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Guerra in Ucraina
Lo affermano fonti militari russe – I bambini rimasti uccisi dall'inizio del conflitto sarebbero 145 – Bombardamenti vicino a Kiev, sulla città di Lysychansk e a Chernihiv – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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00:03
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Zelensky su de-escalation russa: «Non crediamo a nessuno»
«Non crediamo a nessuno»: lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riguardo agli annunci russi in merito a una de-escalation del conflitto in alcune regioni del Paese. «Non crediamo a nessuno, a nemmeno una di queste belle frasi» ha affermato Zelensky in un messaggio video alla nazione, chiarendo che le truppe russe si stanno riorganizzando solo per attaccare nella regione orientale del Donbass. «Non concederemo niente, combatteremo per ogni metro del nostro territorio».
22:49
22:49
Kiev, bombe al fosforo sulla città orientale di Marinka
Le autorità ucraine hanno accusato di nuovo le forze russe di aver sparato bombe al fosforo nella cittadina di Marinka, nell'Ucraina orientale. «I russi hanno usato di nuovo bombe al fosforo oggi a Marinka», ha detto il capo dell'amministrazione militare della regione di Donetsk, Pavel Kyrylenko.
«Una dozzina di incendi sono stati localizzati e posti sotto controllo dal personale del Servizio nazionale per le situazioni di emergenza», ha proseguito Kyrylenko spiegando che «anche le città di Georgievka, Novokolinovo e Otcheretino sono state bombardate», anche se non ha fornite dettagli sulle munizioni utilizzate.
22:17
22:17
I russi si stanno ritirando da Chernobyl
Secondo fonti della difesa americana, «l'area della centrale nucleare, occupata dai russi dal 24 febbraio, è una delle zone che le forze di Mosca stanno lasciando per riposizionarsi in Bielorussia».
«Non possiamo ancora dire se ne siano andati tutti», ha precisato il funzionario del Pentagono.
21:37
21:37
Mosca pronta a una tregua temporanea a Mariupol
La Russia è pronta a dichiarare un cessate il fuoco temporaneo a Mariupol e ad aprire un corridoio umanitari verso Zaporizhzhya a condizione che Kiev soddisfi determinate condizioni. Lo rendono noto fonti militari russe, riporta Interfax.
21:19
21:19
Istituto statistico Levada: popolarità Putin cresce all'83%
Il tasso di approvazione dei russi per il presidente Vladimir Putin è balzato all'83%, ai massimi degli ultimi anni, dopo l'inizio della guerra in Ucraina, mentre sono il 69% coloro che ritengono che Mosca stia andando nella giusta direzione con la cosiddetta «operazione speciale militare» nel Paese vicino.
Lo rileva un sondaggio dell'istituto di statistica indipendente Levada, peraltro designato dalle autorità russe come «agente straniero». In febbraio il tasso di gradimento per Putin era al 71% e coloro che ritenevano che il Paese si muovesse nella giusta direzione erano il 52%.
19:56
19:56
Biden evoca altri aiuti militari a Kiev
Ulteriori forniture militari e altri 500 milioni di aiuti diretti da parte degli Usa a Kiev: sono le due novità della telefonata di un'ora tra Joe Biden e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«I leader hanno discusso di come gli Stati Uniti stanno lavorando 24 ore su 24 per soddisfare le principali richieste di sicurezza da parte dell'Ucraina, gli effetti cruciali che quelle armi hanno avuto sul conflitto e gli sforzi continui degli Usa con alleati e partner per identificare capacità aggiuntive per aiutare l'esercito ucraino a difendere il suo Paese», ha reso noto la Casa Bianca, annunciando poi la notizia del mezzo miliardo di aiuti diretti.
La presidenza ucraina ha aggiunto che i due leader hanno «condiviso la valutazione della situazione sul campo di battaglia e del tavolo negoziale» e parlato «di uno specifico supporto difensivo, di un nuovo pacchetto di ulteriori sanzioni, di aiuti macro-finanziari e umanitari».
La telefonata arriva nel giorno in cui anche Mosca e Kiev hanno ammesso che non ci sono svolte nei negoziati e nella de-escalation, confermando l'iniziale scetticismo occidentale e i timori che la guerra possa trascinarsi ancora a lungo. La Casa Bianca ha confermato che un incontro tra Biden e Vladimir Putin sarà possibile solo dopo una «tangibile de-escalation da parte della Russia e un chiaro, vero impegno per una soluzione diplomatica».
