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È quanto annuncia Hussein al-Sheikh (Abu Jahed), numero due dell'ANP, in un'intervista al quotidiano Avvenire, commentando gli appelli del Pontefice su Gaza – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:08
23:08
Iran: «Con gli USA sul nucleare permangono disaccordi fondamentali»
Il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi ha affermato che permangono «disaccordi fondamentali» con gli Stati Uniti, alla vigilia di un nuovo round di colloqui sul nucleare a Roma mediati dall'Oman.
«Ci sono ancora disaccordi fondamentali tra noi», ha detto Araghchi alla televisione di Stato, avvertendo che se gli Stati Uniti vorranno impedire all'Iran di arricchire l'uranio, «non ci sarà alcun accordo».
Allo stesso tempo il ministro iraniano ha sottolineato che Teheran è disponibile a «ulteriori ispezioni» dei suoi siti nucleari. «Siamo convinti della natura pacifica del nostro programma nucleare e pertanto non abbiamo alcun problema di principio con maggiori ispezioni e trasparenza», ha detto il ministro.
23:04
23:04
Israele accusa i «leader irresponsabili» dell'Europa
«Morti annunciate»: così i cittadini comuni, come i politici di alto rango, hanno definito l'omicidio a sangue freddo, con colpi da distanza ravvicinata, di due membri dello staff diplomatico dell'ambasciata di Israele a Washington. E il governo attacca duramente alcuni leader occidentali, definendoli «irresponsabili» e puntando il dito soprattutto contro Parigi, Londra ed Ottawa.
La rabbia e l'indignazione trabocca in Israele per l'attentato che ha spazzato via la vita di due giovani, colpevoli solo di essere ebrei. «L'attentato di Washington è frutto della selvaggia istigazione contro Israele», ha affermato Benyamin Netanyahu, dicendosi scioccato.
Ancor più diretto il ministro degli esteri Gideon Sa'ar: «è il risultato dell'incitamento tossico contro Israele e gli ebrei in tutto il mondo: istigazione praticata anche da leader di molti Paesi, soprattutto europei. Ecco cosa succede quando i leader del mondo si arrendono alla propaganda terroristica palestinese e la servono».
Ancora più esplicito il ministro della diaspora Amichai Chikli, che fa nomi e cognomi: «Emmanuel Macron, Keir Starmer, Mark Carney hanno tutti incoraggiato, in modi diversi, le forze del terrore senza tracciare linee rosse morali. Questo viene pagato dal sangue ebraico», ha scritto su X.
La replica di Parigi, dopo che Macron ha inviato le condoglianze al presidente Isaac Herzog, non si è fatta attendere, ed è altrettanto dura: quelle provenienti da Israele sono «dichiarazioni oltraggiose e ingiustificate», ha affermato il portavoce del ministero degli esteri Christophe Lemoine, ricordando che la Francia «condanna e continuerà a condannare sempre e senza ambiguità alcuna ogni atto antisemita».
Starmer non è invece voluto entrare in polemica con Israele e ha caricato sulle reti sociali un post che stigmatizza «fino in fondo» l'attentato di Washington: «l'antisemitismo è un male che dobbiamo estirpare ovunque appaia». È arrivato anche il messaggio sulle reti sociali di Mark Carney, che su X ha definito l'attentato dettato da «un odio intollerabile».
In serata la telefonata del presdiente americano Donald Trump, che ha presentato il suo cordoglio al primo ministro israeliano. «I due leader hanno discusso della guerra a Gaza e Trump ha espresso il suo sostegno agli obiettivi di Netanyahu: la liberazione degli ostaggi, l'eliminazione di Hamas e l'avanzamento del Piano Trump», ha scritto in una nota l'ufficio del premier israeliano.
Confermando che l'amministrazione statunitense, pur volendo la fine della guerra a Gaza, appoggia «Bibi» nell'obiettivo di distruggere il gruppo terroristico e non ha per niente abbandonato l'idea che l'enclave sul Mar Mediterraneo «meriti un futuro di libertà».
Dopo il colloquio col presidente americano, Netanyahu si è rivolto nuovamente ai media, rilasciando una lunga dichiarazione in cui accusa Hamas di «non volere uno Stato palestinese, ma di voler solo distruggere Israele».
