Guerra

Mortai, munizioni e droni: tutto «fatto in casa» per resistere alla Russia

Ingenti finanziamenti di Kiev alle aziende private locali e alle startup per la produzione di armamenti: «Impressionante trasformazione del settore della difesa, ma l'Ucraina non può sconfiggere Putin senza aiuti occidentali»
©Russian Defense Ministry Press Service
Michele Montanari
27.03.2024 09:36

La macchina da guerra russa funziona a pieno regime e potrebbe arrivare a produrre circa 3 milioni di munizioni d’artiglieria all’anno, mentre Iran e Corea del Nord fanno la loro parte nel rifornire il Paese di Putin di armamenti. Nel frattempo l’Ucraina, costantemente alle prese con le incertezze legate agli aiuti occidentali, non resta certo a guardare e sta puntando sempre di più sulla sua industria della difesa, ancora piccola ma in forte crescita.

Stando a un recente reportage della Associated Press, Kiev sta elargendo finanziamenti a nuove realtà aziendali, nella speranza che un’ondata di armi e munizioni «fatte in casa» possa aiutare le truppe ucraine a resistere all’avanzata russa.

Lo sforzo produttivo è aumentato notevolmente nell’ultimo anno, specialmente di fronte ai tentennamenti di Stati Uniti e di alcuni leader europei. Kiev, nel 2024, ha stanziato quasi 1,4 miliardi di dollari per sviluppare armamenti in patria, una cifra 20 volte superiore rispetto a quanto veniva investito prima dell’invasione da parte russa. E, altro importante cambiamento, gran parte delle armi destinate ai soldati ora viene acquistata da fabbriche private ucraine, che stanno spuntando in tutto il paese, sostituendosi al ruolo delle aziende statali.

Una fabbrica che prima della guerra produceva attrezzature agricole, da quasi un anno costruisce mortai e riesce a fabbricare circa 20 mila proiettili al mese: l'obiettivo a lungo termine è toccare quota 100 mila munizioni al mese, nonché sviluppare motori ed esplosivi per i droni. Ogni proiettile fabbricato, viene imballato in casse di legno per essere poi spedito in Romania o Bulgaria, dove sarà caricato con esplosivi. Diverse settimane dopo, il prodotto viene rispedito al mittente e mandato al fronte.

Questo è solo un esempio dei tanti imprenditori che sono passati all'industria degli armamenti, la quale, fino a poco tempo fa, era dominata dalle imprese statali. Oggi, invece, circa l’80% del settore è in mani private, una situazione in netto contrasto con quella russa, dove la produzione bellica è controllato dallo Stato. Secondo Oleksandr Kamyshin, ministro per le Industrie strategiche dell'Ucraina, rispetto all'anno scorso, lo sviluppo di colpi di mortaio è superiore di circa 40 volte, mentre la produzione di munizioni per l'artiglieria è quasi triplicata. Kamyshin ha pure fatto sapere che c’è stato un boom di startup specializzate nella realizzazione di droni, con il governo che ha stanziato un ulteriore miliardo di dollari su queste tecnologie.

Nonostante la buona volontà, però, restano problemi enormi per le aziende private, in primis la mancanza di manodopera: molti uomini sono infatti impegnati al fronte. Senza contare l’eccessiva burocrazia del governo ucraino, che limita fortemente il settore privato, e gli attacchi dei missili a lungo raggio russi che prendono di mira le fabbriche e le infrastrutture energetiche. Per mitigare il problema della manodopera, Kiev, lo scorso gennaio, ha dichiarato che, in futuro, tutti i lavoratori dell’industria della difesa saranno esentati dal servizio militare.

Al netto dell’impressionante trasformazione del settore della difesa ucraino, il paese guidato da Zelensky, comunque, non sembra avere alcuna possibilità di sconfiggere la Russia senza un massiccio sostegno da parte dell’Occidente. Ne è convinto Trevor Taylor, ricercatore del Royal United Services Institute, un think tank con sede a Londra: «L'Ucraina non è in grado di produrre tutte le munizioni di cui ha bisogno per questa guerra. Il blocco dei 60 miliardi di dollari di aiuti americani si sta davvero rivelando un ostacolo significativo», ha constatato l’esperto, citato dalla AP. Denaro e manodopera, al momento, permettono alla Russia di avere un enorme vantaggio nella produzione di armamenti rispetto all’Ucraina.

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