Intanto un alto dirigente dell'amministrazione Usa ha rivelato alla CNN che lo 'zar' «è male informato dai suoi» sull'andamento della guerra in Ucraina e che i capi militari russi «hanno paura» di riferire a Putin quanto «male stiano procedendo le forze armate di Mosca» nella loro offensiva. La fonte ha parlato anche di «tensione continua» tra Putin e il ministero della Difesa perché il presidente russo «non si fida» dei capi militari. Il leader del Cremlino, per esempio, non sapeva che l'esercito «stesse usando e perdendo in battaglia reclute, cosa che indica una chiara mancanza di un flusso di informazioni accurate al presidente russo».
19:03
19:03
Ossezia del Sud, ci uniremo presto alla Russia
L'Ossezia del Sud, territorio internazionalmente riconosciuto come parte della Georgia, compirà presto i passi giuridici per unirsi alla Federazione russa. Lo ha detto il suo leader, Anatolij Bibilov, citato dalla Tass.
«Credo che l'unione con la Russia sia il nostro obiettivo strategico. Questa è la nostra via e un'aspirazione del nostro popolo. Dobbiamo andare avanti lunga questa strada. I relativi passi legali verranno fatti nel prossimo futuro. La Repubblica dell'Ossezia del Sud diventerà parte della sua madrepatria storica», ha dichiarato Bibilov.
18:23
18:23
La Slovacchia espelle 35 diplomatici russi
La Slovacchia ha espulso 35 diplomatici russi sullo sfondo della guerra in Ucraina. Lo hanno reso noto fonti ufficiali di Bratislava.
18:22
18:22
«Sanzioni finché ci saranno soldati russi in Ucraina»
Gli alleati occidentali devono mantenere in vigore le sanzioni contro Mosca, e anzi «rafforzarle» ulteriormente, fino a quando anche «l'ultimo singolo militare russo» avrà lasciato l'Ucraina. Lo ha affermato Boris Johnson durante un'audizione a Westminster.
Quanto alle garanzie future invocate da Kiev a tutela di un accordo di pace che prevedesse la sua neutralità, Johnson ha risposto: «Io credo vada totalmente ripensato il sostegno offerto a Paesi come Georgia e Ucraina», sostituendo l'offerta della membership nella NATO con «un'architettura di sicurezza» fondata su forniture massicce di armi che scoraggino la Russia dall'invadere.
Comunque, dopo quanto affermato al riguardo dal presidente americano Joe Biden, far perdere il potere al presidente russo Vladimir Putin «non è un obiettivo del governo britannico. È importante essere molto chiari su questo punto», ha detto Johnson durante un'audizione in commissione al Parlamento di Londra. Il premier britannico ha però aggiunto di ritenere «non ignobile sperare» in un epilogo del genere sullo sfondo della «barbara aggressione» di Mosca all'Ucraina. Interpellato poi sul canale di dialogo tenuto aperto con Putin da Emmanuel Macron, il premier Tory ha poi precisato di non avere nulla in contrario, a patto che Kiev lo ritenga utile.
18:12
18:12
«Progressi significativi nei colloqui con Kiev»
La Russia considera i risultati dei colloqui russo-ucraini a Istanbul sullo status neutrale e non nucleare dell'Ucraina come un significativo progresso. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, citato dalla Tass.
18:07
18:07
Telefonata Putin-Scholz: il dialogo sul pagamento del gas prosegue
Nuova telefonata tra Vladimir Putin e Olaf Scholz. Il presidente russo ha discusso con il cancelliere tedesco della richiesta di Mosca sul pagamento del gas in rubli.
I due leader hanno concordato di proseguire il confronto al riguardo tra i rispettivi esperti, secondo quanto riferisce il Cremlino, citato da Interfax.
Putin ha inoltre informato Scholz sugli sviluppi dei colloqui di ieri a Istanbul tra le delegazioni di Mosca e Kiev.
17:47
17:47
Draghi sente Putin, telefonata di circa un'ora
(Aggiornata alle 18.07)
C'è stata nel pomeriggio, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, un colloquio telefonico tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente russo Vladimir Putin. Il colloquio, durato circa un'ora, è terminato da poco.
Nella telefonata con il premier Mario Draghi, il presidente russo Vladimir Putin ha riferito sugli sviluppi dei negoziati di ieri a Istanbul tra le delegazioni di Mosca e Kiev e sulla richiesta di Mosca sul pagamento in rubli per le forniture di gas. Lo riferisce il Cremlino, citato dalla Tass.
17:43
17:43
«In corso il raggruppamento di truppe per liberare il Donbass»
Il «raggruppamento delle truppe russe in direzione di Kiev e Chernihiv è in corso», con l'obiettivo di «raddoppiare gli sforzi nelle aree prioritarie e principalmente per completare la liberazione del Donbass». Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta la Tass, aggiungendo che «i principali obiettivi delle forze armate a Kiev e Chernihiv sono stati raggiunti».
