Tensioni

Le preoccupazioni della Corea del Sud: e se Pyongyang lanciasse un attacco come Hamas?

Le capacità balistiche nordcoreane spaventano sempre più e spingono gli esperti a interrogarsi – Dal fallimento dell'intelligence a Iron Dome sopraffatto, ecco come Seul sta studiando quanto successo in Medio Oriente
© KCNA via KNS
Red. Online
20.10.2023 15:00

La crisi israelo-palestinese preoccupa. Meglio, anzi peggio: preoccupa il mondo intero, non soltanto gli attori regionali. La Corea del Sud, ad esempio, sta seguendo con molta attenzione l'evolversi della situazione in Medio Oriente. E il motivo è presto detto: Seul teme che la Corea del Nord possa rendersi protagonista di azioni simili a quelle, terribili, di Hamas del 7 ottobre scorso. Di qui, appunto, una rivalutazione generale della strategia di deterrenza sudcoreana contro un'eventuale invasione nordcoreana. 

Sui media sudcoreani, non a caso, in questi giorni impazzano analisi di esperti e strateghi. Analisi piuttosto inquietanti, invero. Della serie: prepariamoci al peggio. E per peggio, appunto, gli analisti indicano attacchi lanciati su più fronti. Sulla falsariga di Hamas. Ovvero: lancio di migliaia di razzi, tattiche di guerriglia urbana con infiltrazioni via terra ma anche via aria. L'ampiezza del raid del gruppo militante palestinese, come le falle in termini di intelligence da parte israeliana, hanno sollevato non poche preoccupazioni a Seul. «L’attacco di Hamas ha dimostrato che un Paese che fa molto affidamento su attrezzature militari avanzate potrebbe non riuscire a difendersi in caso di attacchi improvvisi« ha spiegato Yang Uk, membro senior dell’Asan Institute for Policy Studies, come riporta Inside Over. L'esperto, nello specifico, ha puntato il dito contro Iron Dome, considerato fino a poco tempo fa il miglior sistema di difesa aerea al mondo. Nonostante il tasso di intercettazione di razzi si aggiri attorno al 90%, Israele è stato sopraffatto dalla raffica di razzi lanciati da Hamas. Alcuni di questi razzi, infatti, hanno aggirato il sistema e provocato vittime fra i civili israeliani. Oltre a ingenti danni alle infrastrutture. Così Bruce Bechtol Jr, un ex ufficiale della Defence Intelligence Agency statunitense, la DIA, interpellato dal Korean Times: «Se l’Iron Dome non riesce a fermare tutti i razzi di Hamas, come potrebbe la Corea del Sud fermare tutti i razzi della Corea del Nord in un attacco? Penso che questa sia la domanda che i sudcoreani dovrebbero iniziare a porsi perché la Corea del Nord ha missili molto più efficaci di Hamas».

Le capacità balistiche di Pyongyang, in effetti, sono state più volte al centro di approfondimenti e analisi, al netto degli show hollywoodiani di Kim Jong Un ogni volta che viene effettuato un test o presentata un'arma. E qui, forse, sta la differenza più grossa e sostanziale fra ciò che sta succedendo fra Gaza e Israele e la guerra congelata fra le due Coree. Hamas, ne aveva parlato Paolo Capitini in questo approfondimento di Giacomo Butti, ha in dotazione missili e armi decisamente meno efficaci se paragonate a quelle dell'arsenale nordcoreano. «I Qassam (o simili vettori utilizzati da Hamas) sono razzi: si distinguono dai missili perché, una volta fatti partire dalla rampa di lancio, non c'è possibilità di guidarli» aveva spiegato il generale dell'Esercito italiano ed esperto di scienze strategiche e storia militare. «In aria, si comportano come proiettili d'artiglieria, seguendo una traiettoria balistica in base all'inclinazione sulla rampa e alla carica di propellente. È quindi un sistema molto, molto rudimentale. Il suo scopo, in questa particolare fattispecie, non è quello di colpire un obiettivo specifico, quella casa invece che un'altra, ma la saturazione di un'area, cioè minacciare un'intera zona all'interno della quale verrà colpito qualcuno: così, tutti si sentono insicuri e potenzialmente in pericolo». E ancora: «Questi razzi sono composti, in sostanza, da un tubo, propellente e una testa esplosiva. Non hanno sistemi di guida, non hanno elettronica. Sono, insomma, facili da costruire da chiunque abbia un minimo di formazione».

Pyongyang, oltre a disporre di armi più precise e performanti, utilizzerebbe in caso di attacco la medesima strategia di Hamas stando agli esperti. Il citato attacco su più fronti, accompagnato da una pioggia di razzi. Fonti militari sudcoreane, al riguardo, hanno riferito che la Corea del Nord ha schierato oltre mille pezzi di artiglieria a lungo raggio vicino alla zona demilitarizzata. Pezzi che sarebbero capaci di sparare 16 mila proiettili all'ora. Alcuni di questi pezzi di artiglieria, oltre trecento, sarebbero in grado di raggiungere Seul con i loro colpi. 

In passato, la Corea del Sud aveva valutato l'acquisto della tecnologia alla base di Iron Dome. Ma, alla fine, aveva desistito. E così, nell'immediato, al di là di monitorare la situazione fra Gaza e Israele il governo sudcoreano potrebbe rafforzare le sue capacità di intelligence. In modo da non farsi trovare impreparato qualora il vicino, da nord, intendesse lanciare un raid.

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