Regno Unito

Ma il sistema elettorale britannico è sbagliato?

Diversi cittadini hanno alzato la voce: avrebbero voluto dire la loro sulla scelta di Rishi Sunak
© EPA/TOLGA AKMEN
Marcello Pelizzari
25.10.2022 17:30

Il sistema elettorale britannico è sbagliato? La domanda, invero, sembra totalmente fuori luogo. Eppure, qualcuno se l’è posta. Tanto nel Regno Unito, quanto all’estero. Anche perché, in effetti, vedere la classe politica – questa classe politica – passare da un primo ministro all’altro senza chiedere il parere del popolo, beh, ha fatto storcere più di un sopracciglio. Di nuovo, tanto nel Regno Unito quanto all’estero.

Le parole dei Laburisti

A chiedere, a gran voce, le elezioni in queste ultime settimane è stato il Partito laburista, al momento all’opposizione. Il Partito conservatore, invece, ha appena scelto un altro leader: il tecnocrate Rishi Sunak. È il terzo primo ministro da settembre, quando Boris Johnson aveva annunciato le dimissioni e – al potere – era salita Liz Truss. Lo ha scelto perché, semplicemente, può farlo. Almeno, è quanto prevede la democrazia parlamentare britannica.

Come funziona

Il Paese, in effetti, è diviso in 650 circoscrizioni elettorali locali. Durante un’elezione, i cittadini spuntano una casella sul rappresentante preferito. Quello, cioè, che sperano possa rappresentarli in parlamento. Nella stragrande maggioranza dei casi, il candidato farà parte di uno dei quattro principali partiti: Conservatore, Laburista, Liberal Democratico, Verde.

Il partito che ottiene la maggioranza dei seggi alla Camera dei Comuni può formare un governo. Di più, il leader di quel partito, automaticamente, diventa il primo ministro.

E ancora: per quanto coalizioni siano possibili, di solito a vincere è uno dei due partiti di punta. Per farla breve, o comandano i Conservatori o i Laburisti.

Se è vero che il leader del partito diventa il primo ministro, è altrettanto vero che ogni partito può cambiare leader secondo le proprie regole e, di riflesso, primo ministro. Senza, come detto, passare dalle elezioni.

Sunak, volendo, può indire elezioni anticipate

Ora, l’ultima elezione generale nel Regno Unito si è tenuta nel 2019. Costituzione alla mano, non ne servirà un’altra fino al 2024.

Dopo l’ennesimo avvicendamento, un clima più vicino al caos che alla normalità e, soprattutto, paragoni poco lusinghieri con l’Italia, molti britannici si sono posti la domanda: perché mai una piccola, piccolissima parte di Paese ha scelto il nuovo primo ministro? E, ancora, perché i cittadini – detto di come funziona il sistema – non hanno potuto dire la loro? La voglia di elezioni, in un futuro nemmeno troppo lontano, sembrerebbe forte nel Regno Unito.

Va detto che il primo ministro, quindi Rishi Sunak, fra i suoi poteri può vantare pure quello di indire elezioni anticipate: sarebbe, stando ai sondaggi, un vero e proprio suicidio politico, poiché andare al voto adesso vorrebbe dire far vincere i Laburisti. Ergo, è molto improbabile che Sunak ricorra a questa mossa.

Vi sarebbe, infine, anche la possibilità di arrivare a un’elezione anticipata passando da un voto di sfiducia al governo presso la Camera dei Comuni. Anche qui, tuttavia, vorrebbe dire – per molti Conservatori – votare contro il proprio partito.

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