17:22
17:22
«Almeno 200 le vittime a Irpin da inizio invasione»
Sono almeno 200 le persone uccise dall'inizio del conflitto a Irpin, sobborgo nordoccidentale di Kiev. Lo ha riferito il sindaco Oleksandr Markushin, precisando che il bilancio reale potrebbe essere anche peggiore. Metà della città è stata distrutta, ha aggiunto.
Lo riporta Ukrinform. Due giorni fa, il primo cittadino aveva annunciato la ripresa della città da parte delle forze ucraine.
16:58
16:58
Biden chiama Zelensky
È in corso un colloquio telefonico tra il presidente americano Joe Biden e il leader ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riferisce la Casa Bianca.
16:41
16:41
Le vittime dell'attacco a Mykolaiv salgono a 15
Si aggrava ancora il bilancio dell'attacco missilistico di ieri contro l'edificio dell'amministrazione regionale di Mykolaiv, nel sud dell'Ucraina. Le vittime sono salite a 15, secondo quanto riferiscono i servizi d'emergenza locali, precisando che uno dei feriti è deceduto in ospedale.
In precedenza, 14 corpi erano stati trovati tra le macerie del palazzo bombardato. Lo riporta l'Ukrainska Pravda.
16:38
16:38
«Nessun ritiro delle truppe russe da Kiev e Chernihiv»
Non c'è nessun ritiro dei russi su vasta scala nelle aree di Kiev e Chernihiv ma solo movimenti limitati. Lo ha comunicato un portavoce del ministero della Difesa ucraino. «Il nemico ha ritirato le unità che hanno subito le perdite maggiori per rifornirle», ha reso noto Oleksandr Motuzyanyk, aggiungendo che «l'assedio di Chernihiv continua, come missili e colpi di artiglieria lanciati dalle forze russe».
16:33
16:33
«Tra Russia e Cina un tenace slancio di sviluppo»
Le relazioni tra Cina e Russia «hanno resistito alla nuova prova della mutevole situazione internazionale, hanno mantenuto la corretta direzione del progresso e hanno dimostrato un tenace slancio di sviluppo». Lo ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi nel bilaterale avuto a Tunxi, nell'Anhui, con il suo omologo russo Serghei Lavrov, tenuto a margine della terza «riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi confinanti con l'Afghanistan».
Entrambe le parti, si legge in una nota di Pechino, «hanno una più ferma volontà di sviluppare relazioni bilaterali e una maggiore fiducia nel far progredire la cooperazione in vari campi. La Cina è disposta a collaborare con la Russia, guidata dall'importante consenso raggiunto dai due capi di Stato, per spingere le relazioni Cina-Russia a un livello più alto nella nuova era».
Wang ha affermato che la situazione internazionale «è entrata in un periodo di turbolenza, testimoniando che il mondo sta attraversando profondi cambiamenti mai visti in un secolo».
La Cina ha sempre sostenuto «la multipolarizzazione e la democratizzazione delle relazioni internazionali, gli scopi della Carta dell'ONU, e le norme fondamentali, l'obiettività e l'equità degli affari internazionali, posizionandosi sempre sul lato giusto della storia».
16:24
16:24
La delegazione ucraina in Turchia discute di cooperazione militare
Delegati ucraini sono rimasti in Turchia per discutere di una cooperazione a livello «tecnico-militare» con Ankara dopo i colloqui di ieri a Istanbul con rappresentanti russi. Lo fa sapere il quotidiano turco Sabah citando il negoziatore ucraino Davyd Arakhamia secondo il quale i colloqui di ieri al palazzo Dolmabahce di Istanbul con una delegazione russa hanno rappresentato un «passo positivo».
16:21
16:21
«Lo status del Donbass sarà affrontato da Putin e Zelensky»
La questione dello status del Donbass «è la più difficile». Lo ha sottolineato il negoziatore ucraino David Arahamiya in un'intervista all'indomani del round di colloqui con la Russia in Turchia.
Arahamiya ha spiegato che l'argomento resta «tra parentesi» ed in Turchia «non è stato toccato». I due team «non avevano un mandato politico sufficiente per discuterne e quindi l'hanno tirato fuori prima dell'incontro dei leader e hanno lavorato su tutte le altre questioni», ha aggiunto.
16:17
16:17
«Kiev pronta a rapporti di buon vicinato»
«Ieri» durante i colloqui a Istanbul «l'Ucraina per la prima volta ha mostrato di essere pronta a soddisfare le condizioni per costruire relazioni di buon vicinato con la Russia» e «discuterne le richieste di principio». Lo ha detto il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, citato dalle agenzie russe.
«Se questi impegni vengono onorati, la minaccia che la NATO abbia un punto di appoggio nel territorio ucraino verrà eliminato», ha aggiunto Medinsky.
