Il punto

«Le frasi di Macron e Cameron? Un potenziale pericolo per la sicurezza europea»

Il Cremlino ha reagito all'intervista del presidente francese con l'Economist e alle dichiarazioni del ministro britannico riguardo l'utilizzo in territorio russo delle armi fornite a Kiev
Il presidente russo Vladimir Putin e il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. © YURI KOCHETKOV
Red. Online
03.05.2024 18:30

Le dichiarazioni di Emmanuel Macron, pubblicate ieri dall'Economist, non sono passate inosservate. Soprattutto, continuano a fare rumore. Il presidente francese, nello specifico, ha parlato (nuovamente) dell'eventualità di inviare truppe occidentali in Ucraina. A maggior ragione se Mosca dovesse sfondare «le linee del fronte» e se vi fosse un'esplicita richiesta di Kiev in questo senso. A quel punto, ha ribadito Macron nell'intervista con il settimanale britannico, «dovremmo legittimamente porci la domanda». E ancora: «Escluderlo a priori significa non aver imparato la lezione degli ultimi due anni». D'altro canto, i Paesi NATO sulle prime avevano escluso l'invio di carri armati e aerei all'Ucraina, salvo poi cambiare idea ha chiarito Macron.

Il capo di Stato francese, aveva accennato alla possibilità di inviare truppe di terra europee in aiuto a Kiev già lo scorso 26 febbraio, al termine della Conferenza di Parigi sull'Ucraina. Allora, Macron usò proprio l'espressione «invio di truppe occidentali». Dicendo, appunto, che uno scenario del genere non poteva essere escluso per il futuro. «Faremo tutto quello che c'è da fare affinché la Russia non possa vincere questa guerra» aveva detto il presidente. Incluso, come detto, il possibile invio di soldati. Lo stesso Macron, a marzo, si era fatto immortalare in tenuta da pugile dalla fotografa ufficiale della presidenza, Soazig de la Moissonnière, in quello che ai più era sembrato un messaggio diretto a Vladimir Putin. Della serie: non ti temo.

La risposta del Cremlino all'intervista di Macron all'Economist, in ogni caso, non ha tardato ad arrivare. Mosca, che già a febbraio aveva descritto le dichiarazioni di Macron come una prova del coinvolgimento diretto della NATO nel conflitto, oltreché della posizione ostile dell'Occidente nei confronti della Russia, ora ha rincarato la dose. La dichiarazione di Macron sull'invio di truppe affidata all'Economist «è molto importante e molto pericolosa» ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Macron, ha proseguito Peskov, «continua a parlare costantemente della possibilità di un coinvolgimento diretto sul terreno nel conflitto in Ucraina. Si tratta di una tendenza molto pericolosa». Diversi Paesi della NATO, tra cui gli Stati Uniti, avevano subito reagito, a febbraio, dopo l'uscita di Macron sull'invio di truppe al fronte. Un tentativo di evitare la cosiddetta escalation.

Peskov, in ogni caso, oggi si è scagliato anche contro l'ex premier e attuale ministro degli Esteri britannico David Cameron. Il quale, durante una visita a Kiev, ieri, ha affermato che l'Ucraina «ha assolutamente il diritto di rispondere alla Russia» e che Londra non ha posto «limiti» all'uso delle armi fornite dalla Gran Bretagna. Detto in altri termini: gli ucraini sono autorizzati a colpire in territorio russo utilizzando armi britanniche. Dichiarazioni, queste, che il portavoce del Cremlino ha etichettato come «pericolose». Negli ultimi mesi, anche considerando le difficoltà al fronteKiev ha colpito diversi siti energetici nel territorio della Federazione Russa. Parliamo in particolare di raffinerie e depositi di petrolio a centinaia di chilometri dalle linee del fronte. L'Ucraina, che per questi attacchi ha usato e usa dei droni, ha sempre ribadito che si tratta di una precisa risposta ad attacchi simili compiuti da Mosca. Di più, colpendo una fonte di carburante per l'esercito e di entrate del Cremlino, Kiev confida di provocare problemi alle catene di approvvigionamento e rallentare così l'avanzata russa.

Peskov, concludendo, ha detto che le recenti dichiarazioni di Macron e Cameron «rappresentano potenzialmente un pericolo per la sicurezza europea, per l'intera architettura di sicurezza europea». Aggiungendo: «Vediamo una pericolosa tendenza all'escalation nelle dichiarazioni ufficiali. Questo ci preoccupa».