«Non sono mai riuscito a capire come questa verità sfugga ai leader di Francia, Gran Bretagna e Canada. Per 18 anni abbiamo avuto uno Stato palestinese de facto. Si chiama Gaza. E cosa abbiamo ottenuto? La pace? Abbiamo ottenuto il più selvaggio massacro di ebrei dai tempi dell'Olocausto».
E poi l'affondo, con la citazione di un comunicato di Hamas dei giorni scorsi in cui ringraziava Macron, Starmer e Carney: «siete dalla parte sbagliata dell'umanità e della Storia».
21:09
21:09
Netanyahu nomina il nuovo capo dello Shin Bet
Benyamin Netanyahu ha annunciato questa sera la sua decisione di nominare il generale (in congedo) David Zini come prossimo direttore del servizio di sicurezza Shin Bet. Lo riferisce il suo ufficio.
La decisione è stata presa nonostante una sentenza dell'Alta Corte secondo cui il licenziamento del capo dello Shin Bet Ronen Bar è illegale a causa del conflitto di interessi di Netanyahu nella vicenda Qatargate e nonostante l'opposizione del consigliere legale del primo ministro Gali Baharav-Miara.
19:58
19:58
Gaza: arrivano i primi aiuti ma ci sono stati ancora raid
Ancora morti e feriti in una Gaza martellata dai raid israeliani in cui l'unico sollievo per la popolazione stremata è la distribuzione dei primi aiuti dopo due mesi, che per i soccorritori però sono «una goccia nell'oceano».
Sul fronte diplomatico, l'Autorità nazionale palestinese (ANP), che «sta lavorando per incontrare presto papa Leone XIV», apre a sorpresa all'ipotesi di un'intesa con Israele anche «con uno Stato unico».
«Se ora gli israeliani respingono la formula dei due popoli in due Stati sono pronto ad accettare e siglare un accordo per uno Stato unico, nel quale tutti i cittadini abbiano uguali diritti, con Gerusalemme capitale», ha detto ad «Avvenire» Hussein al-Sheikh (Abu Jahed), numero due dell'ANP, indicato da molti come il probabile successore del presidente Abu Mazen.
A Gaza intanto i forni hanno ricevuto i primi sacchi di farina, ricominciando a produrre il pane che è stato distribuito a fine giornata, con le cucine di pasti caldi prese letteralmente d'assalto. L'ONU ha raccolto l'equivalente di oltre 90 camion di beni di assistenza, riuscendo a distribuirlo tre giorni dopo che Israele ha annunciato l'allentamento del blocco, durato 11 settimane.
Gli aiuti, che includono anche alimenti per neonati e attrezzature mediche, sono partiti ieri sera dal valico di Kerem Shalom per arrivare diverse ore dopo a Gaza, con ritardi imputati «all'insicurezza lungo l'unica via di accesso approvata dall'esercito israeliano».
Le scorte però, avvertono le Nazioni Unite, «non sono minimamente sufficienti a soddisfare le vaste necessità di Gaza». Sono «una goccia nell'oceano», ha detto Amjad al-Shawa, direttore di un'organizzazione non governativa palestinese, sottolineando che durante la breve tregua di camion a Gaza «ne entravano 600 al giorno». La situazione è drammatica, e nelle ultime 48 ore «29 tra bambini e anziani sono morti per fame», ha denunciato il ministro della salute dell'ANP Majed Abu Ramadan.
Sono invece almeno 54 le vittime nei bombardamenti di Israele sulla Striscia secondo le fonti mediche locali. L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che «una famiglia di nove persone è rimasta uccisa in un raid su una caserma che ospitava sfollati» nei pressi di una cisterna d'acqua nella zona di al-Baraka, nella città di Deir al-Balah, presa di mira più volte oggi.
Un portavoce dell'IDF ha invitato gli abitanti a cacciare via dalla loro zona tre miliziani di Hamas «nascosti tra di voi». Il portavoce ha allegato al messaggio le foto dei tre ricercati e la mappa del luogo in cui si trovano.
Sempre secondo la Wafa, veicoli militari israeliani hanno poi fatto irruzione nel cortile dell'ospedale al-Awda a Tal al-Zaatar, nel nord della Striscia, «aprendo un intenso fuoco».