Comunque, «la posizione di fondo della Russia sulla Crimea e il Donbass non è cambiata», ha sottolineato il capo negoziatore di Mosca.
16:13
16:13
«I Paesi garanti devono essere obbligati a difenderci»
Le garanzie di sicurezza chieste dall'Ucraina a una serie di Paesi, prevedono un intervento automatico in caso di un «attacco in qualsiasi forma». Lo afferma il capo della delegazione negoziale ucraina, David Arakhamia, in un'intervista a RBC.
Con la firma di un accordo di sicurezza, «i Paesi garanti devono essere obbligati, dopo consultazioni il cui tetto è di 72 ore, a fornire l'assistenza necessaria, sotto forma di armi e di intervento delle forze armate o altro», aggiunge, sottolineando che il «vincolo giuridico» a intervenire in difesa dell'Ucraina sarebbe garantito dalle ratifiche da parte dei parlamenti dei Paesi garanti.
16:09
16:09
La proposta di Kiev a Mosca prevede «la neutralità rafforzata»
Nei negoziati con la Russia, l'Ucraina ha proposto «un concetto di "neutralità rafforzata"», in base al quale è necessario fare affidamento sul proprio esercito, oltre che disporre «di garanzie di sicurezza». «Cioè come la Svizzera, o Israele, che hanno un esercito di riserva che può essere mobilitato in gran numero e dare la risposta necessaria in caso di aggressione».
Lo ha detto il capo della delegazione negoziale ucraina David Arakhamia in un'intervista a RBC. «Come si suol dire, confida in Dio, ma non sbagliarti su te stesso. Pertanto, il concetto di "neutralità fortificata" ci è molto vicino», ha aggiunto Arakhamia.
15:56
15:56
Wang a Lavrov: «Avanti con i colloqui pace Mosca-Kiev»
La Cina invita Mosca e Kiev «a continuare i colloqui di pace nonostante le difficoltà e sostiene i risultati positivi raggiunti finora nei negoziati, il raffreddamento della situazione sul campo il prima possibile e gli sforzi compiuti dalla Russia e da altre parti per prevenire una crisi umanitaria su larga scala».
È quanto ha detto il ministero degli Esteri cinese Wang Yi nell'incontro bilaterale avuto oggi con il suo omologo russo Serghei Lavrov, sottolineando che la questione dell'Ucraina ha «origini complesse: non è solo lo scoppio dell'accumularsi a lungo termine di conflitti per la sicurezza in Europa, ma è anche il risultato della mentalità della Guerra Fredda e del confronto tra gruppi».
A lungo termine, ha aggiunto Wang nel resoconto fornito da Pechino, «dovremmo imparare le lezioni della crisi, rispondere alle legittime preoccupazioni in materia di sicurezza di tutte le parti sulla base dei principi del rispetto reciproco e dell'indivisibilità della sicurezza, e costruire un'architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile attraverso il dialogo e il negoziato, in modo da raggiungere una stabilità a lungo termine in Europa».
Le due parti, infine, hanno anche scambiato opinioni e coordinato posizioni su affari multilaterali come la situazione nell'Asia-Pacifico, nella penisola coreana e il meccanismo dei Paesi Brics.
15:28
15:28
Kiev: «Referendum sull'intesa solo dopo il ritiro delle truppe»
«Il referendum nazionale» sulla possibile intesa tra Ucraina e Russia «si terrà solo dopo che le truppe russe saranno tornate alle loro posizioni antecedenti al 23 febbraio». Lo ha detto il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak incontrando in videocollegamento i media internazionali a Leopoli.
«Penso che nei prossimi giorni dovremo lavorare sui singoli termini del trattato, che dovrà essere accettato da tutti, anche dagli Stati garanti», ha spiegato.
Interpellato sul ruolo di Roman Abramovich, Podolyak ha sottolineato la sua «efficacia» nel moderare tra i due team di negoziatori.
15:24
15:24
Nominati i membri della commissione d'inchiesta dell'ONU
Il norvegese Erik Mose, ex giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo ed ex presidente del Tribunale penale internazionale per il Ruanda, è stato nominato presidente della Commissione d'inchiesta sull'Ucraina, recentemente istituita dal Consiglio dell'ONU per i diritti umani per investigare tutte le presunte violazioni e abusi dei diritti umani e violazioni del diritto umanitario internazionale e crimini correlati nel contesto dell'aggressione contro l'Ucraina da parte della Federazione Russa.
Insieme a Erik Mose, ex giudice della Corte suprema di Norvegia, gli altri due membri indipendenti della Commissione sono Jasminka Dzumhur (Bosnia- Erzegovina) e Pablo de Greiff (Colombia), ha annunciato l'ONU oggi a Ginevra.
