«No, non abbiamo più acquistato carburante russo»

No, Air Baltic non ha acquistato carburante russo contravvenendo, come è stato detto, alle sanzioni dell’Unione Europea varate in seguito all’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte dell’esercito di Mosca. Parola della compagnia lettone, che fra le altre cose vanta un accordo di wet lease con la nostra Swiss.
Riavvolgiamo il nastro: lo scorso 13 marzo, il portale indipendente russo Verstka ha riferito che, fra il febbraio del 2022 e il marzo del 2024, il vettore avrebbe cercato di acquistare carburante russo in ben 28 circostanze. Riuscendovi, in 13 casi, e fallendo nei restanti 15.
Nel giugno del 2022, in risposta appunto alla guerra di aggressione decisa da Vladimir Putin, nell’ambito del sesto pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea nei confronti di Mosca erano stati colpiti anche l’acquisto e il trasporto di carburante russo. Ripeschiamo il comunicato stampa dell’epoca: «L’UE ha deciso di vietare l’acquisto, l’importazione o il trasferimento dalla Russia nell’UE di petrolio greggio e di determinati prodotti petroliferi. Il graduale affrancamento dal petrolio russo richiederà dai 6 mesi per il petrolio greggio agli 8 mesi per altri prodotti petroliferi raffinati». Parentesi, importante: le sanzioni riguardanti il carburante non sarebbero state applicate per, citiamo, «transazioni una tantum per la consegna a breve termine, concluse ed eseguite» prima del 5 febbraio 2023.
Significa che Verstka ha preso un granchio? Secondo il portale, Air Baltic ha comprato carburante da Gazpromneft-Aero nel febbraio e nel marzo del 2022 – prima, dunque, dell’introduzione di sanzioni specifiche sul petrolio russo – e, nel 2023, per 11 volte da Tatneft. I 15 ordini cancellati, invece, sarebbero sparsi fra 2022, 2023 e 2024. Due le fonti di Verstka: un database denominato ImportGenius e un sistema che tiene traccia delle attività economiche russe all’estero.
Air Baltic, dicevamo, ha risposto con forza alle accuse, pesanti. Tramite una nota, il vettore lettone ha innanzitutto lanciato un appello: «Esortiamo il pubblico e i media a mantenere un pensiero critico e a valutare se le informazioni» presentate da Verstka «si basano su dati affidabili» piuttosto che «limitarsi a delineare possibili scenari senza prove concrete».
Non solo, dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte dell’esercito russo e dalla conseguente implementazione delle sanzioni a livello europeo, «Air Baltic non ha più collaborato con fornitori russi di carburante o effettuato pagamenti a società russe». Nello specifico, gli ultimi pagamenti fatti a Gazpromneft-Aero sono stati fatti nel marzo e nell’aprile del 2022, per servizi a Lisbona, prima che le citate sanzioni venissero annunciate. L’ultimo pagamento a Tatneft, invece, è stato fatto nel novembre del 2021, per un rifornimento a Kazan in Russia, prima ancora che la guerra di aggressione di Putin diventasse realtà. Di nuovo: «Le sanzioni dell’Unione Europea concernenti il carburante per aviazione sono state annunciate nel giugno del 2022 e, da allora, Air Baltic vi aderisce in maniera ferrea». Le informazioni raccolte da Verstka, ha spiegato Air Baltic, provengono da fonti non affidabili che, fra le altre cose, «non forniscono informazioni complete o verificabili sulle transazioni».