Nel nord - dove un ufficiale della 401esima brigata corazzata «è rimasto seriamente ferito nei combattimenti» - l'IDF ha emanato un ordine di evacuazione immediata ai residenti di 14 quartieri, incluso il campo di Jabaliya: l'esercito «sta operando con grande forza nelle zone in cui si trovano, perché le organizzazioni terroristiche continuano le loro attività», recita un comunicato.
Ed è iniziata una nuova operazione offensiva nella parte meridionale della Striscia: l'obiettivo è quello di stabilire un «controllo operativo» nella zona di Khan Yunis.
19:57
19:57
«Telefonata Trump-Netanyahu sull'attentato a Washington»
«Benyamin Netanyahu ha avuto una conversazione telefonica con il presidente Donald Trump, che gli ha espresso profondo cordoglio per il terribile assassinio a Washington di due membri del personale dell'ambasciata israeliana». Lo riferisce l'ufficio del premier israeliano.
«Il primo ministro ha ringraziato il presidente per la lotta contro l'antisemitismo negli USA». «I due leader hanno discusso anche della guerra a Gaza - viene aggiunto -. Trump ha espresso il suo sostegno agli obiettivi di Netanyahu: la liberazione degli ostaggi, l'eliminazione di Hamas e l'avanzamento del Piano Trump. Oltre alla necessità di impedire che l'Iran ottenga armi nucleari».
Intanto Kash Patel, il direttore dell'FBI, ha definito l'attentato fuori dal museo ebraico a Washington «un atto di terrorismo». «La violenza antisemita è un attacco ai nostri valori fondamentali e verrà affrontata con tutta la forza della giustizia federale», ha scritto in un post sulle reti sociali.
19:56
19:56
«Piano di Parigi e Riad per disarmare Hamas»
Secondo Bloomberg, Parigi e Riad stanno elaborando un piano per disarmare Hamas, ma consentendogli di mantenere la sua influenza politica sulla Striscia di Gaza.
Fonti che hanno mantenuto l'anonimato hanno riferito che alcuni funzionari sauditi sono stati in contatto con Hamas, ma non è ancora chiaro - afferma Bloomberg - se pure la Francia sia in contatto con il gruppo sostenuto dall'Iran, considerato un'organizzazione terroristica dall'Unione europea.
L'obiettivo è trasformare Hamas «in un'entità puramente politica che possa ancora svolgere un ruolo nella futura governance palestinese», in modo da rendere il gruppo terroristico più aperto al disarmo, si legge nel servizio.
Il presidente francese Emmanuel Macron e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman hanno in programma di tenere una conferenza congiunta alle Nazioni Unite il mese prossimo per promuovere la soluzione dei due Stati come migliore via d'uscita dal conflitto e per annunciare potenzialmente il riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese.
18:29
18:29
IDF: «Combattimenti intensi a Khan Yunis, 5 divisioni in campo»
L'esercito israeliano ha annunciato l'inizio di una nuova operazione offensiva nella parte meridionale della Striscia di Gaza, con l'impiego di migliaia di soldati.
Secondo l'IDF, le truppe della 98. divisione stanno cercando di stabilire un «controllo operativo» nella zona di Khan Yunis e di distruggere le infrastrutture di Hamas, sia in superficie che nel sottosuolo.
L'esercito afferma che finora sono stati uccise decine di membri dell'organizzazione in combattimenti ravvicinati e raid aerei, e che circa 200 infrastrutture, tra cui tunnel, sono state distrutte.
Attualmente operano nella Striscia cinque divisioni militari.
17:07
17:07
Gaza: l'IDF invia foto ai residenti, mandate via questi 3 terroristi
Il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano (IDF) ha inviato un inusuale messaggio su X agli abitanti di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, in cui invita a cacciare via dalla loro zona tre miliziani di Hamas «nascosti tra di voi».
Il portavoce ha allegato al messaggio le foto dei tre ricercati e la mappa del luogo in cui si trovano.
«Hamas sta sfruttando infrastrutture e risorse civili per il terrorismo. Vi chiediamo di estromettere i terroristi che operano nella vostra zona e di tenervi lontani dalle strutture di Hamas vicino a voi», ha scritto.