La Commissione è stata istituita da una risoluzione approvata il 4 marzo scorso al termine di un dibattito urgente del Consiglio per i diritti umani, in seguito all'attacco della Russia contro l'Ucraina, il 24 febbraio scorso.
La Commissione dovrà tra l'altro riunire le prove di violazioni e abusi «in vista di eventuali futuri procedimenti giudiziari».
15:16
15:16
Zelensky alla Norvegia: «Fornisca più energia a Ucraina e UE»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto appello alla Norvegia, secondo fornitore di gas naturale dell'UE dopo la Russia, perché fornisca più energia all'Ucraina e all'UE.
Durante un discorso in videomessaggio davanti allo Storting, il parlamento monocamerale norvegese, Zelensky ha detto: «Potete dare un contributo decisivo alla sicurezza energetica dell'Europa, fornendo le risorse necessarie, sia per i paesi dell'UE che per l'Ucraina».
Zelensky ha fra l'altro anche detto che le navi russe «non dovrebbero avere il diritto di usare i porti del mondo libero».
13:57
13:57
Cremlino: «Per pagamento del gas in rubli servirà tempo»
Il processo necessario per cambiare in rubli la valuta di pagamento del gas russo richiederà tempo e non inizierà già questa settimana, a dispetto di quanto previsto dalle disposizioni del presidente Vladimir Putin, un cui decreto indicava nel 31 marzo la data il cambio nelle modalità di pagamento.
Lo ha affermato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, in una conferenza telefonica con i giornalisti, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg. «Questo processo richiede più tempo da un punto di vista tecnologico», ha detto Peskov.
Il Cremlino aveva assegnato alla Banca centrale russa il termine del 31 marzo per mettere a punto un meccanismo di pagamento del gas in rubli. Anche la proposta del presidene della Duma, Vyacheslav Volodin, di pagare in rubli altre materie prime ha bisogno di tempo, ha aggiunto Peskov.
13:39
13:39
Bombardati la Croce Rossa l'ufficio dell'UE a Mariupol
I bombardamenti russi hanno colpito un edificio della Croce Rossa a Mariupol, fa sapere una responsabile ucraina. L'Alto rappresentante dell'UE, Josep Borrell, dal canto suo, ha annunciato che «l'ufficio sul campo della missione consultiva dell'UE in Ucraina è stato recentemente colpito dai bombardamenti russi, subendo gravi danni. Nessun membro della missione o collaboratore è rimasto ferito».
13:10
13:10
Russia e Cina contro le «sanzioni illegali»
Russia e Cina condannano le sanzioni unilaterali decise da USA, UE e alleati contro Mosca per la sua aggressione militare all'Ucraina, definendole «illegali e controproducenti»: lo riferisce una nota del ministero degli Esteri russo diffusa dopo il bilaterale tra i capi delle rispettive diplomazie, Serghei Lavrov e Wang Yi tenuto a Tunxi, nella provincia di Anhui, dove la Cina ospita una due giorni di incontri dedicati all'Afghanistan.
«Le parti - si legge - hanno notato la natura controproducente delle sanzioni unilaterali illegali imposte alla Russia dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti».
I ministri «hanno avuto un approfondito scambio di opinioni sulla situazione intorno all'Ucraina: la parte russa ha informato quella cinese sullo stato di avanzamento dell'operazione militare speciale e sulla dinamica del processo negoziale con il regime di Kiev».
La Russia sta cercando sostegno dalla Cina a causa dell'isolamento in cui è finita, dai sistemi di finanziari globali e fino alle catene di approvvigionamento, a causa delle sanzioni draconiane.
Wang ha affermato che le relazioni cinesi e russe «hanno resistito alla prova delle turbolenze internazionali» e che c'è stata una maggiore volontà da parte loro di sviluppare rapporti che sono «cresciuti in modo resiliente», ha invece riferito il network a controllo statale cinese Phoenix TV.
12:33
12:33
Bombardamenti lungo il fronte Kiev-Donetsk
Le forze russe stanno bombardando quasi tutte le città lungo la linea del fronte tra il territorio controllato da Kiev e l'autoproclamata repubblica di Donetsk: lo ha reso noto alla tv nazionale ucraina il governatore regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko. Lo riporta il Guardian.
Kyrylenko ha detto che ci sono stati attacchi anche su Maryinka e Novomykhailivka questa mattina e che «la situazione potrebbe peggiorare mentre le forze russe concentrano i loro sforzi per ottenere il controllo della regione di Donetsk», riferisce la BBC.
