Niente pettegolezzi

Ma questa Milano «modello cemento» piace davvero al centrosinistra?

Se piace, come sembra perché Sala è al suo posto, il Pd potrebbe presentarsi al voto a braccetto con un bel pezzo di centrodestra – Questo vogliono i suoi elettori?
© KEYSTONE (AP Photo/Antonio Calanni)
Carlo Tecce
26.07.2025 20:30

Non c’è dubbio che il Partito democratico sappia fare opposizione: soprattutto a sé stesso. Perdonate la battuta, facile, e forse troppo severa. Però assistiamo alle contorsioni del Pd per il caso Milano e il caso Pesaro, meglio noto come il caso Matteo Ricci, promesso candidato probabilmente eletto alla Regione Marche, mentre sul governo di Giorgia Meloni tutto scorre amabilmente senza lasciare un minimo segno, una crosticina, una rughina: la scarcerazione del torturatore libico Almasri, la riforma epocale della Giustizia, le intricate vicende bancarie, le relazioni altalenanti con l’Unione Europa, la pedissequa fedeltà offerta all’America di Donald Trump, la timidezza contro i massacri israeliani, e potremmo proseguire a lungo.

Questo riguarda le politiche del governo e gli elettori sembrano, a parere dei sondaggi (spesso di bassa qualità), scarsamente condizionati, mentre lo sono, in particolare nel centrosinistra, dalla politica in senso stretto, dai principi, dalla coerenza, dal mazzo di idee che ciascun partito espone (o dovrebbe esporre) nel suo incidere.

I casi Milano e Pesaro sono due casi giudiziari, due inchieste di dimensioni assai differenti che vedono indagati il sindaco Beppe Sala e l’ex sindaco Matteo Ricci, entrambi si dichiarano estranei ai fatti, entrambi si dichiarano non informati sui protagonisti cruciali e sulle condotte dei protagonisti cruciali delle indagini, entrambi sono stati difesi con un po’ di ritardo dalla segretaria Elly Schlein. Qui non è in discussione il «garantismo», parola utilizzata con ambiguità dai politici, né ci si permette di valutare il lavoro dei magistrati che sarà sottoposto al vaglio dei giudici, come ripetono con un faticoso mantra nel centrosinistra. Qui non servono disamine tecniche, ma politiche.

I casi Milano e Pesaro, in particolare di Milano, pongono quesiti sulle scelte politiche di Sala e non si è capito se la segretaria Schlein e l’intero Pd la pensino come Sala oppure no. Questo fantomatico modello Milano, da appellarsi meglio come «modello cemento», riflette il suo spirito? Piace o non piace al Pd? I grattaceli comodi da tirare su e difficili da riempire, la rigenerazione urbana su misura dei ricchi, il costo della vita impazzito per giovani, studenti, lavoratori. Se piace, come sembra perché Sala è al suo posto, almeno a Milano il Pd potrebbe presentarsi al voto a braccetto con un bel pezzo di centrodestra e riuscire a fare ciò che da un po’ non gli riesce: vincere. Questo vogliono i suoi elettori? Ci rifiutiamo di crederlo.

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