16:59
16:59
Francia: «Le accuse di Israele sono oltraggiose e ingiustificate»
La Francia smentisce seccamente il ministro degli esteri israeliano Gideon Sa'ar, che ha accusato diversi paesi europei di «incitamento all'odio» dopo l'attentato a Washington costato la vita a due membri dell'ambasciata israeliana.
Si tratta di «dichiarazioni perfettamente oltraggiose e perfettamente ingiustificate», ha ribattuto il portavoce del ministero degli esteri di Parigi, Christophe Lemoine, ricordando che «la Francia ha condannato, la Francia condanna e la Francia continuerà a condannare sempre e senza ambiguità alcuna ogni atto antisemita».
16:15
16:15
«A Gaza 29 bimbi e anziani morti per fame in 2 giorni»
Il ministro della salute palestinese Majed Abu Ramadan ha dichiarato che negli due ultimi giorni a Gaza 29 bambini e anziani sono morti di fame e che molte altre migliaia di persone sono a rischio. Lo riferisce la Reuters.
15:59
15:59
Netanyahu parla con i genitori delle vittime di Washington
«Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha parlato poco fa con i genitori di Yaron Lishinsky e Sarah Milgrom, i due membri dello staff dell'ambasciata israeliana assassinati nell'attentato antisemita a Washington», riferisce l'ufficio del premier.
«Durante la conversazione, Netanyahu ha espresso le sue più sentite condoglianze: tutto il popolo di Israele condivide il vostro dolore», ha detto.
Intanto anche il vicepresidente americano JD Vance si è espresso sulla vicenda e si è detto «addolorato» per l'uccisione di due persone fuori dal museo ebraico a Washington. «Non c'è posto per la violenza antisemita negli Stati Uniti», ha dichiarato. «Preghiamo per le loro famiglie e per tutti i nostri amici dell'ambasciata israeliana, dove lavoravano le due vittime.»
La presenza della polizia per le strade di Washington è sempre ingente ma all'indomani dell'attacco la sicurezza in tutti i luoghi sensibili della capitale è stata rafforzata. Dalla Casa Bianca a Capitol Hill, ci sono presidi di agenti ad ogni angolo di strada, mentre il luogo dell'attentato è ancora chiuso al pubblico e al traffico e popolato solo da forze dell'ordine e FBI.
15:50
15:50
Gaza: CICR, farina e cibo consegnati ai residenti
Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha reso noto che gli aiuti umanitari vengono distribuiti alla popolazione di Gaza. Lo riferisce «Haaretz».
Secondo gli operatori sono stati consegnati ai residenti farina, cibo per bambini e attrezzature mediche. Una parte dei prodotti è stata consegnata a un ospedale da campo.
15:25
15:25
Mezzaluna Rossa: «Nessun aiuto è ancora arrivato ai residenti»
Il presidente della Mezzaluna Rossa palestinese ha dichiarato che «nessun cittadino ha ancora ricevuto aiuti arrivati nella Striscia di Gaza. La maggior parte dei camion si trova ancora al valico di Kerem Shalom ed è in fase di ispezione», ha detto.
Due ore prima, le Nazioni Unite avevano dichiarato che gruppi umanitari hanno raccolto aiuti portati da circa 90 camion, su un totale di quasi 200 entrati a Gaza.
Jens Laerke, portavoce dell'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite OCHA, afferma che i camion entrati trasportavano medicinali, farina di grano e scorte alimentari.
«I gruppi umanitari hanno dovuto affrontare notevoli difficoltà nella distribuzione degli aiuti a causa dell'insicurezza, del rischio di saccheggi e dei problemi di coordinamento con le autorità israeliane», ha detto Laerke specificando che la maggior parte dei rifornimenti si trova sul lato di Gaza del valico di Kerem Shalom con Israele.
14:53
14:53
«Netanyahu richiama da Doha l'intera delegazione israeliana»
Secondo i media israeliani, il premier Benyamin Netanyahu avrebbe deciso di richiamare l'intera delegazione israeliana dal Qatar a causa della persistente situazione di stallo nei negoziati indiretti con Hamas sulla tregua e il rilascio degli ostaggi a Gaza.
