L'occupazione di Gaza City è cominciata: «Interi quartieri bombardati incessantemente»

L'occupazione di Gaza City è cominciata. Questa mattina, il portavoce delle Forze di difesa israeliane (IDF), il generale di brigata Effie Defrin, ha confermato che l'esercito di Tel Aviv ha dato il via alla prima fase dell'invasione terrestre di Gaza City. «Abbiamo avviato le operazioni preliminari e le prime fasi dell'attacco: le nostre forze controllano già la periferia» della città, ha dichiarato Defrin in un comunicato ufficiale citato dai media internazionali.
Fra i primi passi annunciati dall'esercito israeliano, anche il richiamo di altri 60.000 riservisti per l'offensiva.
La situazione
Durante la notte, fanno sapere i media internazionali, Israele ha martellato Gaza City e la sua periferia. All'AFP, i residenti hanno descritto «bombardamenti incessanti»: «La casa trema con noi tutta la notte - il suono delle esplosioni, dell'artiglieria, degli aerei da guerra, delle ambulanze e delle grida di aiuto ci sta uccidendo», ha detto uno di loro, Ahmad al-Shanti, all'agenzia. «Il suono si avvicina, ma dove potremmo andare?».
La vita a Gaza City, riporta Al Jazeera, è «essenzialmente crollata in una lotta per la pura sopravvivenza», mentre Israele continua a portare avanti la sua operazione militare per prendere il controllo dell'intera città. «Interi quartieri sono stati sottoposti a continui bombardamenti israeliani. I residenti riferiscono che il suono dei droni e dei jet non abbandona mai il cielo, mentre la gente continua a muoversi per le strade piene di detriti, cercando cibo e riparo, senza trovare nulla. Israele continua a intensificare gli attacchi contro queste aree. Quella che ufficialmente viene descritta come un'operazione militare si è effettivamente tradotta, sul campo, in una distruzione sistematica della vita quotidiana. La semplice sopravvivenza è diventata una sfida sempre più difficile per le famiglie del luogo».
In mattinata, riferisce un reporter dell'emittente qatariota, «c'è stato un enorme attacco a pochi metri da dove ci troviamo, dietro l'ospedale Al-Aqsa. Un campo improvvisato in quell'area è stato colpito da tre missili».
«Palese disprezzo per la mediazione»
Il piano per conquistare Gaza City, ha da parte sua commentato Hamas in una dichiarazione pubblicata in mattinata, dimostra il «palese disprezzo» di Israele per gli sforzi di mediazione volti a un cessate il fuoco. Giorni fa, l'organizzazione palestinese aveva approvato una nuova proposta di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi presentata da Egitto e Qatar. Una proposta che, tuttavia, è stata accolta da Tel Aviv con altre bombe: «L'annuncio odierno da parte dell'esercito di occupazione terroristica dell'inizio di un'operazione contro Gaza City dimostra un palese disprezzo per gli sforzi compiuti dai mediatori», ha scritto il gruppo. «Mentre Hamas ha annunciato l'ok all'ultima proposta presentata dai mediatori, Israele insiste nel continuare la sua guerra» e, non rispondendo a questa proposta, Netanyahu «dimostra di essere il vero ostacolo a qualsiasi accordo».
Critiche internazionali
Da parte sua, il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha nuovamente sollecitato un cessate il fuoco immediato a Gaza: «È fondamentale raggiungere immediatamente un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, ed evitare la morte e la distruzione di massa che un'operazione militare contro Gaza inevitabilmente causerebbe», ha scritto Guterres in un post su X, criticando anche il cosiddetto progetto di espansione degli insediamenti E1 di Israele nella Cisgiordania occupata, definendolo un piano «illegale» che «dividerebbe la Cisgiordania», come del resto esplicitamente affermato dal ministro israeliano Smotrich.
Un appello, nelle scorse ore, è arrivato anche dagli Stati Uniti. Un gruppo di 17 senatori statunitensi ha inviato una lettera al Segretario di Stato Marco Rubio, chiedendo che gli Stati Uniti facciano pressione su Israele per garantire l'accesso e la protezione ai giornalisti a Gaza. La lettera arriva una settimana dopo un attacco mirato israeliano su un gruppo di giornalisti palestinesi nel territorio assediato. «Gli Stati Uniti devono dire chiaramente a Israele che vietare e censurare le organizzazioni dei media e prendere di mira o minacciare i membri della stampa è inaccettabile e deve cessare», hanno dichiarato i senatori democratici in un comunicato. «La esortiamo a fare pressione sul governo israeliano affinché protegga i giornalisti a Gaza e permetta ai media internazionali di accedere al territorio».