obiettivo è colpire simboli dello Stato - stazioni di polizia, centri di reclutamento, edifici pubblici - alimentando al contempo il malcontento interno e la narrativa russa.
Le modalità di Mosca sono subdole: i giovani minorenni o in condizioni economiche precarie, ricevono piccole somme in criptovaluta per incarichi apparentemente innocui, come fotografare uffici pubblici o affliggere volantini. Poi, una volta agganciati, sono spinti a compiti sempre più estremi, con ricatti, minacce e manipolazioni psicologiche.
Secondo l'Sbu, nel 2024 sono stati arrestati oltre 700 individui per reati legati al sabotaggio e al terrorismo, tra cui molti adolescenti e persino un 11enne. Dekhtiarenko denuncia: «In alcuni casi, gli attentatori inconsapevoli vengono fatti esplodere dai russi stessi. È una pratica ormai comune».
Il caso di Oleh e del suo amico Serhiy - entrambi fermati prima che l'ordigno potesse essere attivato - segue di pochi giorni un attacco simile a Rivne, in cui un 21enne è rimasto ucciso e otto soldati feriti. Grazie a sofisticate contromisure elettroniche, l'Sbu è riuscita a bloccare la detonazione remota, impedendo un nuovo massacro.
14:08
14:08
Ministro slovacco: «La Russia va perdonata, dobbiamo cooperare»
Il ministro degli Esteri slovacco Juraj Blanar si è detto pronto a cooperare con la Russia e a superare quello che ha fatto e sta facendo in Ucraina, lo ha detto ieri nel dibattito trasmesso dalla tv pubblica Stvr.
«Dobbiamo trovare un modo per cooperare con la Russia e forse anche per perdonarla», ha dichiarato il Blanar, ribadendo che il governo slovacco cerca una soluzione pacifica al conflitto in corso in Ucraina. Blanar allo stesso tempo ha ammesso la necessità di rafforzare la difesa della Slovacchia.
«Non vogliamo un conflitto tra Russia e Nato, perché sarebbe la terza guerra mondiale. Vogliamo individuare una soluzione pacifica. Ecco perché dobbiamo trovare un modo per cooperare con la Russia e magari perdonarci a vicenda per tutto quello che è successo. Siamo contrari a prepararci alla guerra ma non possiamo pensare di dissuadere i nostri nemici con i magazzini vuoti. Ecco perché intendiamo riempirli», ha concluso Blanar.
13:51
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Kim in lacrime ai funerali dei soldati morti in Russia
Pyongyang ha diffuso le immagini del leader Kim Jong-un inginocchiato e in lacrime davanti alla bara che trasporta il corpo di un soldato inviato e morto in Russia, avvolto nella bandiera nordcoreana. I media statali hanno anche trasmesso i video di Kim che approva i piani militari per la città russa di Kursk, in quello che sembra essere un tentativo di giustificare il dispiegamento di truppe pianificato da Pyongyang entro la fine dell'anno.
Secondo la Kctv e il Rodong Sinmun, Kim ha assistito domenica a uno show artistico per il primo anniversario della firma del Trattato di partenariato strategico globale tra Pyongyang e Mosca.
13:50
13:50
Trump: i prezzi del petrolio bassi spingeranno Putin alla tregua
«Penso che avremo un cessate il fuoco perché i prezzi del petrolio sono bassi». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump rispondendo a chi gli chiedeva se sarebbe riuscito a convincere il presidente Vladimir Putin a un cessate il fuoco. Lo riporta l'agenzia Bloomberg.
Basse quotazioni del greggio avrebbero un impatto sull'economia della Russia e sul finanziamento alla guerra.
13:43
13:43
«Voci di un possibile rimpasto in Ucraina: in bilico Shmyhal»
Crescono le voci tra gli ambienti politici e sui media di Kiev di un possibile rimpasto di governo in Ucraina: in particolare, le indiscrezioni si concentrano sulle possibili dimissioni del primo ministro Denys Shmyhal e di diversi ministri, scrivono Rbc Ucraina e Ukrainska Pravda.
Da diverse settimane, ricostruisce Rbc, negli ambienti politici circolano insistentemente voci di un importante rimpasto nella squadra di governo. Tutto è iniziato quando alcuni parlamentari e blogger hanno annunciato - quasi come fatto compiuto - che il presidente aveva deciso di destituire Shmyhal e di nominare al suo posto Yulia Svyrydenko, attuale vice primo ministro e ministro dell'Economia.