12:12
12:12
Cina, «felici di dialogo e negoziato Mosca-Kiev»
La Cina «ha fatto del suo meglio per la pace e continuerà a svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere a modo suo l'attenzione sulla situazione in Ucraina» ed «è felice di vedere il dialogo e il negoziato tra Russia e Ucraina»: è la risposta del portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin sulla disponibilità di Pechino ad avere un ruolo di garante di una ipotetica tregua all'indomani del round di colloqui tenuto dalle parti a Istanbul. La Cina «ha sempre attribuito importanza alle legittime preoccupazioni in materia di sicurezza di tutti i Paesi», ha aggiunto Wang.
11:52
11:52
«Più di 30 bombardamenti nella regione di Kiev»
Nella regione di Kiev la scorsa notte le truppe russe hanno effettuato più di 30 bombardamenti contro complessi residenziali e infrastrutture sociali. Lo ha riferito l'amministrazione militare regionale di Kiev su Telegram, citato da Unian. «L'esercito russo ha lanciato missili e bombe cercando di distruggere le infrastrutture e le aree residenziali in violazione del diritto umanitario internazionale. Gli occupanti russi continuano a terrorizzare la popolazione locale», ha aggiunto l'amministrazione militare.
11:10
11:10
Oltre 4 milioni di rifugiati
Sono più di 4 milioni i rifugiati che sono fuggiti dall'Ucraina da quando è iniziata l'invasione russa. Lo fa sapere l'agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr), secondo la quale sono 4,02 milioni le persone che hanno lasciato il Paese. Considerando che l'Ucraina prima dell'invasione aveva una popolazione di circa 44 milioni di persone, questo significa che circa una persona su 11 ha lasciato l'Ucraina in questi oltre 30 giorni di guerra.
10:29
10:29
Chernhiv colpita dagli attacchi russi per tutta la notte
Chernhiv è stata colpita dagli attacchi russi per tutta la notte, nonostante l'annuncio di Mosca di ridurre le operazioni militari nella città. Lo denuncia il governatore Viacheslav Chaus su Telegram, secondo quanto riportano i media internazionali. «Ci crediamo alle promesse? Certo che no», scrive Chaus, spiegando che le forze russe hanno condotto «attacchi sulla città di Nizhyn, inclusi attacchi aerei, e per tutta la notte hanno colpito Chernihiv».
10:27
10:27
Evacuazione forzata in Russia di un intero reparto maternità
La città di Mariupol ha denunciato l'evacuazione forzata in Russia dell'intero reparto maternità di un ospedale di Mariupol, dove un'altra struttura analoga è stata bombardata il 9 marzo. Lo scrive il sindaco della città assediata su Telegram. «Più di 70 persone, donne e personale medico del reparto maternità numero due del distretto della riva sinistra di Mariupol sono stati presi con la forza dagli occupanti», ha detto l'ufficio del sindaco. La città di Mariupol ha denunciato l'evacuazione forzata in Russia dell'intero reparto maternità di un ospedale di Mariupol, dove un'altra struttura analoga è stata bombardata il 9 marzo. Lo scrive il sindaco della città assediata su Telegram. «Più di 70 persone, donne e personale medico del reparto maternità numero due del distretto della riva sinistra di Mariupol sono stati presi con la forza dagli occupanti», ha detto l'ufficio del sindaco. Più di 20.000 residenti di Mariupol sono stati portati «contro la loro volontà» in Russia, dove i loro documenti di identità sono stati confiscati prima di essere trasferiti «in città russe lontane», ha detto l'ufficio del sindaco. Un altro reparto di maternità a Mariupol era stato colpito dai bombardamenti russi il 9 marzo, nell'attacco erano morte tre persone tra cui un bambino. I funzionari russi hanno giustificato il bombardamento sostenendo che l'ospedale era usato dalle forze estremiste ucraine e che tutto il personale medico e i pazienti erano andati via da tempo. Si stima che circa 160.000 civili siano ancora intrappolati nella città dove continuano i combattimenti. I civili che sono riusciti a fuggire hanno riferito di aver vissuto per settimane in rifugi antiatomici seminterrati senza elettricità e con scarsità di cibo e acqua. Si stima che almeno 5.000 persone siano morte nella città da quando l'invasione russa è iniziata, il 24 febbraio.
09:50
09:50
Kiev chiede una missione ONU a Chernobyl
«Chiediamo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite prenda subito delle misure per demilitarizzare la zona di esclusione di Chernobyl ed introdurvi una missione speciale dell'ONU per eliminare il rischio che si ripeta una catastrofe nucleare». Lo ha detto la vice premier ucraina Iryna Vereshcuk, secondo quanto riportano i media internazionali, durante la conferenza stampa in cui ha annunciato i nuovi corridoi umanitari concordati per oggi. Vereshcuk ha detto che secondo le forze armate ucraine c'è il pericolo che delle munizioni esplodano nella centrale nucleare di Chernobyl e che le forze russe che occupano lo stabilimento devono ritirarsi dall'area.
