Mondo
La diretta
Lo scrive l'agenzia di stampa turca Anadol, citando le parole di un alto funzionario: «È una città di paura, fuga e funerali» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE

12:51
12:51
«A Gaza stiamo aprendo le porte dell'inferno»
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, afferma che Israele ha emesso il suo primo avviso formale di evacuazione ai residenti di un edificio a più piani nella città di Gaza in vista di un imminente attacco, avvertendo che le operazioni delle Forze di difesa israeliane (Idf) non faranno che intensificarsi finché Hamas non accetterà i termini di Israele per un accordo di cessate il fuoco.
«Ora il catenaccio sta per essere rimosso dalle porte dell'Inferno a Gaza», scrive su X. «Una volta aperta la porta, non verrà più chiusa».
11:26
11:26
I sopravvissuti del kibbutz Nir Oz celebrano i 700 giorni da 7 ottobre
I sopravvissuti al massacro del 7 ottobre 2023 nel kibbutz Nir Oz celebrano i 700 giorni dalla brutale invasione guidata da Hamas con una conferenza stampa a Kiryat Gat, dove la comunità è stata temporaneamente trasferita in seguito all'assalto. Lo scrive il Times of Israel.
Tra coloro che hanno parlato ci sono gli ex ostaggi Arbel Yehoud e Iair Horn. Il compagno di Yehoud, Ariel Cunio, e il fratello di Horn, Eitan Horn, sono ancora tenuti prigionieri a Gaza.
«Ho un milione di racconti su cosa significhi essere all'inferno, essere in cattività», dice Horn. «Posso dire che non mangiavamo nulla, che non c'era aria da respirare nei tunnel, che bevevamo a malapena acqua e anche quando la bevevamo, era salata. Ma dopo 700 giorni, sembra che non importi più a nessuno, e che sia giusto tenere le persone prigioniere».
«Non avrei mai immaginato che saremmo arrivati al 700mo giorno e che avrei dovuto stare qui a parlare di mio fratello Eitan, che è ancora in ostaggio, e dei miei amici che sono ancora tenuti in ostaggio», dice Horn.
Quando Yehoud parla, si rammarica di tutto ciò che è andato perduto quando i terroristi guidati da Hamas hanno fatto irruzione nel «paradiso privato» del kibbutz Nir Oz il 7 ottobre.
«Siamo stati rapiti da lì e condotti nelle profondità dell'inferno a Gaza», racconta Yehoud, che ha trascorso 482 giorni in prigionia. «Non ci sono giorni speciali in prigionia, sopravvivi ogni giorno come viene, ogni minuto è un'eternità e ogni secondo porta con sé il rischio di morte».
«C'è un'ansia immensa, abusi e sofferenze terribili», aggiunge Yehoud, prima di rivolgersi direttamente a Cunio. «Sto lottando, non spezzarti, amore mio», implora. «Continua ad aggrapparti alla speranza e non mollarla nemmeno per un secondo. Non ci arrenderemo e non ci spezzeremo nemmeno per un secondo finché non tornerai da noi.»
11:00
11:00
Hamas diffonde un video con due ostaggi
Nel 700mo giorno di guerra Hamas ha diffuso un video che mostra due ostaggi israeliani uno dei quali è Guy Gilboa-Dalal. Il filmato è stato pubblicato sulla pagina Telegram di Hamas, come riporta Channel 12, secondo cui si tratta di un tentativo di fare pressione su Israele e impedire l'occupazione di Gaza City.
L'organizzazione delle famiglie degli ostaggi ha chiesto che il filmato non venga trasmesso fino a quando non ci sarà il permesso dei familiari.
Gilboa-Dalal appare nel filmato a bordo di un'auto che attraversa un quartiere con edifici distrutti, mentre chiede al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di non attuare un'offensiva militare pianificata per conquistare Gaza City. L'ostaggio, che viene poi filmato mentre incontra un altro prigioniero, afferma di trovarsi a Gaza City e che il video è stato girato il 28 agosto 2025.
La famiglia del secondo ostaggio ha chiesto che non venga identificato, secondo l'Hostages and Missing Families Forum.
08:26
08:26
«A Gaza 18 morti nei raid notturni, 75 vittime in 24 ore»
I raid e l'avanzata militare israeliani su Gaza City la scorsa notte hanno provocato la morte di almeno 18 palestinesi, di cui sette bambini, secondo l'emittente qatarina Al Jazeera, che stima che i morti in tutta la Striscia siano 75 nelle ultime 24 ore, di cui 44 nella sola Gaza City.
Stesso bilancio dei morti negli attacchi aerei israeliani della scorsa notte (18 di cui sette bambini) viene indicato da fonti mediche riportate dall'agenzia palestinese Wafa. Quest'ultima precisa che i raid hanno preso di mira case e tende che ospitavano sfollati nella città di Gaza.
06:33
06:33
Il punto alle 6.00
Un alto funzionario dell'Unicef ha avvertito che Gaza City sta diventando un luogo «dove l'infanzia non può sopravvivere». Lo scrive l'agenzia di stampa turca Anadolu.
«È una città di paura, fuga e funerali» ha affermato Tess Ingram, responsabile della comunicazione dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, durante una conferenza stampa. «L'impensabile non si profila; è già qui», ha detto Ingram, avvertendo: «L'escalation è in corso».
La funzionaria ha descritto dettagliatamente gli strazianti incontri con famiglie costrette a fuggire più volte e ha detto: «Ho incontrato bambini separati dai loro genitori in quel caos. Madri i cui figli sono morti di fame. Madri che temono che i loro figli saranno i prossimi. Ho parlato con bambini nei letti d'ospedale, i loro corpicini dilaniati dalle schegge». Ingram ha avvertito che il crollo dei servizi essenziali sta lasciando i più giovani e vulnerabili di Gaza «in lotta per la sopravvivenza». Ha osservato che solo 44 dei 92 centri ambulatoriali di trattamento nutrizionale dell'Unicef a Gaza City sono ancora operativi, privando migliaia di bambini malnutriti di un supporto fondamentale. «Questo è ciò che significa la carestia in una zona di guerra, ed era ovunque guardassi a Gaza City», ha detto.
«Il nostro team sta facendo tutto il possibile per aiutare i bambini - ha detto ancora - Ma potremmo fare molto di più, raggiungere ogni bambino qui, se le nostre operazioni sul campo fossero abilitate su larga scala e fossimo adeguatamente finanziati», ha aggiunto. «La sofferenza dei bambini nella Striscia di Gaza non è casuale. È la conseguenza diretta di scelte che hanno trasformato Gaza City e l'intera Striscia in un luogo in cui la vita delle persone è sotto attacco, da ogni angolazione, ogni giorno».