Medio Oriente

L'attacco dell'Iran è stato compiuto con armi molto sofisticate

È quanto affermano gli esperti, in particolare pensando all'arsenale di cui dispongono invece Hamas o la Jihad Islamica – Ma di che armi stiamo parlando?
Anche i jet israeliani hanno lavorato per intercettare i missili e i droni iraniani.©ABIR SULTAN
Red. Online
14.04.2024 15:00

Sabato sera, l'Iran ha lanciato un massiccio attacco con droni e missili contro Israele. Un attacco che gli esperti hanno definito «più sofisticato» rispetto a ciò che Israele, finora, ha conosciuto. In particolare pensando ai razzi lanciati da Hamas e dagli altri alleati di Teheran nella regione. L'Iron Dome, il sistema missilistico di difesa dello Stato Ebraico, ha lavorato incessantemente. Arrivando ad annullare il 99% del materiale lanciato.

In questi ultimi mesi, dicevamo, Israele ha respinto e annullato più attacchi di Hamas e della Jihad Islamica. I cui arsenali sono piuttosto grezzi, invero: razzi a corto raggio e tendenzialmente imprecisi della famiglia Grad, nonché razzi M-302 di fabbricazione siriana con una portata maggiore. Hamas, dal canto suo, dispone altresì di razzi Fajr-5 di fabbricazione iraniana e di una versione simile, ma prodotta localmente.

Teheran, invece, dispone di armi molto più performanti. Capaci, secondo logica, di colpire da più lontano e, soprattutto, di viaggiare molto più velocemente. Israele, come detto, ha spiegato di aver intercettato quasi tutti i missili e i droni lanciati dall'Iran. Grazie, va detto, anche al contributo degli Stati Uniti e del Regno Unito.

Secondo i funzionari militari israeliani, nell'attacco di sabato su domenica sono stati lanciati 185 droni, 36 missili da crociera e 110 missili terra-superficie. La maggior parte di questi lanci proveniva dall'Iran, mentre una piccola parte arrivava da Iraq e Yemen. Fabian Hinz, esperto delle forze armate iraniane presso l'Istituto internazionale per gli studi strategici di Berlino, ha dichiarato in un post su X – ripreso dal New York Times – che l'Iran sta probabilmente utilizzando un missile da crociera sviluppato dal Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche, il Paveh 351, la cui una gittata supera le 1.200 miglia. Sufficiente, dunque, per raggiungere Israele dall'Iran. Secondo Hinz, diverse versioni di questo missile sono state fornite anche agli Houthi nello Yemen e alle Forze di mobilitazione popolare irachene.

Jeffrey Lewis, membro dell'International Security Advisory Board del Dipartimento di Stato americano, ha invece dichiarato su X che l'Iran ha usato missili da crociera da attacco terrestre che possono trasportare una tonnellata di esplosivo. Ha altresì osservato che gran parte dell'arsenale iraniano di missili balistici ha una gittata abbastanza lunga da raggiungere Israele. Quanto ai droni iraniani, sebbene trasportino carichi esplosivi molto più piccoli dei missili hanno il vantaggio di potersi librare e di poter cambiare obiettivo.

Negli ultimi decenni, l'Iran si è concentrato sui missili a lungo raggio, sui droni e sulle difese aeree, conclude il New York Times. Secondo, possiede uno dei più grandi arsenali di missili balistici e di droni di tutto il Medio Oriente e sta diventando un importante esportatore di armi a livello globale. Basti pensare all'aiuto, rimanendo ai droni, fornito alla Russia per la guerra in Ucraina.

L'anno scorso, dopo l'attacco di Hamas di ottobre, Israele ha chiesto agli Stati Uniti più munizioni a guida di precisione per i suoi aerei da combattimento e più intercettori per il suo sistema di difesa missilistica Iron Dome. L'arsenale israeliano comprende, infatti, ancora missili risalenti alla Guerra del Vietnam. Alcuni dei quali hanno un tasso di guasto del 15%.