09:14
09:14
Concordati tre corridoi umanitari in Ucraina
Per la giornata di oggi sono stati concordati tre corridoi umanitari in Ucraina, tutti nel Sud del Paese. Lo fa sapere la vice premier Iryna Vereshcuk su Telegram. I tre corridoi sono: per l'evacuazione dei residenti di Mariupol e la consegna degli aiuti umanitari alla città di Berdyansk; per la consegna degli aiuti umanitari e l'evacuazione delle persone dalla città di Melitopol; per un convoglio di persone con mezzi propri dalla città di Energodar a Zaporizhia. «Ieri ai colloqui di Istanbul, la delegazione russa ha ricevuto proposte per organizzare corridoi umanitari verso i 97 insediamenti più colpiti nelle regioni di Kharkiv, Kyiv, Kherson, Chernihiv, Sumy, Zaporizhia, Donetsk, Lugansk e Mykolayiv», fa sapere la vicepremier, aggiungendo che «oggi continueremo a lavorare per ottenere l'approvazione per questi corridoi umanitari».
08:45
08:45
«Sono 145 i bambini uccisi»
È salito a 145 il numero dei bambini rimasti uccisi in Ucraina dall'inizio della guerra. Lo ha riferito l'ufficio del procuratore generale su Telegram, citato da Unian. Cresce a 222 il numero dei bambini che hanno riportato ferite negli attacchi delle truppe russe. La Procura generale ha evidenziato che questi dati non sono definitivi, poiché non vi è alcuna possibilità di raggiungere i luoghi dei bombardamenti nelle aree di ostilità attive e nei territori temporaneamente occupati.
08:32
08:32
Esplosioni in un villaggio russo vicino al confine
Esplosioni hanno scosso la notte scorsa un villaggio della regione di Belgorod, in Russia, ad una manciata di chilometri dal confine con l'Ucraina. La causa delle esplosioni, secondo quanto riportano i canali ufficiali ucraini, non è stata ancora accertata. Le immagini delle esplosioni sono state rilanciate da numerosi canali Telegram ucraini, ufficiali e non ufficiali. A prendere fuoco, secondo le prime notizie, è stato un deposito di munizioni situato nel villaggio di Oktjabrskij, molto vicino al confine ucraino e alla regione della città di Kharkiv, tra le più attaccate dall'esercito russo.
08:12
08:12
Bombardata la città di Lysychansk, ci sono morti
La città orientale di Lysychansk, nella regione di Lugansk, è stata bombardata questa mattina dall'artiglieria pesante russa e ci sono delle vittime. L'attacco ha provocato ampi danni alle aree residenziali, riporta il «Guardian» citando le autorità locali. «Si sono avuti gravi danni su edifici con molti piani», scrive su Telegram il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai. Secondo i media ucraini ci sono delle vittime, anche se il numero non è ancora stato chiarito.
07:59
07:59
«Le truppe russe stanno installando campi minati»
Le truppe russe stanno rafforzando le posizioni conquistate, anche installando campi minati, mentre non si registrano tentativi di espandere il loro controllo sulle città: lo riferisce lo stato maggiore ucraino, secondo la Ukrainska Pravda, nel suo riepilogo della situazione sul terreno. Nella regione di Zaporozhye, i russi stanno realizzando strutture di fortificazione ma «l'obiettivo di raggiungere i confini amministrativi delle regioni di Donetsk e Lugansk, l'accerchiamento della città di Kiev e stabilire il controllo sulla riva sinistra dell'Ucraina rimane inadempiuto». In direzione sud - dice lo stato maggiore - «il nemico sta adottando misure per ripristinare la capacità di combattimento delle sue unità» frenando «le azioni delle unità delle forze armate ucraine con fuoco di artiglieria e attacchi aerei». Bombardamenti hanno interessato anche i dintorni di Stepnogorsk, Orikhovo e Gulyaypole, mentre «non ci sono cambiamenti significativi nella composizione e posizione delle truppe nemiche nelle aree di Volyn , Polissya e Seversky». Nessun cambiamento significativo anche nelle zone operative del Mar Nero e del mar di Azov. Proseguono invece «attacchi aerei e missilistici nelle aree di Kreminna e Mariupol», che resta comunque in mani ucraine.
07:47
07:47
«Mosca potrebbe individuare e detenere cittadini USA in Russia»
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha emesso un avviso di viaggio avvertendo che Mosca «potrebbe individuare e detenere cittadini statunitensi in Russia», ribadendo con l'occasione i precedenti inviti ai connazionali a non recarsi nel Paese. L'avvertimento è legato - precisa il Dipartimento - «all'invasione non provocata e ingiustificata dell'Ucraina da parte delle forze militari russe», nonché alla «potenziale vessazione dei cittadini statunitensi da parte delle autorità russe». Nell'avviso si ribadisce anche l' appello agli americani che viaggiano o vivono in Russia ad andarsene «immediatamente».