Alcuni esponenti del governo hanno valutato i segnali come una campagna informativa contro Shmyhal e inizialmente hanno reagito a tali dichiarazioni con un pizzico di sarcasmo, soprattutto perché storie simili sono state discusse quasi ogni estate, concludendosi sempre con un nulla di fatto. Tuttavia, sostiene Rbc, le voci hanno iniziato ad assumere forme nuove e più convincenti. E la questione di possibili dimissioni del primo ministro è stata posta direttamente al presidente.
Shmyhal è uno dei pochi politici rimasti al fianco di Zelensky dalle prime ore dell'invasione russa. In molti anni di lavoro congiunto, Zelensky ha avuto pochi motivi per mettere in discussione il ruolo del primo ministro.
Secondo una fonte citata da Rbc, il presidente ucraino ha avuto recentemente un colloquio con il premier che tuttavia non ha riguardato direttamente le dimissioni di quest'ultimo. Ma si è deciso che il presidente, non il primo ministro, si sarebbe recato a Roma per la conferenza della ricostruzione del 10-11 luglio.
«Non è una situazione eccezionale», ha detto la fonte sottolineando che presidente e premier non partecipano contemporaneamente a eventi internazionali. Ma ad accompagnare il presidente a Roma ci sarà la vicepremier Svyrydenko, «il che potrebbe essere percepito come una presentazione di un potenziale futuro primo ministro ai partner internazionali», sostiene Rbc.
13:09
13:09
L'UE rinnova le sanzioni alla Russia sino al 31 gennaio 2026
Si è conclusa la procedura scritta per il rinnovo delle sanzioni alla Russia fino al 31 gennaio 2026, dopo che era stato trovato l'accordo politico al Consiglio Europeo e, in seguito, al Comitato dei rappresentanti permanenti.
12:43
12:43
Zelensky sarà a Roma per la conferenza sulla ricostruzione
La scorsa settimana il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio con il primo ministro Denis Shmyhal nel quale ha informato il premier della sua intenzione di partecipare personalmente alla Conferenza di Ricostruzione a Roma, in programma il 10 e 11 luglio.
Lo scrive Rbc Ucraina citando una fonte a conoscenza della questione.
11:53
11:53
50 mila russi schierati intorno a Sumy
La Russia ha schierato 50.000 soldati nell'area intorno alla città di Sumy, con un rapporto di circa tre a uno rispetto alle forze ucraine. Lo scrive il Wall Street Journal, secondo cui le truppe russe sono ora posizionate a soli 19 chilometri dalla città nordorientale ucraina diventata il nuovo obiettivo di Mosca.
09:46
09:46
Lavrov: l'Occidente non attui una rivoluzione colorata in Serbia
La Russia auspica che la situazione in Serbia si calmi «nel rispetto della Costituzione» e che l'Occidente non intervenga sostenendo «una rivoluzione colorata». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, citato dalle agenzie russe, in merito alle manifestazioni e alle violenze degli ultimi due giorni a Belgrado.
Lavrov si riferiva con il termine di «rivoluzione colorata» a quanto avvenuto in ex repubbliche sovietiche dopo il crollo dell'Urss, come in Georgia e Ucraina, con l'estromissione dei governi al potere, in cui Mosca ha visto l'intervento occidentale.
06:37
06:37
Il punto alle 6
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha messo in guardia dal sottovalutare il pericolo rappresentato dalla Russia per la Germania. «La Russia rappresenta una minaccia diretta alla nostra vita di pace e libertà in Germania», ha dichiarato ai giornali del gruppo mediatico Funke. A suo avviso, la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina rimane la più grande minaccia alla sicurezza in Europa e la questione più importante della politica estera tedesca. Le decisioni prese dalla NATO all'Aia – con l'Alleanza che ha deciso di aumentare la spesa per la difesa al 5% del prodotto interno lordo – sono «giuste e necessarie», ha aggiunto Wadephul.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dal canto suo, ha nuovamente chiesto sanzioni internazionali contro la Russia. «Le sanzioni devono essere una delle priorità più importanti: sanzioni globali contro la Russia», ha dichiarato Zelensky nel suo discorso video serale. Il presidente si riferiva all'adozione da parte dell'Ucraina dei vari pacchetti di sanzioni dell'UE. Zelensky ha anche annunciato che l'Ucraina adotterà le sanzioni europee contro l'Iran.
Anche dopo il fallimento dell'ultimo pacchetto di sanzioni dell'UE contro la Russia, Zelensky ha insistito per riprovarci. Le sanzioni sono, ha detto il leader di Kiev, qualcosa «che limita realmente le capacità di sviluppo strategico della Russia, il suo potenziale, e dovrebbero ancor più dolorosamente limitare la capacità della Russia di continuare questa guerra, la guerra alla nostra indipendenza, ogni giorno».