Martedì Netanyahu aveva annunciato che i membri di alto livello del team negoziale sarebbero rientrati dopo una settimana di intensivi colloqui a Doha, mentre un certo numero di rappresentanti a livello operativo sarebbero rimasti nella capitale del Qatar. Oggi avrebbe richiamato la delegazione tecnica.
Non ci sono conferme ufficiali.
13:51
13:51
L'ambasciatore USA in Israele condanna «l'ipocrisia di Parigi e Londra»
L'ambasciatore statunitense in Israele, Mike Huckabee, in un'intervista alla Radio militare israeliana ha condannato «l'ipocrisia di Parigi e Londra che chiedono a Israele di porre fine alla guerra senza sconfiggere Hamas».
«I due Paesi devono ricordare la loro storia: invece di accontentarsi di un 'pareggio', Gran Bretagna e Francia hanno bombardato a tappeto la Germania, e questo è ciò che ha posto fine alla guerra, è stata una vittoria decisiva dopo essere stati attaccati dai nazisti», ha affermato. Huckabee si è rifiutato di dire se gli Stati Uniti stiano pianificando azioni per difendere Israele dalle misure inglesi e francesi.
13:49
13:49
L'IDF evacua i villaggi di Gaza nord
Il portavoce in lingua araba delle Forze di difesa israeliane (Idf) ha diffuso sui social un avvertimento e un ordine di evacuazione immediata ai residenti della Striscia di Gaza settentrionale.
Ai residenti dei quartieri di G'ban, a-Shimaa, Fed'us, al-Manshiyya, a-Sheikh Zayd, a-Slatin, al-Karama, Mashru' Beit Lahiya, a-Zhor, Tel a-Za'tar, a-Nur, 'Abd a-Rahman, a-Nahda e del campo di Jabaliya, l'esercito israeliano ha comunicato che «sta operando con grande forza nelle zone in cui si trovano, perché le organizzazioni terroristiche continuano le loro attività».
«Le zone in cui vi trovate sono considerate pericolose zone di combattimento. Le organizzazioni terroristiche vi hanno portato il disastro. Per la vostra sicurezza, evacuate immediatamente a sud».
11:53
11:53
Israele: «Rafforzata la sicurezza delle ambasciate all'estero»
Dopo l'uccisione di Yaron Lishinsky e Sarah Milgrom nell'attentato a Washington, fonti israeliane hanno comunicato il rafforzamento della sicurezza presso istituzioni ebraiche e israeliane negli Stati Uniti, soprattutto nella capitale, e l'innalzamento dello stato di allerta in diverse sedi diplomatiche nel mondo, per timore di attentati.
Il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar ha disposto l'abbassamento delle bandiere a mezz'asta in tutte le rappresentanze di Israele.
11:49
11:49
ANP: «Pronti a un'intesa con Israele, anche per uno Stato unico»
«Un'intesa con Israele? Dipendesse da me, la firmerei all'istante. E se ora gli israeliani respingono la formula dei due popoli in due Stati sono pronto ad accettare e siglare un accordo per uno Stato unico, nel quale tutti i cittadini abbiano uguali diritti. Con Gerusalemme capitale». Lo afferma in un'intervista al quotidiano italiano di ispirazione cattolica Avvenire Hussein al-Sheikh (Abu Jahed), numero due dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp).
«Il nostro compito adesso è quello di rilanciare le iniziative per unificare il popolo palestinese - sottolinea -. Non dobbiamo lasciarci dividere. Si apre una stagione nella quale bisogna costruire unità. La politica di Israele, con la guerra a Gaza e l'occupazione illegale della terra palestinese, ha anche lo scopo di creare fratture tra di noi. Ma non dobbiamo cedere. Con l'attuale leadership israeliana non ho speranza che si possa costruire qualcosa. Ma non c'è alternativa alla prospettiva di un accordo. Arafat e Rabin ci erano riusciti ma entrambi sono stati uccisi».
11:48
11:48
La Francia rafforza la sicurezza sui siti ebraici
La Francia «aumenterà la sicurezza nei pressi dei luoghi simbolo» ebraici, secondo una richiesta del ministro dell'Interno, Bruno Retailleau, inviata ai prefetti. Ne ha avuto notizia BFM TV.