07:33
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La denuncia di Human Rights Watch: «Usate mine antiuomo vietate»
Le forze russe che combattono in Ucraina hanno utilizzato mine antiuomo vietate nella regione orientale di Kharkiv: è l'accusa lanciata da Human Rights Watch. «Le mine antiuomo - spiega l'organizzazione - sono state localizzate da tecnici ucraini per l'eliminazione degli ordigni due giorni fa, il 28 marzo 2022. Notoriamente la Russia possiede queste mine che possono uccidere e mutilare indiscriminatamente persone entro un raggio di circa 16 metri. L'Ucraina viceversa non possiede questo tipo di arma». «I Paesi di tutto il mondo dovrebbero condannare con forza l'uso da parte della Russia di mine antiuomo vietate in Ucraina», ha affermato Steve Goose, direttore delle armi di Human Rights Watch. «Queste armi non fanno distinzione tra combattenti e civili e lasciano un'eredità mortale per gli anni a venire». Il Trattato internazionale per la messa al bando delle mine del 1997 vieta totalmente l'uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento di mine antiuomo. La Russia non è tra i 164 paesi che hanno aderito al trattato. L'Ucraina ha invece firmato il trattato di divieto il 24 febbraio 1999. Le mine utilizzate dalla Russia sono di nuova concezione. Vengono chiamate POM-3, note anche come 'Medallion'. Sono dotate di un sensore sismico per rilevare una persona in avvicinamento ed emettere una carica esplosiva. La successiva detonazione della carica e i frammenti di metallo che proietta possono causare morte e lesioni entro un raggio di 16 metri.
07:30
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«Incontro tra Biden e Putin solo dopo una riduzione dell'escalation in Ucraina»
Un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo statunitense Joe Biden sarà possibile solo dopo una significativa riduzione dell'escalation in Ucraina: lo ha detto ai giornalisti il direttore delle comunicazioni della Casa Bianca Kate Bedingfield, secondo quanto riferito dalla Tass. «Ieri (Biden, ndr) ha detto che sarebbe disposto a incontrare di nuovo il presidente Putin o a parlargli», ha detto. «Non posso indicare le precondizioni per una conversazione tra il presidente Biden e il presidente Putin, se non per dire che siamo stati molto chiari, il presidente Biden è stato molto chiaro sul fatto che ci deve essere una tangibile de-escalation dalla Russia e un chiaro, vero impegno per una soluzione diplomatica».
07:19
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Il punto alle 6.00
Durante la notte ci sono stati ancora bombardamenti nel nord-ovest di Kiev, nonostante i russi abbiano annunciato la riduzione delle operazioni. Le esplosioni sono avvenute a circa 20 km dalla capitale.
Secondo l'esercito ucraino, il ritiro delle truppe russe sarebbe stato annunciato in modo «ingannevole» e in realtà sarebbe in atto una semplice «rotazione di singole unità» con l'obiettivo di «fuorviare la leadership militare» ucraina. Un rapporto pubblicato nella tarda serata dal ministero della Difesa afferma che «secondo alcune indicazioni, il nemico russo sta raggruppando le unità per concentrare i suoi sforzi principali sull'est». L'esercito russo avrebbe ricostituito i suoi ranghi con unità provenienti dai territori occupati della Georgia.
«L'Ucraina continuerà il processo di negoziazione nella misura in cui dipende davvero da noi. Contiamo sui risultati. Ci deve essere una vera sicurezza per noi, per il nostro Stato, per la sovranità, per il nostro popolo», ha detto in un video su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo Ukrinform. «Le truppe russe devono lasciare i territori occupati. La sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina devono essere garantite. Non ci possono essere compromessi sulla sovranità e sulla nostra integrità territoriale. Questi sono principi chiari»
La Russia intanto è stata accusata di aver provocato una «crisi alimentare mondiale» e di far correre il rischio di una carestia in vari Paesi scatenando la guerra contro l'Ucraina, considerata il «granaio d'Europa». Secondo la vicesegretaria di Stato americana Wendy Sherman, i russi stanno bloccando 94 navi alimentari civili nella regione del Mar Nero e hanno bombardato tre navi che trasportano merci dai porti del Mar Nero in tutto il mondo, in particolare quelle noleggiate da una azienda agricola.
«La Marina russa sta bloccando l'accesso ai porti ucraini, il che blocca di fatto l'esportazione di grano», ha detto la Sherman. Per Mosca le osservazioni della vicesegretaria di Stato americana fanno parte della guerra dell'informazione di Washington contro la Russia, ha affermato l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, secondo quanto riferito dalla Tass.