No, Emmanuel Macron non aveva una bustina di cocaina sul treno per Kiev

C'era della cocaina sul treno notturno per Kiev, sul quale hanno trovato posto il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il premier britannico Keir Starmer? No, nella maniera più assoluta. Eppure, i complottisti hanno cavalcato – e non poco – la favola di Macron alle prese con una bustina proibita. Spingendo e costringendo l'Eliseo a precisare che, nelle foto circolate online, vicino a Macron non c'era una bustina di droga ma, molto più prosaicamente, un fazzoletto usato. Fine della storia.
Sui social, dicevamo, la vicenda della bustina ha avuto un'ampia diffusione. Anche perché, come riferisce fra gli altri Le Parisien, in un video che immortala i tre leader politici, a un certo punto, si vede Macron sedersi e nascondere rapidamente l'oggetto in tasca. Il tutto mentre Merz, vicino a lui, giocherella con un piccolo utensile. Quanto basta, per i citati complottisti, affinché si parlasse di cocaina e cucchiaio e, appunto, consumo di droga. Una tesi, questa, sostenuta fra gli altri anche da Alex Jones, famoso complottista nonché attivista di estrema destra statunitense. Debout la France, partito politico francese neogollista e sovranista, si è spinto oltre. Chiedendosi, e chiedendo, su X che cosa nascondesse Macron «dietro la sua aria da adolescente colto in flagrante». Il suo leader, il deputato Nicolas Dupont-Aignan, è arrivato addirittura ad affermare che è «urgente sapere» la verità. Per «la credibilità della Francia».
L'Eliseo, con due immagini, domenica sera è intervenuto nel dibattito social. Mostrando la verità. Da una parte, il fazzoletto «per soffiarsi il naso» scambiato per cocaina. Dall'altro, una stretta di mano a conferma dell'unità europea «per promuovere la pace» in Ucraina. «Quando l'unità europea è un problema, la disinformazione arriva al punto di far passare un semplice fazzoletto per una droga» ha denunciato il governo francese. L'Eliseo ha deplorato il fatto che questa voce sia stata «diffusa dai nemici della Francia, sia all'estero sia in patria».
Peccato che i complottisti, come sappiamo, non si preoccupino granché delle dichiarazioni istituzionali. Meglio credere a uno scandalo che alla verità più ovvia. E cioè, che leader politici di questo livello mai e poi mai lascerebbero un sacchetto di cocaina in bella mostra davanti a telecamere e occhi indiscreti.