Retailleau ha anche chiesto ai prefetti di «contattare i rappresentanti della comunità ebraica» in Francia.
11:24
11:24
Gli Houthi «si vantano» del lancio notturno di un missile su Tel Aviv
Un missile dallo Yemen, che ha provocato poco fa allarmi a Gerusalemme, Cisgiordania e numerose aree di Israele, è stato lanciato subito dopo la fine della dichiarazione del portavoce militare degli Houthi, Yahya Sarie, che si è anche vantato del lancio notturno (alle tre del mattino) che ha svegliato milioni di persone a Tel Aviv e nel centro di Israele.
«L'attacco missilistico ha raggiunto il suo obiettivo, bloccando il traffico aereo per quasi un'ora e costringendo milioni di persone a correre nei rifugi», ha affermato Sarie. E ha minacciato: «Non esiteremo ad ampliare e intensificare le nostre operazioni di supporto in base alle nostre capacità».
10:55
10:55
Kallas: «Non deve esserci posto per l'odio e l'antisemitismo»
«Sconvolta dall'uccisione di due dipendenti dell'ambasciata israeliana a Washington DC. Nelle nostre società non c'è e non deve esserci posto per l'odio, l'estremismo e l'antisemitismo. Porgo le mie condoglianze alle famiglie delle vittime e al popolo di Israele». Lo ha scritto l'Alto Rappresentante UE per la Politica Estera Kaja Kallas.
10:47
10:47
Sa'ar: «L'istigazione antisemita viene praticata anche dai leader europei»
«Esiste un filo diretto che collega l'incitamento antisemita e anti-israeliano all'attentato a Washington. Questa istigazione viene praticata anche da leader e funzionari di molti Paesi e organizzazioni internazionali, soprattutto europei. Le calunnie sul sangue, sul genocidio, sui crimini contro l'umanità e sull'uccisione di neonati hanno spianato la strada proprio a tali omicidi. Ecco cosa succede quando i leader del mondo si arrendono alla propaganda terroristica palestinese e la servono».
Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar in conferenza stampa a Gerusalemme.
La campagna velenosa e tossica che si è intensificata dopo il 7 ottobre nel mondo spiana la strada all'omicidio. I leader mondiali si fermino con le false accuse. Le trame contro di noi hanno trasformato il sangue ebraico in immondizia«, ha detto il ministro degli Esteri israeliano, aggiungendo o di aver parlato con Daniel, padre di Yaron Lishinsky, uno dei due impiegati dell'ambasciata israeliana uccisi a Washington. »Gli ho detto che suo figlio era un combattente nella battaglia diplomatica, è caduto come un soldato in prima linea«, ha dichiarato.
10:46
10:46
Decine tra morti e feriti nei raid dell'IDF di oggi a Gaza
Decine di persone sono rimaste uccise e ferite nelle prime ore di oggi durante i bombardamenti israeliani in corso sulla Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Una famiglia di nove persone sarebbe morta in un raid su una caserma che ospitava sfollati nei pressi di una cisterna d'acqua nella zona di Al-Baraka, nella città di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale.
Secondo il corrispondente di Wafa a Gaza, veicoli militari israeliani hanno fatto irruzione nel cortile dell'ospedale Al-Awda a Tal al-Zaatar, a nord di Gaza, aprendo un intenso fuoco.
10:46
10:46
Sharaa chiede all'UE di fermare le interferenze di Israele in Siria
L'Unione Europea intervenga per porre fine alle «interferenze» israeliane in Siria: è quanto ha chiesto oggi l'autoproclamato presidente siriano Ahmad Sharaa al presidente del consiglio europeo, António Costa, nel corso di una telefonata dopo la decisione dell'Ue di revocare le sanzioni alla Siria. Lo riferiscono media di Damasco citando un comunicato dell'ufficio della presidenza siriana.
«Sharaa ha affermato che le interferenze israeliane continuano ad avere ripercussioni sulla Siria, sottolineando la necessità che l'Unione Europea si schieri a fianco della Siria per mettere fine a tali interferenze», si legge nel comunicato. Da dicembre scorso, da quando è cambiato il potere in Siria, l'esercito israeliano ha esteso il suo controllo del sud-ovest della Siria oltre ad aver compiuto centinaia di raid aerei contro installazioni militari nel paese.
Nei giorni scorsi Sharaa aveva ammesso che sono in corso negoziati indiretti, tramite gli Emirati Arabi Uniti, tra Damasco e Israele.
Sharaa - si legge poi nel comunicato - ha espresso la sua gratitudine all'Unione Europea per la decisione di revocare parte delle sanzioni alla Siria, descrivendola come «un passo storico che spingerà il Paese verso un futuro più stabile».
La decisione europea è stata comunicata qualche giorno dopo l'annuncio da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di rimuovere le sanzioni Usa alla Siria. Il raìs siriano, di recente in visita a Parigi dal presidente Emmanuel Macron, nella telefonata con Costa ha inoltre incoraggiato le «aziende europee a investire in Siria», affermando che il paese «rappresenta oggi un'opportunità di investimento promettente e un importante corridoio economico tra Oriente e Occidente».
10:43
10:43
L'ONU condanna l'attacco ai diplomatici a Jenin: «Israele indaghi»
«Esortiamo le autorità israeliane a condurre un'indagine approfondita, a riferirci i loro risultati e a prendere tutte le misure necessarie per evitare che un incidente del genere si ripeta». È quanto ha chiesto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, secondo quanto riferisce il suo portavoce, dopo quanto accaduto ieri nel corso della visita della delegazione diplomatica vicino al campo di Jenin, in Cisgiordania.
Da parte sua, il direttore delle operazioni dell'Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel vicino oriente) in Cisgiordania, Roland Friedrich, ha denunciato: «questo incidente è un duro promemoria dell'uso della forza eccessiva regolarmente utilizzata dalle forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania, spesso con conseguenze mortali».
«Sebbene la Cisgiordania non sia una zona di guerra, 137 palestinesi sono stati uccisi da gennaio, in episodi violenti legati all'occupazione» ha spiegato.
10:33
10:33
L'Autorità Nazionale Palestinese: «Stiamo lavorando a un incontro con papa Leone»
«Stiamo lavorando per incontrarlo presto». Lo dice a proposito di papa Leone XIV Hussein al-Sheikh (Abu Jahed), numero due dell'Autorità Nazionale Palestinese, in un'intervista al quotidiano di ispirazione cattolica Avvenire, commentando gli appelli del Pontefice su Gaza.
«Siamo grati per le sue parole e per l'impegno della Chiesa - afferma -. Non osservo le cose in una prospettiva ideologica. Non ho niente contro gli ebrei, ma ho il diritto e il dovere di criticare le politiche di Israele. Così come dobbiamo lavorare per proteggere la presenza dei cristiani e incentivare anche il ritorno in questi luoghi dei cristiani che sono emigrati».
08:38
08:38
Herzog: «Terrore e odio non ci spezzeranno»
«Sono sconvolto dalle scene di Washington DC. Questo è un atto spregevole di odio, di antisemitismo, che ha causato la morte di due giovani dipendenti dell'ambasciata israeliana»: così il presidente israeliano Isaac Herzog su X.
«I nostri cuori sono con i cari delle vittime e le nostre preghiere immediate sono rivolte ai feriti. Invio il mio pieno sostegno all'Ambasciatore e a tutto il personale dell'ambasciata. Siamo al fianco della comunità ebraica a Washington DC e in tutti gli Stati Uniti - prosegue -. America e Israele saranno uniti in difesa del nostro popolo e dei nostri valori comuni. Il terrore e l'odio non ci spezzeranno».
06:31
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Il punto alle 6.00
L'ONU ha recuperato, e cominciato a distribuire nella Striscia di Gaza, l'equivalente di 90 camion di aiuti umanitari, per la prima volta dall'inizio del blocco totale sul territorio palestinese. Tre giorni dopo l'annuncio della ripresa limitata degli aiuti da parte di Israele, «mercoledì 21 maggio le Nazioni Unite hanno raccolto circa 90 camion al valico di Kerem Shalom e li hanno spediti a Gaza», ha detto Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale dell'Onu in un comunicato.